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GhostSwimmer, lo squalo robotico della Marina militare degli Stati Uniti

Si chiama GhostSwimmer, è una sorta di drone che somiglia a uno squalo e in test presso la Marina americana. È l’ultima diavoleria sperimentale della nascente flotta del Pentagono di veicoli senza equipaggio in grado di scandagliare il fondo marino. Il GhostSwimmer, conosciuto anche come “Project Silent Nemo”, è stato progettato per ricreare i movimenti del pesce tonno, anche se somiglia a uno squalo, con tanto di pinna dorsale. Il pesce robot è lungo circa 1.50 metri e pesa 45 chilogrammi; può immergersi a profondità variabili tra 25 centimetri e quasi 100 metri. Michael Rufo, direttore della Boston Engineering Advanced System Group, sviluppatore del drone, ha dichiarato “GhostSwimmer consentirà alla Marina di avere successo in ulteriori tipi di missioni, mantenendo al sicuro la vita dei subacquei e dei marinai”. Il test del tonno robot è stato effettuato nei mari della costa di Virginia Beach, con personale che controllava GhostSwimmer attraverso l’uso di un joystick. Al momento lo squalo robotico sarà impiegato per raccogliere dati sulle maree, correnti e condizioni meteo, in futuro, potrebbe essere impiegato in missioni di ricognizione, ostili per l’uomo.

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GoPro nel 2015 potrebbe produrre droni consumer

GoPro, azienda californiana leader nelle fotocamere per sportivi, hobbisti, sport estremi e persone impegnate nella fotografia d’avventura potrebbe presto entrare in competizione con i produttori di droni home consumer. L’azienda solo lo scorso hanno ha fatturato oltre 624milioni di dollari e ora, secondo un rapporto del “The Wall Street Journal” (GoPro non ha commentato la notizia) mirerebbe a estendere il suo ramo d’azienda anche verso il crescente comparto dei droni, integrando i dispositivi con le proprie fotocamere ad alta definizione, un connubio che potrebbe fare gola a molti. La mossa sarebbe lungimirante, infatti, l’azienda comincia a soffrire la concorrenza, soprattutto di Sony e Polaroid; nel 2014 GoPro ha venduto dispositivi per un totale di 2,4 milioni, appena il 15 per cento rispetto all’anno scorso, un segnale che spingerebbe la dirigenza a diversificare l’offerta della società. L’industria dei droni è destinata a crescere, si prevede un introito di 2,2 miliardi di dollari entro il prossimo anno che arriveranno a 10 miliardi entro il 2025.