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muscoli artificiali
La seta del ragno potrebbe essere usata come elemento per creare muscoli artificiali

Ricercatori hanno scoperto che la seta di ragno, sottoposta a un certo grado di umidità, produce un forte movimento di torsione, una proprietà che può essere sfruttata per implementare futuri muscoli artificiali o per il movimento di attuatori in braccia robotica.

La seta di ragno, già nota come uno dei materiali più resistenti, risulta avere un’altra proprietà insolita che potrebbe portare a nuovi tipi di muscoli artificiali o attuatori robotici. Questo è quanto ipotizzato da un team di ricercatori che hanno pubblicato uno studio sulla rivista Science Advances.
La ricerca ha dimostrato che le fibre della seta rispondono velocemente ai cambiamenti di umidità. Nella fattispecie, al di sopra di un certo livello di umidità relativa, i fili si contraggono e torcono, esercitando una forza sufficiente per essere potenzialmente competitiva rispetto ad altri materiali che vengono impiegati in dispositivi dediti al controllo di attuatori o dispositivi di movimento.

I ricercatori hanno scoperto una proprietà della seta del ragno chiamata supercontrazione, in cui le fibre sottili possono improvvisamente ridursi in risposta ai cambiamenti di umidità. La nuova scoperta è che la seta non solo si contrae, ma nel contempo esercita anche una forte forza di torsione. Il team ha testato altri materiali cercando di verificare le stesse proprietà, compresi i capelli umani, ma non sono riusciti a trovare risultati simili. Secondo i ricercatori, questa interessante proprietà ”potrebbe essere usata per sviluppare muscoli artificiali o nei robot di prossima generazione”. La seta di ragno è già nota per il suo eccezionale rapporto resistenza/peso, la sua flessibilità, la sua robustezza e resistenza. Altri ricercatori stanno lavorando per replicare le medesime proprietà in una sorta di seta sintetica.

Muscoli realizzati in laboratorio per dare nuova linfa a un volto paralizzato

I chirurghi Craig Senders e Travis Tollefson dell’Universitaà della California pensano che una sorta di muscolo artificiale, realizzato in laboratorio impiegando alcuni particolari polimerici, possano essere di supporto per le persone affette da paralisi del volto. Secondo i luminari, adoperando questa nuova protesi hi-tech, si potrebbero dare a bocca e occhi, ad esempio, nuove possibilità di movimento. Il funzionamento si basa sull’impiego di sostanze elettroattive che consentono di far contrarre il polimero se questo viene attraversato da una flebile corrente elettrica. I due chirurgi, dopo aver sperimentato con successo  la nuova pratica su alcuni cadaveri, sono ora alle prese con il brevetto dell’ingegnosa idea.