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Riso nero, il cibo anticangerogeno per eccellenza

Il riso nero, secondo una ricerca svolta da un team di ricercatori della Louisiana State University, è un vero toccasana per combattere malattie del cuore e cancro. Analizzando diversi campioni di crusca di riso nero coltivato nel sud dell’America, si è scoperto che l’alimento contiene un quantitativo eccezionale di anti-ossidanti, in quantità maggiore anche a prodotti come il mirtillo, ribes, peperoni e via dicendo. Zhimin Xu coordinatore della ricerca ha dichiarato: “Un solo cucchiaio di crusca di riso nero contiene più antiossidanti antociani di quelli che si trovano in un cucchiaio di mirtilli, ma con meno zucchero e più fibre e vitamina E”. I risultati della ricerca sono stati presentati a Boston in occasione del 240esimo Congresso dell’American Chemical Society (Acs). Link per approfondimenti

Prime mestruazioni in anticipo per chi consuma molta carne

Uno studio condotto dalla dott.ssa Imogen Rogers dell’Università di Brighton, mostra come un eccessivo consumo di carne in età scolare, può favorire l’insorgere prematuro delle prime mestruazioni. Per giungere a tale conclusione, i ricercatori hanno sottoposto a test 3.000 ragazzine inglesi dodicenni. Per un lasso di tempo sono stati quindi tenute sotto controllo, analizzando la loro alimentazione e l’arrivo delle primo ciclo mestruale. Ne è emerso che coloro già a tre anni di vita consumavano mediamente 8 pasti di carne a settimana per poi aumentare fino a 12 all’età di 7 anni, manifestavo il ciclo in anticipo, con una percentuale maggiore del 75% rispetto ai coetanei non consumatori assidui di carne. I dottori spiegano scientificamente il fatto. La carne, essendo ricca di zinco e ferro (elementi fondamentali per portare a termine una gravidanza), inganna il corpo umano, facendogli credere essere pronto a mettere al mondo una nuova vita e quindi accelerando i relativi processi. Fonte

Un test del DNA per scoprire qual è la dieta più adatta

Servono $149 per effettuare un test del DNA (in grado di individuare le mutazioni di tre geni: FABP2, PPARG e ADRB2) e scoprire così qual è la dieta più adatta alla propria persona. Il test è commissionabile all’azienda Interleukin Genetics. Come si suol dire, una dieta su misura. L’idea è balenata in mente a un gruppo di scienziati dell’Università di Stanford in California, guidati dal prof. Christopher Gardner. Il nuovo test è stato mostrato per la prima volta in occasione del congresso dell’Associazione americana di cardiologia in corso a San Francisco. Secondo quanto dichiarato dai ricercatori, è già stato sperimentato con successo su 100 donne in sovrappeso (le donne più orientate a una dieta povera di carboidrati, rispetto alle medesime donne aventi il medesimo genotipo, ma volte a seguire una dieta standard – senza test del DNA – hanno perso più del doppio del peso). I tre geni individuati sono direttamente coinvolti nel processo in cui il metabolismo della persona assimila grassi e zuccheri. Fonte e approfondimenti

Vista affaticata? Curala con spinaci e uova

L’NFI (Nutrition foundation of Italy), segnala due recenti ricerche, pubblicate sui magazine Applied Ergonomic e British Journal of nutrition, nelle quali viene elogiato il consumo alimentare degli spinaci, della frutta e del tuorlo dell’uovo, come rimedio naturale per proteggere la vista, soprattutto di chi passa molte ore davanti a un video-terminale. Gli alimenti citati, ricchi di luteina (un carotenoide), è la medesima sostanza (un caropresente nella macula della retina, svolge un’azione antiossidante e protettiva.

Chi smette di fumare aumenta il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2

La notizia arriva da una ricerca inglese dell’istituto inglese John Jopkins e di recente pubblicata sul magazine The Annals of Internal Medicine. Lo studio ha messo in evidenza come gli ex fumatori, nei primi sei anni di astinenza dal fumo, corrono un rischio del 70% maggiore rispetto a chi non fumo di contrarre il diabete di tipo 2. Sostanzialmente il tutto è dovuto al cercare nel cibo un sostituto per la sigaretta. Ciò ovviamente non significa che non si deve smettere di fumare, anzi, sottolineano i ricercatori, lo studio vuole solo mettere in guardia gli ex fumatori su come affrontare una sana dieta. Il test ha visto impegnati 10.892 adulti di monitorati per  17 anni; quasi l’1,8% di chi ha smesso di fumare ha sviluppato il diabete ogni anno per l’intero periodo di osservazione . Se non lo si sviluppa fino a 10 anni dopo aver smesso di fumare, i rischi di diabete tornano nella norma. Chi continua a fumare, al contrario, ha un rischio di diabete maggiore del 30% rispetto ai non fumatori.  Fonte

Colesterolo alleato dei tumori

Una recente ricerca congiunta, che ha visto protagonisti l’Istituto San Raffaele di Milano, l’Università di Milano, la Molmed S.p.a. e il Karolinska Institute e coordinata dal dottor Vincenzo Russo dell’Unità di Terapia Genica dei Tumori dell’Istituto Scientifico Universitario San Raffaele, mostra come il colesterolo sia un valido alleato dei tumori. Infatti, il tumore per far fronte al sistema immunitario che cerca di ostacolarne la formazione e crescita, “inietta” nell’organismo delle molecole (LXR) derivate proprio dal colesterolo e capace di bloccare l’azione riparatrice del sistema immunitario. I ricercatori, impiegando delle cavie da laboratorio, hanno sperimentato quindi delle molecole, già riconosciute in ambito medico, in grado di abbassare il colesterolo plasmatico e quindi rimettere in moto la capacità del sistema immunitario di “lottare” contro il male. Secondo il dott. Russo si tratta di una pratica che in un futuro potrebbe essere un importante tassello per mettere a punto nuove terapie antitumorali. La ricerca è stata pubblicata sul magazine Nature Medicine. Fonte

Mangiare aglio per prevenire il raffreddore

Una ricerca condotta presso la University of Werstern Australia mette in evidenza come il consumo costante di aglio aiuta a combattere il raffreddore. Oltre a essere noto per le sue doti antiossidanti, la presenza dell’Allicina, una sostanza che si sprigiona quando il bulbo dell’aglio viene spezzettato, permette di bloccare gli enzimi responsabili del manifestarsi del raffreddore. Lo studio ha visto coinvolte 146 persone osservate per 12 settimane. Sono stati quindi individuati due gruppi ai quali sono stati rispettivamente somministrare delle pillole, una con un estratto di aglio inodore, l’altra con un placebo. Dopo tre mesi, i ricercatori hanno scoperto che tra i pazienti del primo gruppo i casi di raffreddore manifestati erano 24 contro i 65 del gruppo che aveva assunto il placebo; non solo, i pazienti che avevano assunto l’estratto di aglio avevano anche mostrato di guarire più rapidamente.

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Vitalybra. Test in farmacia per scoprire la dieta perfetta

Nelle principali farmacie di ogni città d’Italia è disponibile un nuovo test del Dna (Vitalybra) che consente di scoprire, a partire dal proprio patrimonio genetico, qual è la migliore dieta per il proprio organismo.

Sarà così possibile personalizzare l’alimentazione, essendo sicuri di assumere i cibi più adatti. Con il test Vitalybra è possibile valutare la predisposizione individuale a obesità e sovrappeso, oltre a diabete, malattie cardiovascolari, dislipidemia (alterazioni della quantità dei grassi nel sangue), osteoporosi, stress ossidativi. Conoscere in anticipo il proprio grado di predisposizione è fondamentale per prevenire e contrastare queste patologie adottando un’alimentazione mirata. E’ infatti possibile allontanare la tendenza a sviluppare possibili disfunzioni privilegiando gli alimenti idonei e riducendo invece l’eccesso di quelli meno indicati al singolo caso. In questo modo si ottiene un deciso miglioramento del proprio benessere e della qualità della propria vita preservando gusto e piacere. Il test è velocissimo, il farmacista preleva un campione di saliva, lo invia a laboratori preposti e dopo pochi giorni vi consegna il risultato.Link per approfondimenti

Bere moderatamente birra per combattere l’osteoporosi

Da quanto emerge da uno studio spagnolo di alcuni scienziati dell’Università di Extremadura di Caceres, la birra sarebbe un valido alleato per proteggere le ossa, diminuendo il rischio di ammalarsi di osteoporosi, malattia delle ossa che si manifesta soprattutto nelle donne in menopausa. I  ricercatori hanno esaminato 1700 donne con età media di 48 anni. Sono state quindi accuratamente esaminate le ossa delle mano (le prime ad accusare l’osteoporosi), analizzando lo stile alimentare delle donne, si è scoperto che coloro che consumavano moderatamente della birra (1 bicchiere al giorno), manifestavano una struttura ossea più compatta. Secondo Juan Pedrera-Zamorano, a capo del team autore della ricerca, la birra, essendo ricca di silicio e fitoprogesterone, favorirebbe sia la formazione delle strutture ossee, sia il rallentamento dell’inesorabile decalcificazione.

Bevi molto latte e vivi più a lungo

Una ricerca svoltasi presso l’Università di Bristol, in collaborazione con alcuni studiosi dell’Istituto del Queensland, ha scoperto che i bambini bevitori di grandi quantità di latte hanno maggiori aspettative di vita. La ricerca ebbe inizio negli anni ’30  e poi riprese nel 2005 quando sono state osservate le attinenze tra cause di morte dei soggetti esaminati 65 anni prima e le loro diete durante l’età infantile. Si è quindi appurato che coloro avevano ricevuto negli anni un quantitativo interessante di calcio, avevano poi manifestato una minore percentuale di mortalità a causa di ictus. Fonte: Ansa.

Il tè verde per prevenire l’ictus

Che il tè verde avesse delle proprietà benefica era noto da tempo, i suoi composti a base di antiossidanti, ne fanno un’ottima bevanda anti-invecchiamento, ma non solo. Un recente studio australiano, guidato dal ricercatore Colin Binns, ha dimostrato come il tè verde sia anche un ottimo ritrovato per prevenire la formazione di tumori e ridurre il rischio di contrarre un ictus. Per giungere a tale conclusione i ricercatori hanno esaminato un campione di 800 persone della Cina meridionale (precisamente nella regione del Guangdong) con età media di 69 anni e dei quali il 50% con un passato medico che aveva diagnostica forme di ictus. Il risultato dei test ha dimostrato che coloro che consumavano quotidianamente due o più tazze di tè verde riducevano, fino al 60%, il rischio di contrarre un ictus. Lo studio è stato pubblicato sul magazine scientifico Stroke.

Pillola al pomodoro. Pulisce le arterie e aiuta a prevenire gli infarti

Si chiama Ateronon, è un nuovo farmaco messo a punto da ricercatori inglesi della Cambridge Theranostics, spin off dell’Università di Cambridge, che consente di combattere l’eccesso di colesterolo dannoso, evitando che lo stesso si depositi sulle arterie. La pillola, quindi, potrà essere usata per prevenire ictus e infarti . Alla base del nuovo farmaco, il licopene, un componente antiossidante che in natura si trova in grandi quantità nella buccia dei pomodori. Ogni capsula contenuta nella confezione, contiene tanto licopene quanto se ne trova in circa 3KG di pomodori. Link alla pagina ufficiale del farmaco

Una pillola naturale che aiuta a mangiare di meno

Arriva dall’Inghilterra un nuova tipologia di pillole che potrà aiutare i desiderosi di perdere qualche chilo di troppo. Si tratta di un composto, denominato Appesat, a base di estratti di alghe, che interviene direttamente sull’espansione dello stomaco e sulla stimolazione dei sensori della fame. In poche parole, la pillola indica ai sensori delle pareti dello stomaco la sazietà dello stesso, inducendo quindi l’individuo a non assumerà più cibo. La pillola, una volta assunta, esplica il suo effetto per 3-4 ore. Uno studio che ha visto coinvolte 139 persone con chili di troppo, ha appurato che assumendo tre pillole di Appesat per tre volte al giorno, le persone riscontravano un calo di peso medio di 9,4Kg in 12 settimane. La medesima dieta in persone che non avevano assunto il farmaco ha invece comportato una riduzione di peso di soli 5,6 Kg. Link alla pagina ufficiale del prodotto

Mezzo bicchiere di vino al giorno per aumentare aspettative di vita di cinque anni

Una nuova ricerca, pubblicata sul magazine the Journal of Epidemiology and Community Health  e svolta da alcuni ricercatori olandesi, mette in evidenza come bere mezzo bicchiere di vino rosso al giorno, può favorire le aspettative di vita, aumentandole di ben cinque anni, almeno negli uomini. Gli scienziati sono arrivati a tale conclusione dopo avere preso in esame 1372 uomini in salute cardiovascolare e tenuti sotto osservazione in un arco temporale tra il 1960 e il 2000. Durante i 40 anni di monitoraggio, di 1130 uomini sono morti. Oltre la metà dei decessi sono stati causati da malattie cardiovascolari. In coloro che avevano assunto 20grammi di alcol al giorno (indifferentemente dalla bevanda), la vita si è allungata di due anni rispetto a chi non aveva mai consumato alcol. Le aspettative di vita sono diminuite nel caso in cui si bevevano quantità maggiori di 20 grammi. Negli uomini abitudinari nel bere mezzo bicchiere di vino rosso, rispetto a chi assumeva birra o altri alcolici, le aspettative di vita sono aumentate di 2,5 anni. Anni che passano a 5 nel caso in cui il paragone è con persone che non avevano assunto nessuna tipologia di alcolici. Fonte e approfondimenti

I broccoli per proteggere lo stomaco da ulcere, tumori e altre malattie

Jed Fahey, a capo di un gruppo di ricerca dell’università di Tokyo e della Johns Hopkins University di Baltimora, ha pubblicato un articolo nel quale mette in evidenza le proprietà del broccolo per combattere alcune malattie dello stomaco, tra cui l’Helicobacter Pylori, noto per causare nel tempo ulcere e tumori (3 persone su cento che colpite il problema). Lo studio è stato compiuto su un campione composto da 48 uomini e donne giapponesi, afflitti dal batterio. A una parte degli stessi, quotidianamente è stato imposto di consumare 70 grammi di germogli di broccolo, cotti a vapore per pochi minuti. A circa due mesi di distanza, colore che avevano mantenuto fede alla dieta si sono ritrovati con una sensibili diminuzione del livello di presenza dell’Helicobacter. I broccoli, se raccolti appena spuntati dalla terra, contengono una particolare sostanza conosciuta come sulforafano, già nota per le sue attività antiangiogenica. Fonte

Carne rossa al bando, aumenta rischio di morte

Una recente ricerca condotta dal prof. Rashmi Sinha, del National Cancer Institute di Rockville, che ha preso in esame 500.000 persone (in un arco temporale di 10 anni), ha evidenziato che l’11% dei decessi degli uomini e il 16% delle donne prese in esame, potevano essere evitati se gli individui avessero limitato il consumo di carne rossa a una media di 175 grammi la settimana. Sostanzialmente la carni rossi sono ricche di grassi nocivi, nonché sprigionano componenti cancerogene se cotte a una temperatura elevata. Bando a insaccati, carni lavorate, hamburger, ecc. facilmente sostituibili, afferma Sinha, con della carne bianca, sicuramente più salutare. Link per approfondimenti

DTour Diet, la nuova dieta contro il diabete

La DTour Diet si basa su una nuova ricerca che ha scoperto determinate sostanze nutrienti che riescono ad equilibrare gli zuccheri nel sangue, contrastando i grassi e incoraggiando la perdita di peso. Tali sostanze sono contenute essenzialmente in 4 alimenti che se ingeriti insieme riescono ad essere ancor più efficienti. Il dr. Francine R. Kaufman, consulente medico del libro “The Diabetes DTOUR Diet” e direttore del Centro per l’Endocrinologia, Diabete e Metabolismo al Children Hospital di Los Angeles afferma che  «l’assunzione di tali nutrienti è importante in quanto i grassi in eccesso, specialmente accumulati nella zona dell’addome, può causare infiammazioni nelle cellule, rendendole ancora più resistenti all’insulina e innalzando il valore glicemico». Ecco i fantastici 4 brucia grasso: 1) Il Calcio: un’indagine condotta dai ricercatori dell’Università del Tennessee ha dimostrato che le persone obese che hanno seguito una dieta ipocalorica, assumendo almeno tre volte la settimana prodotti caseari ricchi di calcio, hanno perso il 70% di peso in più e ridotto il 64% di grasso in più rispetto a chi ne mangiava solo una volta la settimana. 2) La Vitamina D: il corpo ha bisogno della Vitamina D per assorbire maggiormente il calcio, riducendo così le infiammazioni cellulari che contribuiscono all’insorgere del diabete. Un basso livello di Vitamina D nel sangue, infatti,  accresce di ben il 46% il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2. Associata al Calcio, è un’arma imbattibile per la prevenzione del diabete. Secondo la DTour Diet occorre assumere 400 IU di Vitamina D al giorno, utilizzando anche integratori multivitaminici, per una corretta prevenzione del diabete. 3) Gli Omega 3: l’assunzione di Omega 3 in una dieta equilibrata aiuta a combattere l’assimilazione dei grassi e, rallentando la digestione, aumenta il senso di sazietà durante il giorno contribuendo così alla perdita di peso. Inoltre, riducono rischi di infiammazione e aumentano la resistenza all’insulina. 4) Le Fibre: gli alimenti ad alto contenuto di fibra sono ricchi di sostanze nutritive, aumentano il senso di sazietà e hanno poche calorie. Una combinazione perfetta per ridurre l’assunzione di grassi . Regolando gli ormoni che controllano l’appetito, aiutano a perdere peso. Inoltre, sia le fibre solubili che insolubili regolano il controllo degli zuccheri nel sangue e rallentano l’assorbimento dei carboidrati e glucosio.

Dieta mediterranea preserva funzionalità del cervello

Uno studio pubblicato sulla rivista Archives of Neurology ancora una volta elogia le bontà della Dieta Mediterranea. Secondo quanto scoperto, la stessa avrebbe un ruolo determinante nel prevenire  non solo malattie cardiovascolari, tumori e altre malattia, ma anche nel preservare le funzionalità del nostro cervello. Non solo, la dieta mediterranea ridurrebbe anche la percentuale di ammalarsi di Alzheimer. La ricerca, durata quattro anni e mezzo, è stata compiuta tenendo sotto osservazione 1393 persone senza disturbi al cervello e altre 482 con declino mentale non particolarmente accentuato. In tutti i pazienti, un regime alimentare orientato alla dieta mediterranea ha dato buoni risultati, sia per quanto riguarda la prevenzione, sia per il non peggioramento delle condizioni. In ogni caso, gli studiosi, tengono bene a sottolineare che non bisogna affatto pensare che er sconfiggere tali malattie basti solo un dieta sana ed equilibrata, si tratta solo di un fattore; c’è infatti da mettere anche in conto l’eta del paziente, la sua predisposizione genetica, stili di vita etc. Link per approfondimenti

Olio extravergine e sugo. Un matrimonio d’oro per la nostra salute

Una ricerca del prof. Raffele Sacchi del dipartimento di Scienza degli Alimenti dell’Università di Napoli Federico II, ha appurato che l’olio extravergine di alta qualità, manifesta tutte le sue doti benefiche se opportunamente cotto insieme ad altri cibi. Se per esempio l’alimento viene impiegato per cuocere il sugo, si riesce a valorizzare le proprietà del pomodoro, aumentato di fatto l’attività antiossidante dello stesso, consentendo, di fatto, di i assorbire meglio i carotenoidi contenuti nella polpa del pomodoro. Lo stesso processo non avviene nel caso di impiego di olio di semi. L’olio extravergine di oliva avrebbe anche un’altra importante virtù, se utilizzato per marinare la carne arrostita, frenerebbe gli agenti cancerogeni ormai noti in questa tipologia di pietanza, almeno questo è quanto emerge da un altro studio condotto presso l’Università di Lund in Svezia. Fonte Ansa.