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Avere freddo è contagioso, parola di scienziato

Uno studio rivela che osservare una persona in preda a brividi di freddo provoca un abbassamento della temperatura corporea dell’osservatore. Negli esperimenti, si è appurato che chi guardava un video con protagonista una persona che immergeva le mani in acqua gelata, incappava in un simultaneo abbassamento della propria temperatura, una sorta di empatia che si manifesta in modo più o meno accentuato da persona a persona. Neil Harrison, neuroscienziata dell’Università del Sussex (Inghilterra) spiega: “crediamo che questo mimetismo della risposta corporea si manifesti per cercare di ricreare all’interno di noi stesso uno stato fisiologico molto simile alla persona che osserviamo, così da meglio capire come ci sente in quella determinata condizione ed essere così più pronto e capace a offrire aiuto”. La dott.ssa Harrison sostiene che il fenomeno è da ricercarsi nei cosiddetti “neuroni specchio”, che si trovano in specifiche aree del cervello, cellule nervose motorie che riescono a far credere al nostro cervello che determinate azioni che osserviamo compiere da altre persone, siano realtà compiute da noi in prima persona.
Lo studio, pubblicato sul magazine Plos One, ha visto i ricercatori esaminare 36 partecipanti mentre guardavano otto video che mostravano attori con una delle loro mani immersa in acqua visibilmente calda o fredda.

Ogni video è iniziato con l’attore seduto di fronte a un contenitore trasparente parzialmente riempito d’acqua. Nei quattro video in cui si esamina una situazione di immersione in acqua calda, i primi 40 secondi mostrano l’attore aggiungere gradualmente acqua calda dal bollitore fumante nel contenitore, controllando la temperatura dell’acqua ogni pochi secondi. Successivamente l’attore è stato mostrato con la sua mano immersa nell’acqua per altri due minuti e 20 secondi. Lo stesso procedimento è stato fatto nel caso inverso, utilizzando acqua ghiacciata piuttosto che calda. Sono anche stati mostrati quattro video con attori che immergevano la loro mano in contenitori con acqua a temperatura ambiente.

I ricercatori hanno monitorato la temperatura della mano dei partecipanti allo studio mentre questi guardavano i video, riscontrando che alla vista degli attori che immergevano la mano nell’acqua ghiacciata la loro temperature corporea subiva un piccolo ma statisticamente significativo abbassamento, per la precisione di 0,2 gradi centigradi nella mano sinistra e 0,1 gradi centigradi nella mano destra. Nessun cambiamento invece nel video con acqua a temperatura ambiente e con acqua calda.

Secondo la dottoressa Harrison “il non avere osservato un significativo cambiamento nella temperatura quando i partecipanti hanno visto il video con acqua calda, pensiamo sia dovuto probabilmente al fatto che, mentre nel video con acqua fredda il ghiaccio era praticamente presente e visibile per tutto il video, nel caso dell’acqua calda, il calore era avvertibile solo all’inizio del video, in cui si vedeva un po’ di vapore e la mano dell’attore leggermente più colorita”.

Novità MythBusters. Si riparte con un nuovo cast

Il famoso show di Discovery Channel riprenderà la nuova stagione a partire dal 10 gennaio negli Stati Uniti. Nuovo il cast, che vede Grant Imahara, Kari Bryon e Tory Belleci abbandonare la truppa per un mancato rinnovo contrattuale. Secondo il produttore esecutivo Dan Tapster, oltre al cast che sarà ridimensionato e conterà solo due protagonisti, anche lo spettacolo subirà una piccola rivoluzione risultando più educativo. In un’intervista a “Entertainment Weekly“, Tapster ha così commentato l’abbandono della trasmissione da parte dei tre MythBusters: “Quello che hanno fatto per dieci anni è stato fantastico, abbiamo cercato fino all’ultimo di rinegoziare il loro contratto, ma è stato un fallimento per loro e per noi. Nonostante tutto il loro mancato rinnovo ci ha dato l’oppurtunità di reinventare lo spettacolo”. Ora che lo show si concentrerà solo su Savage e Hyneman, probabilmente diventerà ancora più interessante dal punto di vista educativo, con approfondimenti che prima, per via delle tante comparse, non era possibile fare.
Uno degli episodi più attesi riguarda alcuni esperimenti che riprendono le puntate de “I Simpson”, uno su tutti quello in cui Homer cerca di evitare la distruzione della casa facendo scudo con il suo corpo. Nei nuovi episodi anche un esperimento dedicato al telefilm “The A-Team”, nella fattispecie quello in cui si ricreava un’arma adoperando alcuni pezzi di fortuna recuperati in un giardino. E per i grandi appassionati di Indiana Jones una serie di esperimenti che metteranno il duo di MythBusters alla prova della frusta…

L’antimateria prodotta in laboratorio

Questa volta al Cern si prova a scrivere un altro passo della storia della scienza. Dopo essere riusciti a individuare sperimentalmente l’agognato bosone di Higgs, gli scienziati che operano nel laboratorio più importante del mondo, hanno catturato una sequenza di 80 atomi anti-idrogeno; il progetto, denominato Asacusa, ha visto anche la partecipazione di fisici italiani dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Secondo Luca Venturelli dell’INFN di Brescia, e coordinatore del gruppo di ricercatori italiani, l’esperimento portato a termine potrebbe finalmente spiegare come mai nell’universo visibile esiste una prevalenza di materia rispetto all’antimateria nell’universo visibile. Dopo il Bing Bang si è sprigionata la medesima quantità di materia e antimateria, ma poco istanti dopo l’antimateria è misteriosamente sparita. Tale differenza, che i fisici chiamano asimmetria, è un rebus che, forse, da oggi ha qualche speranza in più di essere risolto.

Un Sole in miniatura si accenderà in laboratorio

192 fasci laser focalizzati all’interno di un cilindro cavo in un miliardesimo di secondo. In questo modo prenderà vita la prima stella creata in laboratorio. A renderlo noto è un gruppo di ricercatori, guidato da John Edwards, che ha pubblicato sulla rivista americana Physics of Plasmas un dettagliato articolo in cui viene spiegato il procedimento che porterà alla realizzazione della stella. Un processo, questo, che vedrà il formarsi di un vero e proprio “forno a raggi X”, una camera che imploderà con temperatura e pressione simili a quelle presenti al centro del Sole. L’esperimento, genererà, grazie ai fasci laser, un’energia di 1,8 megajoule con 500 terawatt di potenza, pari a mille volte l’energia usata da tutti gli Stati Uniti in un momento.  Il tutto si svolgerà in una camera che ha le dimensioni di una zolletta di zucchero, raffreddata criogenicamente e contenente una piccolissima capsula, grande quanto un cuscinetto a sfera, contenente deuterio e trizio.

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Clonate altre quattro pecore prelevando tessuto dalla pecora Dolly

Sette anni dopo la morte della pecora Dolly, il primo essere clonato utilizzando una cellula somatica adulta, quattro nuove pecore sono state clonate utilizzando campioni di tessuto congelato di Dolly. Il tutto è stato messo a punto dalla professoressa Keith Campbell, uno dei biologi che aveva partecipato alla clonazione di Dolly, presso l’Università di Nottingham. Nel 1996, la pecora Dolly, chiamata così in onore del cantante country Dolly Parton, era stata clonata presso il Roslin Institute vicino a Edimburgo in Scozia. Era il primo mammifero ad essere clonato utilizzando una cellula adulta da una ghiandola mammaria, ed è stato elogiato come un fenomeno scientifico a livello mondiale. Purtroppo, nel tempo, Dolly si è ammalata di artrite e polmonite e così, alla giovane età di sei anni, Dolly è deceduta. Campbell ha così deciso di clonare Dolly per verificare se in questi anni il progresso nella ricerca sarà utili per creare cloni in grado di non ammalarsi così come è stato per Dolly. “Non hanno problemi di salute e non mostrano nessuno dei segni di sviluppare l’artrite che aveva Dolly” ha dichiarato Campbell. Fonte