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Polistirolo da imballaggio si trasforma in batteria per il tuo smartphone

Presso la Purdue University (nell’Indiana – Stati Uniti), Vilas Pol e il suo team di ricerca hanno messo a punto un interessante metodo che trasforma i piccoli pezzi di polistirolo che solitamente troviamo negli imballaggi, in materiale che può essere utilizzato per la fabbricazione di batterie ad alte prestazioni. Il risultato del progetto è stato mostrato in occasione del Meeting Nazionale della American Chemical Society (ACS).

Durante i test, le batterie messe a punto con questa nuova tecnica hanno conservato il 15 per cento in più della potenza rispetto alla tecnologia attuale, arrivando addirittura a sovraperformare le batterie simili in grafite.

Queste batterie, oltre a garantire più autonomia, sono anche meno ingombranti di quelle classiche, con una capacità di stoccaggio di 420 mAh per grammo. In confronto, la batteria di un iPhone 6, il cui peso è di 28 grammi, ha una capacità di stoccaggio totale di 1810mAh, mentre la capacità teorica della grafite è di 372 mAh/g.

I blocchetti di imballaggio vengono ridotti in micro-fogli e nanoparticelle di carbonio grazie all’impiego di temperature di 2200 gradi centigradi, poi vengono utilizzati come anodi per le batterie al litio. Vilas Pol spiega: “Ho guardato l’imballaggio di alcuni attrezzi del mio laboratorio e il mio pensiero è balenato al fatto che sarebbe stato un enorme errore buttarli via danneggiando l’ambiente, così ho cercato un metodo per riutilizzarli”

Vinodkumar Etacheri, del laboratorio guidato da Vilas Pol, spiega che il materiale per imballaggi occupa molto spazio, facendo lievitare i costi del trasporto verso i centri di smaltimento: “Viene riciclato appena il 10 per cento circa di questo materiale”. Secondo gli studiosi, le prime batterie che si basano su questa nuova fonte energetica potranno essere commercializzate entro due anni.

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