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Uno spray che trasforma qualunque oggetto in un pannello solare

Ben presto sarà possibile ricaricare il proprio tablet avvolgendolo in una pellicola trasparente. Sembra fantascienza ma non lo è, infatti, alcuni ricercatori sono riusciti a produrre un particolare spray (chiamato sprayLD) in grado di “spruzzare” celle solari su superfici flessibili utilizzando minuscoli materiali sensibili alla luce, conosciuti come punti quantici colloidali (CQDs). Ciò significa che sarà possibile trasformare qualunque oggetto, anche flessibile, in una sorta di pannello solare. “Il mio sogno è che un giorno qualcuno si rechi a casa tua con uno zaino pieno di una particolare vernice da spruzzare sul tuo tetto per trasformarlo in un immenso pannello solare” ha dichiarato Illan Kramer, borsista post-dottorando de “The Edward S. Rogers Sr. Department of Electrical & Computer Engineering and IBM” presso l’Università di Toronto, nonché uno degli studiosi che ha messo a punto lo spray hi-tech. Il tettuccio di un’automobile, rivestito con la pellicola CQD produrrebbe abbastanza energia per alimentare tre lampadine da 100 Watt.

Svolta nei pannelli solari. Nuovo materiale cattura 90% dell’energia solare

Alcuni ricercatori sostengono che grazie a un nuovo materiale ad alta capacità di irradiamento solare, entro cinque anni sarà possibile realizzare dei particolari fogli, da applicare anche agli impianti già esistenti, e in grado di incrementare notevolmente l’efficienza produttiva.  Gli attuali sistemi adottati, sostanzialmente “soffrono” di un duplice problema: Ii primo luogo, hanno difficoltà a convertire tutta la luce catturata in elettricità. In secondo luogo, riescono a catturare solo una piccola banda delle lunghezze d’onda della luce del Sole che irradia la Terra. I ricercatori dell’Università del Missouri affermano di aver risolto il secondo dei problemi, sostenendo di aver messo a punto un dispositivo in grado di catturare il 90% luce solare, contro il 20% degli attuali pannelli fotovoltaici. Il sistema messo a punto dal dott. Patrick Pinhero, professore associato di ingegneria chimica, prevede l’utilizzo di uno speciale sottile foglio modellabile di piccole antenne denominate nantenna. A questo indirizzo è possibile leggere un abstract dell’articolo pubblicato sul magazine scientifico Journal of Solar Energy Engineering. Fonte

In Tibet il più grande sistema fotovoltaico del mondo

Suntech Power Holdings sta progettando di costruire un grande impianto di energia solare in uno dei luoghi abitati più alti del pianeta: l’altopiano tibetano. La contea di Sangri, 4000m sul livello del mare, è stata scelta come sede per installare gli impianti fotovoltaici che, secondo quanto dichiarato, permetteranno la produzione di circa 20MWh di energia annua.  “Siamo orgogliosi di investire nel preservare il fragile ecosistema della regione, fornendo una soluzione economicamente valida e sostenibile per la produzione di elettricità. Dalle sabbie del deserto dell’Arizona alle vette dell’Himalaya, chiunque può cercare nuove risorse energetiche più pulite e che la natura ci regala gratuitamente” ha dichiarato Zhengrong Shi CEO dell’azienda. Fonte

Un nuovo materiale per capi di abbigliamento che producono energia

Nonostante le proprietà elettriche del grafene siano note da decenni, solo di recente i ricercatori hanno iniziato a studiarlo seriamente. Il motivo di tale ritardo è sostanzialmente da imputare alla difficile reperibilità necessaria per la ricerca. Superato l’ostacolo, i ricercatori hanno immediatamente aperto alcune fasi di studio per l’utilizzo del grafene come semiconduttore. Nella fattispecie, un team di ricercatori della University of Southern California ha scoperto un modo per utilizzare il grafene per produrre fogli flessibili spessi solo quattro atomi. Un foglio di grafene siffatto può essere associato a un foglio di polimero flessibile per creare un nuovo tipo di celle fotovoltaiche organiche o pannello solare. Il pannello solare risultante è sottile e molto flessibile, tanto che che il team di sviluppo crede che un giorno possa essere facilmente utilizzato per creare capi di abbigliamento in grado di generare energia elettrica. L’aspetto negativo di pannello fotovoltaico organico (OPV) rispetto a un tradizionale pannello solare in silicio è che l’OPV è in grado di convertire molte meno radiazione solari in energia elettrica. “Per ogni 1000 watt di luce solare, una cella fotovoltaica standard è in grado di generare per ogni metro metro quadro di superficie, 14 watt, contro 1,3 watt del pannello OPV”, ha dichiarato Lewis Gomez De Arco, uno studente dottorando e membro del team che ha costruito l’OPV in grafene. Fonte