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Snake Monster, l’incredibile robot che ricorda i movimenti di un ragno

Lo Snake Monster è il nome di un raccapricciante robot da laboratorio sviluppato presso il dipartimento di biorobotica della Carnegie Mellon University. Finanziato dal DARPA (l’ agenzia americana che si occupa dello sviluppo di nuove tecnologie per impiego militare) utilizza sei gambe robotiche, che ricordano tanto quelle di un ragno, rispondendo agli stimoli forniti dall’ambiente circostante. I suoi creatori spiegano che “gli attuatori di ogni giunto delle zampe robotiche consentono il controllo simultaneo di posizione-velocità-coppia, consentendo al robot un’andatura a zampe alternate e un’incredibile stabilità nei movimenti”. I movimenti che riesce a compiere sono incredibili e ricordano in tutto e per tutto quelli di un essere vivente. Il robot potrà essere impiegato in ambienti ostili dove il percorso da compiere per raggiungere l’obiettivo è tortuoso e non agevole.

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iRobot svela il robot Roomba programmabile

“Create 2” è il robot pre-montato ispirato al Roomba – nella fattispecie alla serie 600 – messo a punto da iRobot per un pubblico di aspiranti programmatori e appassionati di robotica. Chiunque può programmare il robot “aspirapolvere” – direttamente tramite USB oppure in modalità wireless collegando il robot a un PC – e sviluppare funzioni aggiuntive come suoni, movimenti o aggiungere e programmare nuove componenti hardware. Colin Angle, amministratore delegato di iRobot, ha tenuto a sottolineare che questa versione di Roomba è stata progettate per essere un “cavallo di battaglia estremamente affidabile”, una macchina “magica” che ha la capacità di suscitare entusiasmo e creatività. Angle non ha indicato quanti soldi sono stati investiti nella progettazione e costruzione di “Create 2” ma ha dichiarato che l’azienda ha investito 250 milioni di dollari nella creazione del Roomba durante i suoi 12 anni di vita. Angle continua: “Speriamo che questo nostro dispositivo possa contribuire a far progredire l’industria della robotica, noi crediamo che per favorire l’educazione formativa, devi ispirare le persone in giovane età, incoraggiare i giovani fin da piccoli a interessarsi di robotica”. Create 2 viene fornito con una serie di compoenti da assemblare per realizzare diverse configurazione, abbondante materiale didattico ed esempi pratici (sia di montaggio, sia di programmazione) viene fornito a corredo del robot. iRobot Create 2 è disponibile per circa 200 dollari (il prezzo del Roomba si aggira, a seconda della configurazione, tra i 350 e i 700 dollari).

Google punta sulla robotica. Fa sua una delle aziende più all’avanguardia

La Boston Dynamics, azienda specializzata nello sviluppo di automi e che spesso si trova a a lavorare su progetti in ambito militare (in particolar modo con la DARPA, la divisione del dipartimento americano della difesa), è stata acquistata di Google. La Boston Dynamics è famosa per aver messo a punto Atlas, un robot umanoide all’avanguardia e Alphadog, un mulo robotico capace di camminare su superfici accidentate. Il motore di ricerca punta così sulla robotica. Ad annunciare il merge societario è stato Marc Raibert, fondatore della società che realizza il robot più veloce al mondo: “Siamo orgogliosi di entrare a  parte del team Google”, ha commentato. L’intento del colosso di Mountain View è quello di creare una vera rivoluzione nel campo della robotica, non a caso la Boston Dynamics è l’ottava azienda specializza che Google acquisisce nel corso dell’anno che sta per finire. A capo della nuova divisione di Google ci sarà Andy Rubin, il co-creatore di Android. Curiosamente anche Amazon sembra essere interessata a questo settore, qualche giorno, fa, infatti, vi abbiamo parlato del drone che l’azienda sta sviluppando per la consegna a domicilio dei pacchi.

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Il robot è più realistico se usa la pelle elettronica

I ricercatori del CoTeSys Cluster Excellence presso la Technische Universität München (TUM) hanno creato una sorta di pelle elettronica che permette ai robot che la impiegano di percepire la temperatura esterna e il tocco di una persona.

Philip Mittendorfer, scienziato presso l’Istituto dei Sistemi Cognitivi a TUM, e Gordon Cheng, professore presso l’Istituto dei Sistemi Cognitivi alla TUM, hanno sviluppato l’innovativa pelle composta da sensori a infrarossi; i potenti sensori impiegati riescono a individuare anche un piccolo tocco, e captare condizioni esterne come possono essere la brezza o il calore dal sole. La pelle sintetica è inoltre dotata di sei sensori di temperatura e un accelerometro, che permettono al robot di registrare il movimento degli arti individuali. I segnali provenienti dai sensori vengono elaborati da un computer, che permette ad ogni modulo sensoriale di gestire le proprie informazioni.

La pelle non è ancora completa, ma 15 sensori su un piccolo pezzo di pelle prototipo hanno dimostrato che funziona alla perfezione. Ad esempio, un tocco di luce rivolto sulla pelle fa sì che il braccio del robot reagisca. Fonte

pelle artificiale

Pantaloni robotici aiutano i paralizzati a camminare nuovamente

Amit Goffer, un imprenditore israeliano, rimasto paralizzato in seguito a un incidente d’auto, ha inventato i pantaloni robotici con l’intenzione di sostituire la sedia a rotelle; un valido strumento che potrebbe migliorare la qualità della vita per se stesso e per tutti i paralizzati. Goffer, paralizzato dal collo in giù, ha chiamato il dispositivo ReWalk; si comporta come un paio di pantaloni robotici, pesa 7Kg chili ed è dotato di gambe artificiali dotate di giunti a motori e sensori di movimento. Le bretelle vengono indossate sopra il normale abbigliamento e reagisco ai cambiamenti di equilibrio e di movimento superiore del corpo. Un computer nascosto in uno zaino da spalla permette di impartire i comandi necessari. Il medesimo zaino integra una batteria ricaricabile necessaria al funzionamento dell’intero sistema motorio. Secondo Goffer, il dispositivo eliminerebbe molte complicazioni di salute che possono verificarsi in chi non può camminare, come: problemi digestivi, cardiovascolari, urinari e circolatori, nonché le piaghe da decubito. Al momento il dispositivo prevede l’impiego delle mani, ma la società di Goffer, la Argo Medical Technologies, sta lavorando per modificare il ReWalk in modo che possa essere utilizzato anche da tetraplegici. Il ReWalk è stato oggetto di studi clinici sia in Israele che negli Stati Uniti, sarà messo in vendita dal prossimo gennaio. Sarà altresì messo a disposizione in alcuni centri di riabilitazione in tutto il mondo. Fonte

Le protesi che si comandano con il pensiero

Si chiama Christian Kandlbauer, è un ex meccanico austriaco che, a causa di una scossa elettrica di ben ventimila volt, ha perso l’uso degli arti superiori. Le stesse gli sono state amputate e sostituite da alcune innovative protesi meccaniche, messe a punto dall’azienda tedesca Otto Bock, che l’uomo può controllare grazie al pensiero. I nuovi arti gli hanno perfino consentito di trovare un nuovo impiego lavorativo come magazziniere e di riprendere a svolgere molte delle attività quotidiane, come, ad esempio, guidare un’automobile. Grazie a degli impulsi elettrici creati dal pensiero, si mettono in movimento determinati nervi collegati all’arto meccano-elettrico.

Dal Giappone il manichino intelligente

Si chiama Palette, è un robot manichino che presto farà la comparsa nelle vetrine dei negozi nipponici. Palette è stato realizzato dai laboratori della Flower Robotics. Grazie a opportuni algoritmi di intelligenza artificiale, è in grado di cambiare postura a seconda di alcuni parametri esterni: numero di persone che osservano il capo indossato, esigenze di mostrare determinate parti dell’indumento, etc. Tatsuya Matsui, amministratore dell’azienda che commercializzerà il prodotto ha dichiarato: “vogliamo dimostrare che i robot umanoidi sono ormai una realtà pronta per il mercato”. Il robot-manichino è composto da 16 parti mobili, presenta un’altezza pari a 185cm e può essere noleggiato al costo di circa 2.000 euro per quattro giorni di utilizzo.