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Radiazioni nucleari possono influire sul sesso del nascituro

Alcuni ricercatori dell’Helmholtz Zentrum München, hanno scoperto che a lungo termine, l’esposizione alle radiazioni nucleari portano a un aumento delle nascite maschili rispetto a quelle femminili. I ricercatori Scherb e Voigt hanno studiato coloro che vivono, o hanno vissuto, vicino a impianti nucleari, così come le zone colpite dalle radiazioni emesse dalle bombe atomiche di test prima del Trattato che ne bandisse l’uso nel 1963. In tutti i casi esaminati, è emerso che le nascite maschili sono state di gran lunga superiori a quelle femminili. In realtà, i ricercatori hanno scoperto che c’è stato un aumento delle nascite di sesso maschile in Europa nel 1987, un anno dopo il disastro di Chernobyl. Gli Stati Uniti, che non sono stati colpiti dal disastro nucleare, non ha subito lo stesso cambiamento delle nascite a prevalenza maschile. Inoltre, lo studio ha trovato che coloro che vivono entro 22 miglia da impianti nucleari in Germania e Svizzera hanno avuto un maggiore tasso di natalità dei neonati di sesso maschile. I ricercatori ritengono che una tale alterazione delle nascite, sia stata causata da radiazioni ionizzanti provenienti da attività nucleari; tali radiazioni possiedono caratteristiche mutagene e possono influire negativamente sulla riproduzione. “Il nostro risultato contribuisce a smentire la credenza stabilita e prevalente che le radiazioni non incidano sul pool genetico delle future generazioni”. Lo studio è stato pubblicato sul magazine Environmental Science and Pollution Research. Fonte e approfondimenti

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