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L’ormone MOTS-c svolge gli esercizi fisici al posto tuo…

Scienziati dell’USC Leonard Davis School of Gerontology hanno scoperto un nuovo ormone che combatte l’aumento di peso causato da una dieta ricca di grassi, normalizzando il metabolismo e replicando i medesimi effetti che si ottengono generalmente con l’esercizio fisico. La ricerca è stata finanziata dal National Institutes of Health.

L’ormone MOTS-c interagisce principalmente con il tessuto muscolare, ripristinando la sensibilità all’insulina. “Ciò rappresenta un importante progresso nell’identificazione di nuove terapie per combattere malattie legate all’età come il diabete” ha spiegato Pinchas Cohen, preside della scuola di USC Davis e autore dello studio.

Per testare gli effetti dell’ormone MOTS-c, il team ha iniettato quest’ultimo in topi da laboratorio alimentati con una dieta ricca di grassi. Questo tipo di alimentazione in genere causa obesità, sviluppando nei topi una resistenza all’insulina. Si è così potuto constatate che l’ormone sorprendentemente ha invertito la condizione di insulino-resistenza, condizione che precede il diabete.

Secondo Changhan Lee, assistente presso la USC Davis e co-autore della ricerca, “questa scoperta getta nuova luce sui mitocondri e li posiziona come attivi regolatori del metabolismo”.

Tutti gli esperimenti compiuti con l’ormone MOTS-c, ad oggi sono stati eseguiti su topi di laboratorio, tuttavia i meccanismi molecolari riscontrati sono i medesimi presenti in tutti i mammiferi, compreso l’uomo. Fonte e approfondimenti

Da Google le lenti a contatto intelligenti per persone con diabete

Dopo gli occhiali intelligenti Google svela un’altra “diavoleria” elettronica afferente il wearable computing. Questa volta si tratta di un dispositivo molto specifico e indirizzato al campo medico: una lente a contatto intelligente (“smart contact lens”) per persone diabetiche. Secondo il comunicato rilasciato sul blog di Google, la lente permette alle persone affette della patologia di misurare i livelli di glucosio attraverso un piccolo sensore combinato nella lente. L’azienda sta testando i primi prototipi in grado di generare una lettura del diabete una volta al secondo e si lavora per integrare nella lente dei minuscoli led in grado di accendersi e segnalare all’utente quando la misurazione dei livelli di glucosio supera una soglia massima pre-impostata. Il post non menziona nessun dato di rilascio. Google sarebbe alla ricerca di partner che possano contribuire alla commercializzazione e sviluppo della lente in tutto il mondo.

Mangiare spinaci per prevenire l’insorgenza del diabete

Uno studio pubblicato qualche giorno fa sul magazine scientifico British Medical Journal, coordinato da alcuni ricercatori dell’Università di Leicester, dimostra come gli spinaci siano un valido alleato per combattere l’insorgenza del diabete, nella fattispecie quello mellito di tipo 2. Consumando una porzione da 106 grammi al giorno, si ridurrebbe il rischio fino al 14%. Lo studio ha preso in esame 220.000 persone. Fonte

Pancreas artificiale che mantiene stabile il livello di glucosio

Ricercatori della Boston University, guidati dal prof. Edward Damiano, hanno fatto sapere di aver messo a punto un pancreas artificiale che mantiene sotto controllo i livelli di glucosio nei pazienti diabetici di tipo 1. La sperimentazione clinica è stata condotta presso il Massachusetts General Hospital e ha visto protagonisi 11 adulti, tutti sofferenti di diabete di tipo 1. Il sistema, primo del suo genere, consente di iniettare insulina o glucagone (un ormone utilizzato per aumentare di zucchero nel sangue) utilizzando un particolare meccanismo che monitora il livello di glucosio nel sangue e aziona di volta in volta la pompa contenente una delle due componenti farmacologiche. I test hanno dato risultati molto positivi, anche dopo pasti ad alto contenuto di carboidrati. Secondo il prof. Damiano, “Un sistema come questo non sarebbe una cura, ma ha il potenziale per essere l’ultima evoluzione della terapia con insulina per i diabetici di tipo 1”. FonteLink per approfondimenti

Chi smette di fumare aumenta il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2

La notizia arriva da una ricerca inglese dell’istituto inglese John Jopkins e di recente pubblicata sul magazine The Annals of Internal Medicine. Lo studio ha messo in evidenza come gli ex fumatori, nei primi sei anni di astinenza dal fumo, corrono un rischio del 70% maggiore rispetto a chi non fumo di contrarre il diabete di tipo 2. Sostanzialmente il tutto è dovuto al cercare nel cibo un sostituto per la sigaretta. Ciò ovviamente non significa che non si deve smettere di fumare, anzi, sottolineano i ricercatori, lo studio vuole solo mettere in guardia gli ex fumatori su come affrontare una sana dieta. Il test ha visto impegnati 10.892 adulti di monitorati per  17 anni; quasi l’1,8% di chi ha smesso di fumare ha sviluppato il diabete ogni anno per l’intero periodo di osservazione . Se non lo si sviluppa fino a 10 anni dopo aver smesso di fumare, i rischi di diabete tornano nella norma. Chi continua a fumare, al contrario, ha un rischio di diabete maggiore del 30% rispetto ai non fumatori.  Fonte

Molto caffè e tè metterebbero al riparo dall’insorgere del diabete

Una revisione di 18 studi diversi, a cura della dottoressa Rachel Huxley del George Institute for International Health di Sydney, mette in evidenza come bere tre/quattro tazze di caffè al giorno offre un rischio del 25 per cento inferiore di ammalarsi di diabete. Risultati molto simili sono stati riscontrati anche nell’assunzione di tè o caffè decaffeinato. La scoperta apre ora le porte a nuovi studi che, si spera, possano portare alla messa in commercio di farmaci mirati. Lo studio è stato pubblicato sull’ultimo numero del magazine Archives of Internal Medicine. Fonte

La curcumina per prevenire il cancro al seno

Una ricerca svolta presso l’Università del Missouri, dimostra come la curcumina, estratta dalla radice del Turmerico, una Zingiberacea facente parte della famiglia del ginger e dello zenzero, grazie al suo alto potere antiossidante, sia un valido alleato per prevenire l’insorgere del cancro al seno. Il dr.Hyder, uno dei partecipanti alla ricerca ha spiegato che: “La curcumina inibisce la la produzione di una molecola, denominata VEGF, che fornisce alle cellule tumorali le sostanze nutritive di cui hanno bisogno e che viene prodotta dalla progestina“. La curcuma è una spezia, dal sapore terroso, amaro e piccante che viene molto utilizzata in India. Altre ricerche dimostrerebbero che la medesima sostanza trova impiego anche nella cura di malattie cardiache e diabete. Fonte

Autodiagnosi del diabete senza “pungere il dito”

I dispositivi oggi in commercio che permettono di effettuare la misurazione della glicemia, consistono nel prelevare una goccia di sangue, tramite una piccola puntura sul dito. Alcuni scienziati di Hong Kong, guidati dal prof. Joanne Chung,  hanno messo a punto un dispositivo che permette di effettuare il medesimo controllo senza dover prelevare gocce di sangue. Il nuovo strumento emette delle particolari onde simili all’infrarosso, capaci di attraversare la cute e, in appena 10 secondi, fornire il livello di glucosio nel sangue. Le onde emettono delle frequenze proporzionali alla quantità di glucosio presente nel sangue. L’attendibilità della misurazione è di circa 80%-85%. La speranza dei ricercatori è ora quella di mettere a punto uno strumento simile capace di misurare colesterolo, trigliceridi, ecc.

DTour Diet, la nuova dieta contro il diabete

La DTour Diet si basa su una nuova ricerca che ha scoperto determinate sostanze nutrienti che riescono ad equilibrare gli zuccheri nel sangue, contrastando i grassi e incoraggiando la perdita di peso. Tali sostanze sono contenute essenzialmente in 4 alimenti che se ingeriti insieme riescono ad essere ancor più efficienti. Il dr. Francine R. Kaufman, consulente medico del libro “The Diabetes DTOUR Diet” e direttore del Centro per l’Endocrinologia, Diabete e Metabolismo al Children Hospital di Los Angeles afferma che  «l’assunzione di tali nutrienti è importante in quanto i grassi in eccesso, specialmente accumulati nella zona dell’addome, può causare infiammazioni nelle cellule, rendendole ancora più resistenti all’insulina e innalzando il valore glicemico». Ecco i fantastici 4 brucia grasso: 1) Il Calcio: un’indagine condotta dai ricercatori dell’Università del Tennessee ha dimostrato che le persone obese che hanno seguito una dieta ipocalorica, assumendo almeno tre volte la settimana prodotti caseari ricchi di calcio, hanno perso il 70% di peso in più e ridotto il 64% di grasso in più rispetto a chi ne mangiava solo una volta la settimana. 2) La Vitamina D: il corpo ha bisogno della Vitamina D per assorbire maggiormente il calcio, riducendo così le infiammazioni cellulari che contribuiscono all’insorgere del diabete. Un basso livello di Vitamina D nel sangue, infatti,  accresce di ben il 46% il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2. Associata al Calcio, è un’arma imbattibile per la prevenzione del diabete. Secondo la DTour Diet occorre assumere 400 IU di Vitamina D al giorno, utilizzando anche integratori multivitaminici, per una corretta prevenzione del diabete. 3) Gli Omega 3: l’assunzione di Omega 3 in una dieta equilibrata aiuta a combattere l’assimilazione dei grassi e, rallentando la digestione, aumenta il senso di sazietà durante il giorno contribuendo così alla perdita di peso. Inoltre, riducono rischi di infiammazione e aumentano la resistenza all’insulina. 4) Le Fibre: gli alimenti ad alto contenuto di fibra sono ricchi di sostanze nutritive, aumentano il senso di sazietà e hanno poche calorie. Una combinazione perfetta per ridurre l’assunzione di grassi . Regolando gli ormoni che controllano l’appetito, aiutano a perdere peso. Inoltre, sia le fibre solubili che insolubili regolano il controllo degli zuccheri nel sangue e rallentano l’assorbimento dei carboidrati e glucosio.

Il pisolino pomeridiano aumenta rischio di sviluppare diabete

Chi lo avrebbe mai detto? La tanto agognata pennichella pomeridiana, riconosciuta da tutti come un vero toccasana, è oggi messa al bando da una nuova ricerca svolta da alcuni scienziati inglesi. Secondo gli stessi, il pisolino pomeridiano, subito dopo pranzo, aumenta del ben il 26% il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2. Per giungere a tale conclusione, il team di ricerca ha tenuto sotto esame 16.480 persone. E’ altresì emerso che il rischio di contrarre tale malattia aumenta anche nel caso in cui la notte sovente si dorme in modo disturbato. Fonte