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TRESK, il gene responsabile delle emicranie

Scienziati dell’Università di Oxford hanno scoperto un gene, conosciuto come TRESK, responsabile del più sempre più annoso problema dell’emicrania, una patologia che ormai si stima colpisce una persona su cinque in modo ciclico. I ricercatori hanno sottoposto ad accurato test un campione di DNA prelevato da diversi pazienti affetti dal disturbo. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul magazine scientifico Nature Medicine e sottolineano come nessuno prima d’ora era riuscito a isolare un gene responsabile dell’insorgere della cefalea, tutti gli studi precedentemente effettuati sono riusciti solo a identificare le zone del nostro Dna che aumentano il rischio generale nella popolazione. Il gene TRESK sarebbe direttamente interessato nel percorso di segnalazione chimica del potassio, che potrebbe innescare l’ipereccitabilità dei neuroni in particolare aree cerebrali. Fonte

Un filtro per rendere potabile l’acqua infetta da batteri

Colera, epatite e tifo sono solo alcuni dei batteri che è possibile riscontrare in sorgenti d’acqua nei paesi in via di sviluppo. Ricercatori dell’Università di Stanford hanno scoperto una nuova tecnica a basso costo che potrebbe essere impiegata per depurare le acquee di queste aree. Gli scienziati Yi Cui e Sarah Heilshorn, hanno messo a punto un filtro (80.000 volte più veloce rispetto a quelli tradizionali), che grazie a un campo elettrico (generato da una batteria da 12volt come quella di un’automobile o da un piccolo pannello solare), è in grado di debellare ogni batterio presente nell’acqua. Il filtro è composto da un panno di cotone contenente una serie di nano tubi di carbonio e nanofili di argento (in quantità talmente misera che l’impiego comporta un costo trascurabile), quest’ultimo noto per le sue proprietà battericide. Un test ha dimostrato come un campione d’acqua infetto da Escherichia coli, e sottoposto all’innovativo filtro, è stato “ripulito” in pochi secondo per il 98%. Fonte e approfondimenti

Il laser al germanio per creare PC ultra veloci

Grande passo in avanti da parte degli scienziati del MIT, tanto che gli stessi ricercatori esaltano la notizia, affermando con convizione che entro pochi anni si avranno computer in grado di effettuare calcoli alla velocità della luce. La notizia trova fondamentea in base alla realizzazione di un particolare laser a base di germanio e in grado di produrre onde luminose adatte al trasporto di informazioni a temperatura ambiente. La scoperta potrebbe così consentire la sostituzione delle classiche connessioni elettriche, utilizzate per il trasporto dei dati, con più veloci e performanti fasci di luce.

I virus per creare potenti batterie

Presso il MIT, un gruppo di ricercatori, guidati dalla prof. Angela Belcher, ha messo a punto una nuova batteria che funziona grazie a un virus modificato geneticamente, nella fattispecie si tratta del batteriofago M13. Sarà così possibile creare batterie, sia per piccoli dispositivi portatili, sia per autoveicoli, senza impiegare prodotti chimici dannosi per l’ambiente. I virus impiegati hanno la capacità di ricoprirsi di fosfato di ferro, quindi “afferrare” i nanotubi di carbonio e creare una sorta di rete di materiale super condutttivo e in grado di trasferire l’energia dall’anodo al catodo in un tempo ristrettissimo. Le batterie così realizzate, pur mantenendo inalterata la forma, rispetto a quelle già commercializzate, risultano molto più leggere e sicure per l’ambiente, inoltre potranno essere ricaricate per circa 100 volte.