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Ricercatori mettono a punto un processore di plastica flessibile

I nuovi dispositivi tecnologici richiedono sempre più spesso l’impiego di materiali pieghevoli; ricercatori di tutto il mondo quotidianamente lavorano alacremente per cercare nuove soluzioni hi-tech che possano, ad esempio, permettergli di abbandonare i circuiti elettronici in silicio, sposando materiali plastici più duttili e più facili da piegare a proprio piacimento. Proprio in quest’ottica, alcuni ricercatori sono riusciti a creare un processore per PC impiegando, invece del classico silicio, 4.000 transistor plasmati con materiale organico. Il processore trova posto sulla parte superiore di un foglio di plastica flessibile (le cui dimensioni sono di circa 2×2 cm per uno spessore di appena 25 micron). Questo primo prototipo non si distingue certo per le performance computazionali (il processore può gestire un solo semplice programma di 16 istruzioni) ma apre la strada a uno sviluppo che da a qui a pochi anni potrebbe regalarci una serie di nuovi dispositivi tecnologici ad oggi relegati alla sola fantasia. Fonte

Ingegneri creano nuovo vetro resistente alle esplosioni

Edifici governativi di tutto il mondo possono essere bersaglio di attacchi terroristici in qualsiasi momento. Uno degli elementi che può fare la differenza in un attacco di questo genere è il vetro utilizzato per schermare le finestre. Idem per vetri di banca o altri edifici nei quali la sicurezza la deve fare da padrona. Secondo il Pentagono, i cocci di vetro sono una delle principali cause di morte nei bombardamenti. Ed ecco, quindi, che l’invenzione di alcuni ingegneri dell’Università del Missouri può rivelarsi davvero utile. Si tratta di una nuova tipologia di vetro, molto più sottile di quello attualmente impiegato e resistente alle esplosioni. Il nuovo vetro è spesso circa un quarto di pollice ed è composto da un miscuglio di plastica e polimero inerte rinforzato con fibre di vetro. Sanjeev Khanna, ricercatore principale del progetto e professore associato di ingegneria meccanica ha dichiarato: “I risultati sono stati fantastici”. Fonte

Identificati 1500 geni responsabili della formazione delle rughe

Un gruppo di ricercatori del colosso della cosmesi mondiale, stiamo parlando di Procter & Gamble, ha individuato 1500 geni, tutti responsabili della formazione delle tanto combattute rughe della pelle. Grazie a questa scoperta si aprono ora nuovi scenari, che vedranno il nascere di una nuova tipologia di farmaci e creme anti invecchiamento. Il dr. Jay Tiesman, uno degli scienziati che ha preso parte alla ricerca, ha dichiarato: “Grazie a questo progetto abbiamo potuto analizzare i cambiamenti genetici che si verificano sulla nostra pelle”. Dei 1500 geni individuati, 700 riguardano l’idratazione, 40 interessano il collagene, 400 l’infiammazione della cute. Fonte