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Una stampante 3D per ricreare parti del corpo umano

Il prof. Hod Lipson della Cornell University,  e suoi colleghi ricercatori, durante una riunione della American Association for the Advancement of Science di Washington, hanno mostrato un prototipo di stampante 3D biologica in grado di “stampare” tessuto come la pelle, ossa e cartilagine.  Il gruppo di Lipson sta ora cercando di stampare un orecchio (al momento stampato utilizzando del silicone, che presto dovrebbe essere sostituito con cellule biologiche), hanno già con successo prodotto cartilagine per un ginocchio. Secondo Lipson, la tecnologia potrebbe essere impiegata su larga scala entro i prossimi venti anni. Intanto, alcune aziende come la Organovo, stanno già utilizzando la tecnologia per creare artificialmente vasi sanguigni. Fonte

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Videogiochi creati con microrganismi viventi

Un ricercatore della Stanford University ha combinato biologia e videogiochi per creare una serie di giochi biotici. Ingmar Riedel-Kruse, fisico e docente di bioingegneria presso la Stanford University, ha sviluppato una serie di videogiochi che utilizzano cellule viventi (organismi unicellulari denominati parameci) per imitare i classici arcade come PacMan e Pinball. L’utente controlla il microrganismo vivente con un controller, così come succede per la maggior parte dei videogame; il microrganismo si trova in un fluido ripreso da una telecamera e proiettato su uno schermo visibile dal videogiocatore. Alcuni dei giochi realizzati includono PAC-mecium, un clone di PacMan e Ciliaball, clone di Pinball. Fonte

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Ricercatori creano topo da due padri e nessuna madre

Ricercatori del MD Anderson Cancer Center di Houston, in Texas, hanno piegato le regole della biologia dei mammiferi, creando una coppia di topolini, uno maschio, l’altro femmina, che hanno due padri e nessun cromosoma sessuali materno. Il team di biologi, guidati dal dottor Richard R.Berhringer, ha così proclamato la scoperta: “Il nostro studio sfrutta tecnologie delle celle che permettono di combinare gli alleli di due maschi per generare progenie maschile e femminile, vale a dire una nuova forma di riproduzione dei mammiferi.E’ anche possibile che un esemplare maschio possa produrre sia ovociti e spermatozoi per l’autofecondazione e generare progenie maschile e femminile.”. Secondo i ricercatori, il risultato potrebbe essere sfruttato per salvare le specie in via di estinzione. Il team ha pubblicato il lavoro sulla rivista Biology of Reproduction.

Clonate altre quattro pecore prelevando tessuto dalla pecora Dolly

Sette anni dopo la morte della pecora Dolly, il primo essere clonato utilizzando una cellula somatica adulta, quattro nuove pecore sono state clonate utilizzando campioni di tessuto congelato di Dolly. Il tutto è stato messo a punto dalla professoressa Keith Campbell, uno dei biologi che aveva partecipato alla clonazione di Dolly, presso l’Università di Nottingham. Nel 1996, la pecora Dolly, chiamata così in onore del cantante country Dolly Parton, era stata clonata presso il Roslin Institute vicino a Edimburgo in Scozia. Era il primo mammifero ad essere clonato utilizzando una cellula adulta da una ghiandola mammaria, ed è stato elogiato come un fenomeno scientifico a livello mondiale. Purtroppo, nel tempo, Dolly si è ammalata di artrite e polmonite e così, alla giovane età di sei anni, Dolly è deceduta. Campbell ha così deciso di clonare Dolly per verificare se in questi anni il progresso nella ricerca sarà utili per creare cloni in grado di non ammalarsi così come è stato per Dolly. “Non hanno problemi di salute e non mostrano nessuno dei segni di sviluppare l’artrite che aveva Dolly” ha dichiarato Campbell. Fonte