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Stampano in 3D due vertebre al titanio e le sostituiscono con quelle danneggiate di un paziente

Lo scorso 3 dicembre, chirurghi della Zhejiang University School of Medicine a Hangzhou, in Cina, hanno effettuato un intervento chirurgico – il primo di questo tipo – per rimuovere due vertebre danneggiate da un paziente di 21 anni, Wang Lin. Al loro posto è stato inserito un impianto al titanio stampato in 3D e modellato con l’esatta dimensione necessaria per il corpo del paziente. Per l’occasione è stato realizzate un modello 3D virtuale della colonna vertebrale di Lin sul quale sono state poi prese le misure per la stampa tridimensionale delle vertebre. Questo tipo di intervento, rispetto a un’operazione di chirurgia convenzionale, oltre a favore il lavoro dei chirurghi, garantisce anche meno rischi per il paziente. Il ragazzo da molto tempo soffriva di dolori lancinanti al petto e, in seguito una visita ospedaliera, si è appurato che era affetto da Fibroma Ossificante, lesioni benigne dell’osso che si stavano formando nella zona spinale, un  tumore estremamente raro, soprattutto attorno alle vertebre. L’intervento è stato un completo successo e Lin dovrebbe avere un pieno recupero delle sue funzionalità. Una piccola nota sul materiale impiegato: la stampa 3D del titanio sta riscuotendo un enorme successo in campo medico, il titanio, infatti, sempre esser il metallo giusto per realizzare impianti nel corpo umano, uno dei pochi che il sistema immunitario non rigetta.

Nuovi dispositivi medici wireless possono essere iniettati nel corpo umano

Ada Poon, ricercatrice presso la Stanford University, ha sviluppato nuovi dispositivi medici wireless che possono essere impiantati o iniettato nel corpo umano. Il dispositivo è in grado di viaggiare attraverso il flusso sanguigno senza bisogno di cavi o batteria. Il particolare device è costituito da un trasmettitore radio esterno al corpo umano che comunica grazie a un’antenna col dispositivo iniettato. L’antenna e il trasmettitore sono accoppiati magneticamente, per cui, un cambiamento nel flusso di corrente nel trasmettitore induce una tensione nel filo avvolto. Questo alimenta il dispositivo in modalità wireless, permettendogli di farsi strada attraverso il flusso sanguigno. Poon ha scoperto che il tessuto umano è un cattivo conduttore di elettricità, e che ad alta frequenza le onde radio possono muoversi facilmente attraverso il grasso, muscoli e ossa.”Ci siamo resi conto che la frequenza ottimale per l’alimentazione wireless è in realtà circa un gigahertz, circa 100 volte maggiore di quanto si pensasse”, ha dichiarato la ricercatrice. I dispositivi potranno essere utilizzati come supporto alla diagnostica, ma anche per il trasporto localizzato di farmaci nel corpo, oppure, ancora, in interventi chirurgici minimamente invasivi.

Il primo cuore artificiale che non conferisce battito al paziente

La ricerca del perfetto cuore artificiale sembra senza fine. Dopo decenni di tentativi ed errori, i chirurghi rimangono ostacolati nella loro ricerca di una macchina che non si usuri e che non causi formazioni di coaguli e infezioni. Intanto, i prof. Billy Cohn e Bud Frazier presso il Texas Heart Institute, hanno dichiarato di essere riusciti a mettere a punto una macchina, in grado di far funzionare l’organismo umano grazie a delle pompe centrifughe, che conferiscono al cuore artificiale uno strano primato: il primo cuore a non avere battito. “Se ascolti il torace con uno stetoscopio, non si sente nessun battito del cuore”, dice Cohn. “Se esaminate le arterie, non c’è alcun impulso. Se operate un elettrocardiogramma, avrete un tracciato piatto”. Il primo esperimento di impianto del nuovo cuore artificiale è stato compiuto su un vitello, al quale ne sono seguiti altre 37; a marzo, poi, Cohn e Frazier hanno impiantato il dispositivo su un paziente umano. Hanno scelto Craig Lewis, un cinquantacinquenne che stava morendo da amiloidosi, il suo cuore era così danneggiato, chi medici gli avevano dato altre sole 12 ore di vita, e così, su consenso della moglie si è proceduto con l’impianto dell’innovativo cuore artificiale. Craig Lewis è morto nel mese di aprile, anche se i medici dicono che il suo cuore artificiale ha funzionato perfettamente, la malattia purtroppo ha danneggiato fegato e reni, portando il paziente a una inesorabile morte. Anche se c’è ancora molto lavoro da fare, Frazier si dice fiducioso sul futuro del nuovo cuore artificiale. Fonte

Nuova tecnica permette di ridurre drasticamente le cicatrici chirurgiche

Scienziati della Stanford University hanno messo a punto un dispositivo in grado di ridurre notevolmente il tessuto cicatriziale dovuto alle incisioni chirurgihe. In seguito a una sutura, il tessuto circostante tende a convogliare verso i punti di sutura, creando una sorta di addensamento del tessuto. La nuova tecnica, tende a ridurre la tensione che spinge la pelle verso i punti di sutura, riducendo drasticamente la formazione di cicatrici. “Ho iniziato a lavorare su questo progetto venti anni fa, quando ero stagista presso il Massachusetts General Hospital”, ha dichiarato Geoffrey Gurtner, uno degli autori dello studio e professore associato di chirurgia. “Ho capito subito che non avremmo mai potuto risolvere il problema delle cicatrici con gli attuali strumenti e tecniche chirurgiche”. I ricercatori pensano che la nuova medicazione potrà essere utilizzata non solo per ridurre le cicatrici da incisioni, ma anche per “riparare” le cicatrici create da precedenti operazioni chirurgiche. Per effettuare i test, sono stati impiegati dei suini, la cui pelle è molto simile a quella degli umani. Si è quindi appurato che la nuova tecnica, permette di ridurre un’area di cicatrici causate da un’incisione di circa 1 pollice, di ben sei volte. Ora si passera a una seconda fase che prevede il test su un campione di essere umani. Fonte e approfondimenti

A Roma impiantata mano bionica mossa dal cervello

Da qualche giorno è stato resto noto il risultato del progetto LifeHand. Per la prima volta al mondo un uomo italo-brasiliano amputato della mano sinistra è riuscito a muovere un nuovo arto bionico, riuscendo a compiere tre diversi movimenti (stringendo il pugno, chiudendo le dita come una pinza e muovendo il mignolo) dettati esclusivamente dal proprio cervello. L’operazione è stata resa possibile grazie a un intervento chirurgico che ha collegato l’arto biomeccanico, tramite appositi elettrodi, direttamente ai nervi mediano e ulnare del paziente.
La mano biomeccatronica, sviluppata nei laboratori del Polo Valdera della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, è stata impiantata senza complicazioni  di sorta anche grazie alla biocompatibilità degli elettrodi innestati.

In Francia doppio trapianto mani e viso

Nei giorni scorsi, in Francia, presso l’ospedale Henri Mondor di Creteil, si è proceduto a un intervento chirurgico molto particolare, ovvero il trapianto contemporaneo di volto e mani in un ragazzo trentenne, rimasto ustionato durante un incidente automobilistico nel 2004. L’operazione è stata compiuta dall’equipe del professor Laurent Lantieri e del dottor Jean-Paul Meningaud per il trapianto di viso, e dall’equipe del dottor Christian Dumontier per quanto concerne le mani. L’operazione ha visto impegnati  oltre 40 chirurghi in una maratona di 30 ore.

Ragazza di 10 anni per la prima volta assaggia del cibo

Si chiama Tia-Mae McCarthy, ha dieci anni, e fino a pochi giorni fa non aveva mai inghiottito del cibo. Tia-Mae è infatti nata prematuramente con una malformazione dell’esofago e dello stomaco, che non le consentiva di nutrirsi così come ogni altro essere umano. Per dieci lunghi anni i medici hanno nutrito la ragazza solo tramite sondino. A seguito di un viaggio in Spagna, la piccola Tia ha improvvisamente mostrato interesse per alcuni cibi e ora, anche se in modo molto graduale, ha iniziato ad assaggiare mousse, gelati, crema, semolino e yogurt. E’ un vero miracolo vedere mia figlia mangiare, ha dichiarato la madre della ragazza, spero tanto che un giorno ella possa avere una vita quanto più simile ai suoi coetanei. Fonte