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Con Qualcomm, il display degli smartphone può leggere le impronte digitali

Con gli ultimi iPhone e Samsung Galaxy siamo abituati a sbloccare i dispositivi adoperando il TouchID per leggere le impronte digitali. Poggiare il dito sul sensore sembra però essere troppo limitativo e così c’è chi è lavoro per ottimizzare la tecnologia (ci sta pensando anche la stessa Apple) per fornire uno strumento più veloce e duttile.

Qualcomm, in occasione del MWC 2015, ha presentato la sua personale soluzione che integra il sensore biometrico direttamente nel display dello smartphone. Piuttosto che impiegare un sensore capacitivo, come usato nel TouchID di Apple e nel nuovo Samsung Galaxy S6, l’approccio di Qualcomm utilizza gli ultrasuoni. Il “Sense ID 3D Fingerprint” utilizza quindi una mappatura ultrasonica in grado di creare una mappatura tridimensionale delle impronte, con una precisione molto superiore rispetto alle tecnologie finora impiegate.
Il sensore sarebbe tanto preciso da riuscire persino a captare le increspature lasciate dal sudore presente nei pori della pelle; ma no solo, riuscendo a captare tali piccole variazioni, sarà difficile manomettere il sensore, magari confondendolo così come può avvenire con un normale scanner biometrico. “Stiamo evolvendo il riconoscimento delle impronte digitali a un livello successivo” ha commentato Tim McDonough, vice presidente marketing di Qualcomm.

Poiché le onde ultrasoniche possono attraversare diverse tipologie di materiale (vetro, metallo, alluminio, acciaio o plastica, ad esempio), è lecito pensare che la tecnologia di Qualcomm potrà essere adoperata non solo sui display touchscreen degli smartphone ma anche, per esempio, direttamente sul corpo del telefono o di qualunque altro dispositivo mobile, smartwatch compresi.

La nuova tecnologia sarà disponibile per tutti i produttori di smartphone equipaggiati con processore Qualcomm Snapdragon, quindi, probabilmente, non si troverà mai implementata su un dispositivo mobile come iPhone e iPad, per i quali Apple preferirà, probabilmente, adoperare una futura tecnologia proprietaria. Così come probabilmente non sarà applicata sugli smartphone Samsung, per i quali il gigante coreano utilizzerà i processori Exynos, così come d’altronde già ha fatto sul neonato Galaxy S6.

La tecnologia alla base del “Touch ID Fingerprint 3D” di Qualcomm è stata ereditata dalla società Ultra-Scan Corporation, acquisita da Qualcomm nel 2013. La società con sede a Buffalo (New York), fondata nel 1989, è nota per aver fornito le sue tecnologie di riconoscimento delle impronte digitali anche alle agenzie governative.

Da Qualcomm una nuova tecnologia che triplicherà la velocità del Wi-Fi

Qualcomm ha annunciato una grande novità nel campo del mobile: MU-MIMO (Multi User MIMO), una nuova tecnologia che promette di triplicare le attualità velocità del più performante sistema Wi-Fi. Lo sviluppo della tecnologia ha richiesto sette anni di ricerca. Qualcomm prevede di vendere la tecnologia MU-MIMO a produttori di router wireless, access point, smartphone, tablet e altri dispositivi elettronici che utilizzano la connessione Wi-Fi. I primi dispositivi MU-MIMO dovrebbero vedere la luce nei primi mesi del 2015.

Buon quinto compleanno Android

Esattamente cinque anni fa Google, insieme ad altre aziende, tra le quali T-Mobile, HTC, Qualcomm e Motorola ha ufficialmente annunciato lo sviluppo del nuovo sistema operativo Android. Oggi sono tantissimi gli sviluppatori hardware che hanno deciso di sposare la tecnologia Google per i loro smartphone e tablet; una recente ricerca rivela che su quattro smartphone spediti in tutto il mondo, nel terzo trimestre del 2012, tre di questi montavano all’interno una versione di Android.

 

Per iPhone 5 Apple potrebbe scegliere Qualcomm

Apple su tutti i modelli di iPhone e iPad attualmente commercializzati ha adottato il chieste Infineon, ma secondo alcuni rumors provenienti direttamente dalla Cina, la quinta generazione di iPhone potrebbe sancire il passaggio a Qualcomm. A tal fine è bene ricordare che di recente Intel ha acquisito la Infineon, entrando di fatto nel mercato hardware di Cupertino. La tecnologia che Apple dovrebbe ereditare da Qualcomm è quella relativa alle connessioni mobile; il nuovo chipset dovrebbe garantire la connessioni a reti LTE, CDMA/EV-DO e GSM/UMTS. Tale chipset baseband potrebbe consentire ad Apple di produrre un unico modello di iPhone 4G e 3G praticamente compatibile in tutto il mondo, essendo in grado di sposare un po’ tutte le tecnologie implementate nei diversi Paesi. Il chipset di nuova generazione permette anche di sfruttare in simultanea la connessione voce-dati (SV-DO), che consentirebbe agli utenti su reti CDMA, (vedi Verizon) di usare voce e dati contemporaneamente. Unico neo sembra essere la disponibilità del chipset che dovrebbe vedere la luce troppo tardi per essere adottato da Apple nella prossima generazione di iPhone.