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Motore di plastica per costruire auto più leggere e con consumi ridotti

Le più grandi case automobilistiche stanno concentrandosi nel cercare di ridurre i consumi, per farlo cercano di alleggerire le vetture, rendendole meno pesanti, più snelle e quindi in grado di consumare meno carburante. Proprio nell’ottica di rendere le vetture quanto più leggere possibili, gruppo di ricercatori del Fraunhofer ha trovato un modo per creare un motore di automobile realizzato in plastica. Leggerissimo – solo i pistoni sono in metallo – il motore pesa il 20 per cento in meno rispetto ai tradizionali motori.

In realtà l’idea dell’impiego di materie plastiche per costruire i motori non è rivoluzionaria, primi esperimenti sono già stati condotti negli anni ottanta, ma la produzione di materiali plastiche speciali all’epoca era molto dispendiosa. Ora, però, i ricercatori del Fraunhofer hanno messo a punto un modo per creare un alloggiamento di motore in plastica che può resistere alle alte temperature, pressioni e vibrazioni senza perdere resistenza, espandendosi e contraendosi così come avviene per il metallo circostante e con costi contenuti. Nella nuova tipologia di motore sono ancora presenti delle componenti metalliche, ma la maggior parte di esso è realizzata con plastica a fibra rinforzata.

Un motore di plastica può essere fabbricato con lo stesso costo di un motore tradizionale,  rendendo quindi possibile il suo impiego su larga scala. Il team di sviluppo sta ora perfezionando il prototipo per ottimizzarne ogni aspetto.

Ricercatori sviluppano nuovi impianti ossei in schiuma di titanio

Ricercatori dell’Istituto Fraunhofer a Dresda hanno messo a punto un nuova tipologia di impianto osseo che ha una configurazione strutturale, identica a quella naturalmente presente nell’osso umano, ma che di fatto è composta da una particolare schiuma di titanio. L’ing. Peter Quadbeck del Fraunhofer Institute è il team leader del progetto TiFoam, ha spiegato che l’impianto in titanio espanso risulta rigido e flessibile come un vero e proprio osso umano e, cosa ancora più importante, non permette la crescita di ossa circostanti l’impianto. La porosità del materiale consente a vasi sanguigni e cellule ossee di crescere naturalmente nei pori. Fonte

iPoint 3D, utilizzare le mani per muovere oggetti 3D nello spazio

I laboratori tedeschi Fraunhofer in occasione del prossimo Cebit di Hannover (3-8 marzo 2009), presenteranno una nuova tecnologia denominata iPoint 3D. Si tratta di un sistema che consente di pilotare display LCD 3D semplicemente gesticolando, ovvero utilizzando le proprie braccia come un comune mouse da personal computer. Si tratta del primo sistema di controllo e comunicazione tridimensionale tra uomo e display che consente di abolire l’utilizzo di occhiali 3D o dispositivo data glove. Due videocamere firewire catturano il movimento delle mani e delle dita e, a seconda deli gesti compiuti, impartiscono determinati comandi al dispositivo tridimensionale. I campi applicativi possono essere diversi, dal business al mondo dei videogame. Link al comunicato ufficiale