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Denti puliti per un minor rischio di infarto

Una corretta igiene orale, oltre a preservare la salute dei denti, ostacolando la comparsa di tartaro e placca, contrasta anche il rischio di ammalarsi di malattie cardiovascolari. E’ questo quanto emerge da una ricerca condotta presso l’Università di Otago in Nuova Zelanda, che mette in relazione l’igiene orale con il manifestarsi di problemi cardiaci. Giù un precedente studio aveva preso in esame la connessione tra problemi gengivali e comparsa dell’aterosclerosi. In buona sostanza si è appurato che l’organismo, per far fronte ai disturbi gengivali, crea una sorta di protezione che lo porta a distruggere i suoi stessi linfociti. Ciò comporterebbe una favorevole situazione per l’occlusione delle arterie, ovvero la principale causa dell’insorgere di un infarto. Ora un nuovo studio condotto presso l’Università di Bristol, avvalora la tesi, scoprendo un batterio che oltre a causare la carie e altre infezioni, può formare dei coaguli nel sangue responsabili del manifestarsi di infarti ed ictus. Il batterio è sovente presente solo in bocca, ma una gengiva sanguinante può facilmente veicolarlo nell’organismo. Lo studio ha visto protagoniste 120 persone con periodontite, ma sane di cuore. Si è appurato che, dopo quasi sei mesi di cure dei denti, chi maggiormente aveva prestato attenzione alla propria igiene orale, mostrava un netto miglioramento anche delle funzioni cardiocircolatorie. Fonte

Ricercatori creano cellule capaci di annientare il virus HIV

Scienziati dell’Università californiana di Los Angeles, hanno pubblicato uno studio sul magazine  Plos One, che mostra come è possibile modificare alcune cellule del sangue umano, nella fattispecie le T-cell (linfociti T), per renderle capaci di combattere il virus HIV responsabile del’AIDS. Secondo i ricercatori, “le cellule umane, modificate in tal modo, diventano dei veri e propri vaccini genetici“, non solo in grado di combattere l’Aids, ma anche malattie virali. In ogni caso, per avere dei risultati in grado di avviare la sperimentazione umana, serviranno ancora altri studi di approfondimento, anche se la strada ormai sembra essere spianata. Fonte e approfondimento

Nuovo farmaco per bocca per combattere la sclerosi multipla

In occasione del Convegno annuale della Società Europea di Neurologia (ENS), è stato presentato un nuovo farmaco, da assumere per via orale, che agisce in modo selettivo sui linfociti del sistema immunitario, impedendogli di aggredire la mielina che ricopre le cellule nervose. Rispetto ai tradizionali farmaci, quest’ultimo il cui principio attivo è la cladribina (noto anche come 2-CdA o 2-CloroDeossiAdenosina), offrirebbe un’efficacia doppia. Si tratta di un immunosoppressore con buona tollerabilità pur conservando una elevata capacità di spegnere in maniera efficace i processi infiammatori della malattia. I ricercatori hanno testato il farmaco e, nell’80% dei pazienti con sclerosi multipla recidivante remittente, si è riscontrata una non progressione alla forma secondaria progressiva.  Fonte e approfondimenti