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NASA mostra foto di uno strano ammasso circolare su Marte

La NASA ha divulgato una recente immagine del suolo di Marte, un’ennesima foto del pianeta rosso. Rispetto a molte altre, lo scatto mostra qualcosa di strano: un tumulo circolare in un paesaggio del tutto piatto. Fonti NASA parlano di un probabile effetto dovuto a un vulcano, ovvero le escrescenze in superficie sarebbero dovuti a colate laviche. L’immagine è stata pubblicata dal Jet Propulsion Laboratory e mostra una sorta di “isolotto” largo circa 2 chilometri e posto in quella che è stata chiamata regione di Athabasca. Sulla vera natura dell’isolotto al momento si fanno solo supposizioni, l’Agenzia spaziale continuerà a indagare cercando di fornire una risposta plausibile. L’immagine è stata ripresa grazie allo strumento HiRISE del Mars Reconnaissance Orbiter, uno dei sei strumenti disponibili sul dispositivo.

NASA. Ecco il primo elemento stampato in 3D nello Spazio

La NASA fa sapere che la stampante 3D installata sulla Stazione Spaziale Internazionale ha portato a termine quello che può considerarsi il primo esemplare di oggetto stampato in tre dimensioni nello spazio. Il processo di stampa è stato portato a termine con successo, l’obiettivo è quello dare modo agli astronauti in orbita di realizzare da soli i pezzi di ricambio. Nella foto allegata, l’astronauta Butch Wilmore ispeziona il pezzo stampato dopo aver calibrato e installato la stampante lo scorso 17 novembre. La stampante è direttamente comandata da personale a terra. Niki Werkheiser, responsabile del progetto, ha dichiarato: “Questa prima stampa apre la strada a grandi progetti che permetteranno in un futuro prossimo di stampare direttamente nello Spazio oggetti che invece sarebbero dovuti essere necessariamente prodotti e spediti dalla Terra. La stazione spaziale è al momento l’unico laboratorio dove possiamo testare appieno questa tecnologia”. Werkheiser continua: “Questa è la prima volta che abbiamo mai utilizzato una stampante 3D nello spazio, stiamo imparando, anche da quelle che potrebbero sembrare operazioni banali; più pezzi stampiamo maggiormente saremo in grado di imparare se alcuni degli effetti che stiamo verificando sono causati dalla microgravità o fanno parte del normale processo di ottimizzazione per la stampa. Confrontando i pezzi stampanti con gli omologhi stampati a Terra saremo in grado di appurare queste e altre informazioni”.

Molti astronauti soffrirebbero di seri problemi alla vista

L’Università del Texas Medical School di Houston ha recentemente eseguito una serie di test sugli astronauti che avevano trascorso più di un mese nello spazio, scoprendo che questi avevano danni al bulbo oculare e ai tessuti cerebrali inerenti la vista. I ricercatori del Texas hanno studiato 27 astronauti che avevano partecipato in missioni NASA di lunga durata (con una permanenza media nello spazio di 108 giorni). Sui 27 esaminati, 9 manifestavano un’espansione dello spazio fluido spinale cerebrale che circonda il nervo ottico, 6 di questi con appiattimento della parte posteriore del bulbo oculare e 4 con rigonfiamento del nervo ottico. Gli astronauti manifestavano problemi simili a quelli causati dall’ipertensione endocranica. Larry Kramer, leader dello studio ha dichiarato: “La microgravità indotta dall’ipertensione endocranica rappresenta un fattore di rischio ipotetico e una potenziale limitazione di lunga durata per i viaggi nello spazio. Consideriamo, ad esempio, il possibile impatto sulle proposte di missioni con avere dell’equipaggio umano su Marte o addirittura il concetto di turismo spaziale. Il prossimo passo sarà la conferma dei risultati, la definizione di nesso di causalità e l’individuazione di possibili soluzioni al problema”. William Tarver, a capo del comparto medico del Centro Spaziale Johnson della NASA ha dichiarato: “La NASA ha preso questo problema in seria considerazione e ha avviato un programma completo per lo studio dei suoi meccanismi e le possibili implicazioni; continuerà a monitorare attentamente la situazione”. Se i dati venissero confermati, i piani spaziali della NASA potrebbero essere rivisti, in progetto ci sono piani per portare un astronauta su un asteroide nel 2025 e il primo uomo su Marte il 2030. Fonte

NASA scopre pianeta simile alla Terra: Keplero-22b

Kepler-22b, è un nuovo pianeta scoperto dalla Nasa a 600 anni luce dalla nostra Terra; il pianeta, uno dei più simili alla Terra e molto probabilmente adatto a ospitare la vita. A scoprirlo il telescopio Kepler, lanciato nello spazio il 7 MARZO 2009 e che ad oggi vanta la scoperta di ben 2.326 potenziali pianeti simili alla Terra. Kepler-22b orbita attorno a una stella molto simile al sole; il pianeta è circa 2,4 più grande del nostro, leggermente più freddo e orbita intorno al suo sole ogni 290 giorni. La sua composizione non è ancora abbastanza chiara, potrebbe essere composto da una sorta di oceano immenso o essere completamente roccioso. William Borucki del NASA Ames Research Center ha dichiarato: “Se questo pianeta ha una superficie, questa avrebbe una temperatura molto piacevole, circa 21 gradi”.

La Nasa prepara gli strumenti per la missione Solar Orbiter

La NASA sta attualmente sviluppando una Solar Orbiter Heliospheric Imager (SoloHI) e un Heavy Ion Sensor (un sensore di ioni pesanti) che saranno utilizzati nella prossima missione Solar Orbiter, missione per l’osservazione del Sole e che utilizzerà una sonda attualmente in sviluppo presso l’Agenzia Spaziale Europea. Al suo massimo avvicinamento, la sonda europea opererà a circa 21 milioni di miglia dalla superficie del sole, vicino l’orbita di Mercurio a circa il 25% della distanza dal Sole alla Terra. La missione aiuterà a capire meglio il funzionamento delle tempeste solari, in grado di produrre campi elettromagnetici che possono indurre gravi problemi nelle apparecchiature elettroniche, con possibilità anche di un blackout diffuso. Tali tempeste possono anche interferire con i satelliti, i sistemi di comunicazione dei velivoli in viaggio vicino ai poli terrestre, nonché con la fonia cellulare. L’orbita ellittica della sonda permetterà anche di seguire la rotazione della stella, facilitando le osservazioni di aree specifiche per molto più tempo di quanto sia attualmente possibile. Il lancio della Solar Orbiter è previsto per il 2017 da Cape Canaveral Air Force Station, in Florida. Fonte

La NASA premia gli aerei a basso dispendio energetico

Lo scorso agosto la NASA aveva indetto un concorso, il “CAFE Green Flight Challenge” che consisteva in una sfida tra 14 squadre impegnate a costruire velivoli con il più basso consumo di carburante o energia elettrica. I partecipanti dovevano dimostrare che il proprio velivolo fosse in grado di volare per 200 miglia, ad una media di 100mph, consumando un solo gallone di carburante per ogni miglio e con 200 passeggeri a bordo. Oggi è stato decretato il vincitore: la Pipistrel-USA.com di State College, in Pennsylvania, che ha ricevuto un premio di 1,35 milioni dollari. Il secondo posto è andato alla eGenius da Ramona, in California, che ha ricevuto un premio di $ 120.000. “Insieme abbiamo dimostrato che l’elettricità è un valido carburante alternativo per alimentare gli aerei”, ha dichiarato Jack W. LANGELAAN, team leader della Pipistrel-USA.com. “Stiamo assistendo e partecipando alla nascita del trasporto aereo con fonti energetiche verdi”. Entrambe le squadre hanno realizzato un velivolo a trazione elettrica che è andato oltre i requisiti del concorso. La sfida è stata sponsorizzato da Google, che ha messo in palio il premio più cospicuo mai stanziato nella storia dell’aviazione.

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NEEMO 15. La Nasa prepara missione per l’esplorazione sottomarina

Il prossimo 17 ottobre 2011, la NASA lancerà una missione, denominata NEEMO, che consisterà nell’esplorazione sottomarina dell’Oceano Atlantico. La spedizione, gestita da un team internazionale di astronauti, consentirà all’agenzia spaziale di affrontare possibili problemi che potrebbero insorgere durante una missione che prevede dell’equipaggio sostare su un asteroide. La missione sarà guidata da Shannon Walker (ex astronauta membro dell’equipaggio della Stazione Spaziale Internazionale), prevede 13 giorni di immersioni sottomarine a bordo dell’Aquarius Underwater Laboratory, vicino a Key Largo, in Florida. NEEMO 15 sarà utile per studiare sostanzialmente tre aspetti di una possibile missione su un asteroide: l’ancoraggio alla superficie, come muoversi e il modo migliore per raccogliere i dati. Link alla pagina ufficiale della missisone

 

Scoperta quarta luna orbitante intorno Plutone

Quasi per caso, gli astronomi, utilizzando il telescopio spaziale Hubble, hanno scoperto una quarta luna in orbita attorno al pianeta Plutone. Nel frattempo che vi sia attribuito un nome, il corpo celeste è stato temporaneamente soprannominato P4 e si va così ad aggiungere a Caronte, Nix e Hydra. È la più piccola delle lune di Plutone, con un diametro stimato da otto a 21 miglia. P4 è stata scoperta durante la ricerca di anelli attorno al pianeta nano. “Trovo singolare che le telecamera di Hubble ci abbiano permesso di vedere un oggetto così piccolo, a una distanza di oltre tre miliardi di miglia” ha affermato Mark Showalter del SETI Institute, che ha condotto le osservazioni. La NASA sta attualmente pianificando la propria missione New Horizons, missione che ha come programma proprio una ricognizione attraverso il sistema di Plutone; l’obiettivo è quello di scoprire nuovi particolari riguardo i pianeti ai margini del nostro sistema solare. Fonte

La NASA dice addio al robot marziano Spirit

Dopo sei anni di esplorazione attiva e a un anno di completo silenzio, la NASA ha deciso di farla finita, “spegnendo” definitivamente Spirit, uno dei robot più rivoluzionari mai progettati, robot che dal 2004 ha trascorso ben sei anni sul pianeta rosso, fornendo un contributo rivoluzionario alla scienza. La vita del robot su Marte non è stata per niente semplice, nel 2005 si è cimentato con la scalata di una montagna alta quanto la Statua della Libertà, poi ha subito il blocco di una delle quattro ruota, si è arenato in una valle di sabbia, sempre comunque riuscendo a captare preziosi dati. Da un anno a questa parte Spirit non dà più segni di vita, la NASA ha realizzato ieri un ultimo tentativo di contatto, in occasione del Memorial Day gli ingegnere staccheranno definitivamente la spina del robot. Nel corso dei suoi sei anni di attività, Spirit ha percorso sul pianeta rosso quasi 8Km. Intanto, il secondo robot inviato su Marte, Opportunity è ancora ‘in piena salute’ e ha percorso 30Km dallo sbarco, avvenuto sempre del 2004. Opportunity è in cammino verso un cratere chiamato Endeavour, dovrebbe raggiungerlo entro la fine dell’anno. Fonte

La NASA sperimenta carburante per Jet ottenuto con grasso di pollo

In questi mesi, ricercatori del NASA Dryden Flight Research Center, in California, stanno testato un nuovo tipo di carburante biologico per Jet (Hydrotreated Renewable Jet Fuel), ottenuto dal grasso di pollo. Il carburante viene utilizzato come test per alimentare i propulsori di un aereo DC-8. Lo studio della Nasa servirà per dimostrare che il bio-carburante non deve necessariamente provenire da fonti vegetali, ma può anche essere ricavato da fonti animali. Dai primi test è emerso che il motore alimentato a bio-carburante produce molte emissioni nocive in meno, in particolare, le emissioni di ossidi di azoto, comunemente conosciuto come NOx (una componente fondamentale dello smog, che può direttamente innescare attacchi di asma e problemi respiratori negli esseri umani) sono state molto più basse. Fonte

Conferenza stampa NASA potrebbe annunciare scoperta di vita extra-terrestre

Il 2 dicembre la NASA ha indetto una conferenza nella quale illustrerà le novità inerenti la ricerca di vita extra-terrestre. La conferenza avrà luogo presso l’auditorium della sede della NASA a Washington e sarà trasmessa in diretta streaming sul sito web dell’agenzia spaziale (ore 20.00 italiane). In molti sostengono che la NASA annuncerà ufficialmente la scoperta di vita extra-terrestre al di fuori del nostro sistema solare oppure su una delle lune di Saturno. Questo il link alla webtv NASA per seguire in diretta la conferenza stampa. Fonte

NASA svilupperà un super Jet: da New York a Sydney in 2,5 ore

La NASA starebbe progettando un nuovo tipo di jet ipersonico in grado di ridurre il tempo di volo da New York a Sydney (attualmente si impiegano circa 21 ore) in appena due ore e mezzo. Per il progetto la NASA accantonerà la cifra di 15 milioni di dollari per i prossimi tre anni; se il nuovo super Jet sarà realizzato, si tratterà di una vera rivoluzione. Il velivolo sperimentale è stato denominato scramjet X-43A, è secondo i tecnici NASA in grado di raggiungere quasi sette volte la velocità del suono. Fonte

La NASA trova più acqua sulla Luna di quanto si pensasse

La Luna potrebbe assolvere a uno scopo molto più grande di quello d’essere solo il satellite naturale della Terra. Nel novembre dello scorso anno, la NASA ha annunciato la scoperta di acqua lunare; in un comunicato, pubblicato solo oggi si rivela che sulla superficie lunare vi è più acqua sulla sua superficie di quanto si pensasse. Inoltre, i membri della missione Apollo oltre all’acqua avrebbero anche scoperto tracce di argento, insieme a mercurio, oro e altri elementi e composti. Gli scienziati hanno fatto la scoperta dopo aver analizzato i risultati di un esperimento condotto lo scorso anno, quando la NASA volutamente fece impattere un razzo (che viaggiava a una velocità di 6000 miglia orarie) sulla superficie della Luna, creando un cratere di 6 metri. La quantità di acqua sarebbe di ben il 50% in più rispetto a quanto inizialmente stimato. In alcune zone, l’acqua è stata confermata come cristalli di ghiaccio più puro. Gli scienziati ritengono che questi ultimi dati siano importantissimi per permettere la costruzione di una stazione sulla Luna. Fonte

Boeing annuncia prossime navicelle per passeggeri spaziali

Nell’ambito di un contratto con la NASA di diciotto milioni di dollari, la Boeing sta costruendo una sorta di capsula spaziale, denominata Crew Space Transportation (CST), in grado di ospitare fino a sette membri di equipaggio. Il progetto prevede il riutilizzo di componenti già in produzione per lo Shuttle e altre apparecchiature spaziali, così da ridurre i costi di produzione e, ovviamente, di riparazione dei velivoli danneggiati. La navicella è più grande di una capsula del programma Apollo, ma più piccola dell’Orione. Può essere lanciata da una varietà di razzi, tra cui Atlas e Falcon. La nuova imbarcazione potrebbe essere utilizzata per traghettare passeggeri o merci da e verso la stazione internazionale (ISS).

2013, una tempesta solare potrebbe mettere KO reti elettriche e informatiche

Secondo quanto riportato da alcuni scienziati della Nasa, una violenta attività solare, prevista a partire dal prossimo 2013, potrebbe portare alla distruzione di molte reti elettriche e informatiche. Inoltre, secondo Richard Fisher, scienziato dell’ente spaziale americano, il problema potrebbe riguardare anche i nostri satellite in orbita. Un altro scienziato, Tom Bogdan, ha ipotizzato un modello matematico che raffigura quello che realmente potrebbe accadere. Bogdan ha dichiarato: “Il primo segno di pericolo si avvertirebbe quando le radiazioni interesserebbero i ponti radio e GPS. Dopo una decina di minuti, i satelliti che trasmettono conversazioni telefoniche, TV ed informazioni di ogni genere sarebbero praticamente spazzati via“.

Obama spegne i sogni di chi vorrebbe rivedere l’uomo sulla Luna

Spese congelate per far fronte alla crisi e conseguente ripercussione sulle missioni spaziali. Questo è il piano di Obama che, salvo ripensamenti dell’ultima ora, congelerà le prossime missioni NASA di ritorno sulla Luna. Il programma Constellation, quindi, quello che avrebbe dovuto riportare l’uomo sulla Luna, viene rimandato, almeno fino al prossimo 2020. Il bilancio americano, purtroppo parla chiaro, 1,35 trilioni di dollari di debiti, un disavanzo pubblico pari al 9,2 del pil. A gioire dell’accaduto saranno sicuramente i cinesi, forti di investimenti nella ricerca spaziali che probabilmente li porterà a breve anche allo sbarco sul nostro satellite.

L’ottavo anello di Saturno. Scoperta dal telescopio Spitzer

Spitzer, il telescopio Nasa conosciuto anche come Space Infrared Telescope Facility o SIRTF è un osservatorio spaziale che osserva nell’infrarosso, prende il suo nome da Lyman Spitzer, uno dei più influenti astrofisici del XX secolo, uno dei primi scienziati a promuovere la costruzione di un telescopio spaziale. Il telescopio ha scoperto di recente un nuovo anello di Saturno, che si aggiunge così ai già sette noti. Si tratta dell’anello planetario più grande del nostro sistema solare; è abbastanza rarefatto ed è composto da micro granelli di polvere provenienti dal satellite di Saturno:Phoebe. Link per approfondimenti

Visitare la Luna con Google Moon

Google allarga la sua famiglia di tool per la navigazione planetaria virtuale, proponendo il nuovo servizio Google Moon. A partire dal prossimo 20 Luglio, infatti, Google, proprio in occasione dei quarant’anni dal giorno in cui l’uomo mise piede per la prima volta sulla Luna, darà modo a chiunque di osservare il nostro satellite con immagini ad alta risoluzione. Le foto sono frutto della collaborazione di Big G con la Nasa, nella fattispecie si tratta di immagini riprese dal satellite  Lunar Reconnaissance Orbiter. L’interfaccia grafica di navigazione sarà del tutto identica a quella già disponibile per Google Earth.

Nasa, nel 2012 possibile Black Out sulla Terra

Da qualche mese a questa parte, l’attività del Sole è tendenzialmente in costante aumento, le eruzioni solari si stanno facendo via via più numerose e la quantità di energia e radiazioni è in progressione. Tali fenomeni, secondo la Nasa e la National Academy of Sciences, avranno il loro apice nell’anno 2012. Il nostro Pianeta non è nuovo a certe manifestazioni, la prima documentata è quella del 1859, portò gravissimi disagi al Pianeta, sebbene lo stato di avanzamento tecnologico fosse ancora in una fase embrionale. Un secondo sussulto del Sole avvenne nel 1921, in quel caso diversi milioni di utenze elettriche e telefoniche andarono in tilt. Secondo alcuni scienziati, un fenomeno però simile a quello del 1859, rapportato a oggi, causerebbe danni nell’ordine del duemila miliardi di dollari. In primis si verificherebbe un blackout elettrico generale, quindi apparecchiature elettriche in tilt, così come PC e altri dispositivi che oramai governano il nostro viver quotidiano. Secondo John Kappenmann, se un evento come quello del ’21 si ripetesse, le persone senza elettricità sarebbero stavolta 130 milioni.

Giornata delle Terra. Nasa mostra immagini del nostro pianeta in alta risoluzione

In occasione della Giornata della Terra, la NASA ha deciso di rendere disponibili una serie di immagini del nostro pianeta, ripresa in diretta dalla Stazione Spaziale Internazione (ISS), che orbita a 354 km dalla Terra. Si tratta di fotografie digitali ad altissima risoluzione che saranno rese fruibili, domani giovedì,  a questo indirizzo web in precise fasce orarie (orario italiano): dalle 12:00 alle 15:00, dalle 18:00 alle 20:00 e dalle 22:00 alle 01:00 . La stazione spaziale internazionale Iss ha un’orbita situata a 354 chilometri dalla Terra.