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google pay
Da aprile Google Pay approderà su eBay

eBay, il più famoso sito di aste online, ha oggi dichiarato che integrerà i pagamenti Google Pay a partire dal prossimo mese di aprile. Tra le opzioni di pagamenti comparirà quindi anche Google Pay, inizialmente solo sulle App Android e iOS, successivamente anche lato desktop. Google Pay così si affiancherà a Apple Pay che, già dallo scorso anno, è divenuta un’altra opzione per i pagamenti all’interno di eBay.

“Google Pay offre agli utenti un modo rapido, semplice e sicuro per pagare online”, ha dichiarato Alyssa Cutright, vice presidente della divisione Global Payments, Billing and Risk di eBay. “L’introduzione di Google Pay rappresenta un ulteriore passo per offrire ai nostri clienti una vasta scelta di opzioni di pagamento e creare un’esperienza sempre più personalizzata in base alle proprie preferenze”. Gli acquirenti della piattaforma dovranno solo effettuare il checkout per iniziare ad utilizzare la propria carta di credito già collegata all’account Google.

Dal distacco da PayPal, avvenuto nel 2015, eBay ha ampliato le opzioni di pagamento per i suoi clienti. All’inizio dell’anno scorso, il sito ha sfruttato una partnership con la start up Adyen, con sede ad Amsterdam, per gestire il proprio sistema di pagamenti; in ogni caso, per via di un contratto esistente, PayPal rimane ad oggi un’opzione per effettuare pagamenti. La società ha dichiarato che è sua intenzione gestire in autonomia la maggior parte dei pagamenti entro il 2021.

app controlla pneumatici
App controlla pneumatici. Ti avvisa su problemi di pressione e temperatura

Si chiama Fobo Tire Plus TPMS, costa 130 euro, è un dispositivo che consente di tenere sotto controllo i pneumatici della propria auto monitorandone in tempo reale pressione e temperatura. In caso di problemi, grazie a un’App dedicata (che consente di tenere sotto controllo fino 19 veicoli contemporaneamente), disponibile per iOS e Android, il sistema allerta l’utente direttamente sullo smartphone.

Il dispositivo è composto da quattro valvole intelligenti (si montano in 5 minuti senza doversi rivolgere a gommisti o altri professionisti del settore) che dialogano con una centralina hitech Bluetooth 4.0. Le quattro valvole si collegano agevolmente alle ruote e monitorano costantemente le condizioni della gomma.

App controlla pneumatici

Il sistema funziona sia con auto in movimento che ferma, garantendo un controllo attivo 24 ore su 24, ogni valvola è associata a uno specifico account, ragion per cui in caso di furto non sono riutilizzabili (nel package è comunque disponibile una piccola chiave per bloccare meccanicamente i sensori rendendone complicato il furto). In caso di smontaggio di una valvola l’App FOBO Tire avvisa istantaneamente l’utente. Il sistema viene fornito con batterie a lunga durata – 2 anni quella dichiarata – (2xAA – per la centralina e CR2032 per sensori). Link per l’acquisto

gesture in Chrome
Gesture in Chrome per Android. Ora puoi spostarti agevolmente nella cronologia

Google, col fine di migliorare l’utilizzo dell’App Chrome sui sistemi Android, ha introdotto una nuova funzionalità rivolta all’utilizzo delle gesture, una feature che migliora l’usabilità del browser anche impiegando una sola mano.

Già nel novembre dello scorso anno si parlava di una funzionalità in fase di sviluppo che avrebbe consentito agli utenti di spostarsi avanti e indietro nella cronologia di navigazione con delle semplice gesture, ora quella funzionalità è stata implementata e resa disponibile a tutti gli utenti.

Già a inizio anno la medesima funzionalità era stata introdotta all’App YouTube che ora supporta le nuove gesture per consentire agli utenti ritornare agevolmente al video precedentemente visualizzato.

Come rilevato da Android Police, i gesti di scorrimento possono essere abilitati solo tramite flag nascosti nel browser. Per attivare la funzione, è necessario avviare il browser Chrome e digitare nella barra degli indirizzi: chrome://flags/#enable-gesture-navigation

Una volta attivato il flag, gli utenti potranno utilizzare le nuova gesture spostandosi nella cronologia del browser scorrendo da destra verso sinistra o da sinistra verso destra. La funzione è disponibile anche nelle versioni Chrome Canary e Chrome Dev e può essere abilitata tramite il seguente indirizzo: chrome://flags/#overscroll-history-nagivation flag.

campi magnetici terrestri
Il nostro cervello è sensibile ai campi magnetici terrestri

Un nuovo studio, guidato dal geoscienziato Joseph Kirschvink e dal neuroscienziato Shin Shimojo della Caltech e dal neuro-ingegnere Ayu Matani dell’Università di Tokyo, offre prove sperimentali che le onde cerebrali umane rispondono ai cambiamenti dei campi magnetici terrestri. Secondo Kirschvink e Shimojo questa è la prima prova concreta di un nuovo organo sensoriale. La ricerca mostra i cambiamenti nell’ampiezza dell’onda alfa – che regola il ritmo basale dell’elettroencefalografia e che si manifesta tra gli 8 e i 13 Hertz – dopo le rotazioni del campo magnetico della Terra. Le rotazioni in senso antiorario inducono un calo generalizzato dell’ampiezza dell’onda alfa, mentre non si osserva nessun calo dopo la rotazione in senso orario o nella condizione di non movimento.

La magnetorecezione

“È appurato che molti animali sono sensibili alle forze del campo magnetico terrestre, perché non dovremmo esserlo noi?” spiega Connie Wang, laureanda alla Caltech e autrice principale dello studio. Ad esempio, le api, i salmoni, le tartarughe, gli uccelli, le balene e i pipistrelli usano il campo geomagnetico per muoversi nello spazio; è stato a lungo teorizzato che anche gli esseri umani potessero avere la medesima capacità, tuttavia non è mai stato possibile dimostrarlo.

Per provare a determinare se gli umani percepiscono realmente i campi magnetici, in quella che è stata battezzata magnetoricezione, Kirschvink e Shimojo hanno costruito una camera isolata con schermatura a radiofrequenza e hanno fatto accomodare all’interno i partecipanti alla studio in totale oscurità per un’ora. Durante i 60 minuti gli scienziati hanno variato il campo magnetico attorno alla camera e misurato le onde cerebrali dei partecipanti tramite elettrodi posizionati in 64 punti sul loro capo.

Come è stato eseguito il test

Il test è stato eseguito con 34 partecipanti di varie etnie e fasce d’età. Si è potuto appurare che tra molti partecipanti i cambiamenti delle onde cerebrali risultavano strettamente correlati ai cambiamenti nel campo magnetico che li circondava. Nello specifico, i ricercatori hanno monitorato il ritmo alfa nel cervello. Quando il cervello umano non è “impegnato”, la potenza delle onde alfa è alta, invece, se il cervello, consciamente o inconsciamente, è attirato da qualcosa la potenza delle onde alfa decade, ciò avviene per diversi stimoli sensoriali come la visione, l’udito e il tatto.

Gli esperimenti hanno mostrato che, in alcuni partecipanti, le onde alfa hanno iniziato a scendere dai livelli basali immediatamente dopo la stimolazione magnetica, diminuendo fino al 60 percento in alcune centinaia di millisecondi, per poi tornare alla linea basale di riferimento pochi secondi dopo lo stimolo. Una delle sfide nei primi tentativi dell’esperimento è stata la difficoltà di assicurarsi che i cambiamenti delle onde cerebrali fossero realmente correlati al campo magnetico e non a effetti terzi; ad esempio, si è dovuto lavorare molto sulle bobine che generavano il campo magnetico attorno alla stanza, evitando che le stesse creassero un un ronzio udibile in grado di innescare nei partecipanti un cambiamento delle onde alfa con conseguente falsificazione dei risultati dei test. Per risolvere questi problemi, la camera è stata completamente insonorizzata e resa buia, i fili di rame utilizzati per alterare il campo magnetico sono stati scrupolosamente isolati.

Kirschvink spera che questo studio sui campi magnetici terrestri possa fare da volano per altri ricercatori interessati all’argomento. “Data la presenza nota di sistemi di navigazione geomagnetica nelle specie animale, forse non sorprende che l’uomo possa aver conservato questa facoltà, specialmente in considerazione del fatto che l’uomo, così come gli animali, è nato cacciatore con le stesse necessità di altre specie animali, avrebbe quindi potuto conservare, anche se in parte, la capacità di captare il campo magnetico terrestre”. Fonte approfondimenti

Novità Bing Maps
Novità Bing Maps. Microsoft aggiunge nuova funzione di colorazione del percorso

Microsoft sta cercando di rendere più facile agli utenti di Bing Maps la possibilità di vedere a colpo d’occhio le condizioni del traffico stradale in anticipo e modificare di conseguenza il percorso per raggiungere la meta.

Per chi non lo conoscesse, Bing Maps è un servizio di mappe virtuali messo a disposizione dal motore di ricerca Bing di Microsoft. Gli utenti possono utilizzare il servizio per recuperare informazioni stradali per molte città in tutto il mondo. Le carte sono progettate per offrire informazioni sui punti di interesse integrati (stazioni, metropolitana, ospedali, cinema, teatro etc). Bing Maps mette a disposizione dell’utente cinque visualizzazioni di carte stradali: Road View, Aerial View, Bird’s Eye View, Street Side View e 3D View.

È di ieri la notizia che la casa di Redmond ha dotato la sua applicazione di una nuova funzionalità che assegna colori specifici ai percorsi in funzione delle condizioni di traffico su quello specifico percorso. Ad esempio, un percorso contrassegnato dal colore arancione starà a significare un traffico moderato, mentre il blu indicherà un percorso non affollato e il rosso una rotta a traffico intenso.
Per il calcolo del traffico Microsoft effettua un merge degli aggiornamenti del traffico in tempo reale con dati statistici storici.

Altra novità di Bing Maps: ora il servizio è equipaggiato con etichette che contraddistinguono il percorso indicandone la distanza e il tempo di percorrenza; un’altra tipologia di etichette, invece, identifica chiaramente i passaggi marittimi al fine di distinguerli dai percorsi terrestri. Link a Bing Maps