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Uno spray che trasforma qualunque oggetto in un pannello solare

Ben presto sarà possibile ricaricare il proprio tablet avvolgendolo in una pellicola trasparente. Sembra fantascienza ma non lo è, infatti, alcuni ricercatori sono riusciti a produrre un particolare spray (chiamato sprayLD) in grado di “spruzzare” celle solari su superfici flessibili utilizzando minuscoli materiali sensibili alla luce, conosciuti come punti quantici colloidali (CQDs). Ciò significa che sarà possibile trasformare qualunque oggetto, anche flessibile, in una sorta di pannello solare. “Il mio sogno è che un giorno qualcuno si rechi a casa tua con uno zaino pieno di una particolare vernice da spruzzare sul tuo tetto per trasformarlo in un immenso pannello solare” ha dichiarato Illan Kramer, borsista post-dottorando de “The Edward S. Rogers Sr. Department of Electrical & Computer Engineering and IBM” presso l’Università di Toronto, nonché uno degli studiosi che ha messo a punto lo spray hi-tech. Il tettuccio di un’automobile, rivestito con la pellicola CQD produrrebbe abbastanza energia per alimentare tre lampadine da 100 Watt.

Ricercatori utilizzano stampante a getto d’inchiostro per la creazione di dispositivi solari

Ricercatori della Oregon State University hanno messo a punto una nuova tecnica, che grazie all’impiego della calcopirite, permette di “stampare” celle fotovoltaiche CIGS (denominate tali per la presenza di rame, indio, gallio e selenio) impiegando una comune stampante a getto di inchiostro. Un singolo strato di calcopirite (uno o due micron di spessore) è in grado di catturare l’energia dai fotoni in modo più efficiente rispetto a uno strato di silicio da 50 micron di spessore. I due principali vantaggi dei dispositivi solari CIGS sono il bassissimo costo per la loro produzione, il che significa che possono essere prodotti rapidamente e in grandi quantità, e la diminuzione della quantità di rifiuti di materie prime; secondo lo studio, tali nuovi dispositivi sono in grado di ridurre lo spreco di materie prime del 90 per cento. Fonte e approfondimento

Da Linear Technology un caricabatterie a celle solari da 2 A

Linear Technology Corporation presenta l’LT3652, un innovativo caricabatterie buck monolitico a celle solari che supporta le strutture chimiche delle moderne batterie. L’LT3652 integra un circuito di regolazione della tensione di ingresso che controlla la corrente di carica della batteria per mantenere l’alimentazione in ingresso a un livello programmato. Quando l’LT3652 è collegato a un pannello solare, il circuito di regolazione della tensione di ingresso regola costantemente il pannello sul picco di corrente in uscita. L’LT3652 supporta un ampio range di tensioni di ingresso, da 4,95 V a 32 V, con una potenza nominale massima assoluta di 40 V per estendere il margine di sistema. Tramite il circuito di regolazione della tensione di ingresso è possibile ottimizzare il caricamento anche da sorgenti scarsamente regolate, sulle quali le sovracorrenti potrebbero interrompere l’alimentazione in ingresso. La carica è supportata con varie configurazioni di batterie, incluse 1-3 batterie Li-Ion/polimeri disposte in serie, 1-4 batterie LiFePO4 (Lithium Iron Phosphate) in serie e batterie SLA (Sealed Lead Acid) fino a 14,4 V. Le applicazioni più comuni includono sistemi solari, apparecchiature per il settore automobilistico con tensione tra 12 e 24 V e i caricabatterie. La corrente di carica dell’LT3652 è programmabile fino a 2 A. Questo caricabatterie standalone non richiede microcontrollori esterni e ha una terminazione selezionabile direttamente dall’utente con C/10 o timer incorporato.  Con la frequenza di commutazione fissa di 1 MHz è possibile realizzare soluzioni dall’ingombro ridotto. La precisione della tensione di feedback variabile si attesta a ±0,5%, mentre per la corrente di carica e il rilevamento C/10 è rispettivamente di ±5% e di ±2,5%. Al termine della carica, l’LT3652 entra automaticamente in modalità di standby a basso consumo e la corrente di ingresso si riduce a soli 85µA. Con lo spegnimento dell’apparecchio la corrente di polarizzazione in ingresso scende ad appena 15 µA. Per consentire un controllo autonomo della carica il dispositivo è dotato di una funzione di autoricarica che avvia un nuovo ciclo di carica della batteria quando la tensione scende del 2,5% al di sotto della tensione variabile programmata.  L’LT3652 è disponibile in un package DFN-12 compatto a basso profilo da 3 x 3 mm, sia nella versione E che in quella I. Tutti i dispositivi supportano temperature operative comprese tra -40°C e +125°C. I prezzi partono rispettivamente da $3,05 e $3,36 cad. per 1000 unità. Link per maggiori info