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Ricercatori sviluppano batteria che funziona con lo zucchero

Ricercatori della Virginia Tech hanno messo a punto una batteria ad alta densità energetica che tra il suo funzionamento dalla zucchero e che apre così la strada a nuovi dispositivi biodegradabili. Addio quindi alle batterie usa e getta che deturpano l’ambiente, le nuove batterie potranno essere gettate via senza il rischio di provocare inquinamento ambientale. Percival Zhang, professore che ha presto parte al progetto, spiega che “lo zucchero è un composto ideale per accumulare energia, e che questo prototipo di batterie non è il primo modello che sfrutta questo alimento”. Rispetto alle altre proposte però, la nuova batteria offre una densità di energia superiore, ovvero non necessita di essere caricata in brevi lassi di tempo e può essere ricaricata aggiungendo semplicemente dello zucchero. La batteria funziona per mezzo di un enzima sintetico che, in combinazione con un biocatalizzatore, riesce a creare una fonte di energia che evita l’impiego di metalli costosi come il platino. Il risultato è una batteria ricaricabile, non infiammabile e che non esplode.

Un circuito elettronico su foglio di carta trasparente

Gli scienziati dell’Università del Maryland hanno percorso un passo avanti verso la creazione di componenti elettronici compatti come un foglio di carta. Il team, guidato da Liangbing Hu, ha combinato un materiale cartaceo chiamato nanopaper e nanotubi di carbonio. I circuiti a base di carta non sono una novità, ma la carta di solito è difficile da lavorare, perché la superficie è rigida e opaca. Per ovviare al problema, Hu e il suo team hanno creato un supporto cartaceo con fibre dal diametro di appena 10 nanometri. La carta è stata prodotta trattando la cellulosa con ossidanti chimici, il risultato è un foglio completamente piatto e trasparente. Sul foglio i transistor sono stati costruiti impiegando tre strati di materiali, compresi i nanotubi di carbonio, una molecola organica isolante e una molecola semiconduttore organica. Il risultato finale è stato un sottilissimo circuito elettronico, per l’84 per cento trasparente e piegabile.

nanopaper

Scienziati trasformano onde wireless in energia elettrica

Manos Tentzeris, professore del Georgia Tech School di Ingegneria Elettronica e Informatica e Rushi Vyas, studente neo-laureato, sono riusciti a catturare l’energia trasmessa dalle reti di telefonia cellulare e altre tipologie di reti wireless (sistemi di comunicazione satellitari, trasmettitori televisivi etc) convogliandola in batterie e trasformandola da corrente alternativa a corrente continua in grado di alimentare piccoli circuiti elettrici. Attualmente, questa tecnologia può sfruttare tutte le onde emesse nel campo dei 100 megahertz (MHz) a oltre 15 gigahertz (GHz). Un primo prototipo, che permette di catturare l’energia elettromagnetica emessa da una stazione televisiva a mezzo chilometro di distanza, è stato utilizzato per alimentare un sensore di temperatura. Secondo i ricercatore, il basso costo delle componenti utilizzate, l’uso della nuova tecnologia sua larga scala. Fonte e approfondimenti

Un display sulla t-shirt? Ora è possibile!

Display elettronici che possono essere stampati su praticamente qualsiasi superficie, inclusi carta e tessuto, questa è la promessa di un gruppo di ricercatori giapponesi della Dai Nippon Printing. Gli scienziati sono infatti riusciti a creare un particolare gel luminescente, composto da rutenio  e nanoparticelle di silice, capace di emettere luce se ad esso viene applicata una piccola tensione elettrica.  L’elettrolito è un liquido ionico che difficilmente evapora e degrada, permettendo così di utilizzare il gel come un normale inchiostro, senza dover impiegare nessun rivestimento protettivo; per esempio può essere tranquillamente bagnato senza perdere le sue caratteristiche, il che lo rende adatto per l’impiego su una vasta categoria di tessuti. Al momento il composto consente l’emissione di luce nella sola tonalità rossa, ma i ricercatori sono già all’opera per creare soluzioni in grado di emettere anche luce blu e verde. Si sta inoltre cercando di creare un’apposita stampante inkjet capace di ospitare cartucce composte dal nuovo inchiostro, sarà così possibile effettuare delle stampe con precisione estrema. L’azienda spera di poter commercializzare entro cinque anni i primi prodotti realizzati utilizzando il nuovo portentoso inchiostro.