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Samsung prova le prime connessioni 5G

La coreana Samsung ha dato il via a una serie di esperimenti per testare (si tratta di uno sviluppo considerato indicativo per le reti 5G) la connettività Internet mobile di quinta generazione, tecnologia che dovrebbe vedere la luce entro il 2020. La nuova banda, che lavorerà a una frequenza di 28 GHz, consentirà di raggiungere velocità di trasferimento di 1Gb al secondo. I test sono stati eseguiti su una distanza di 2 chilometri. La stessa Samsung aveva svolto in precedenza test similari, ma avevano lasciato i tecnici con qualche perplessità, soprattutto per quanto concerne la perdita di propagazione del segnale. Le nuove antenne impiegate, invece, dovrebbero aver risolto il problema.

Nuovo scanner di frequenza radio portatile rileva il cancro al seno in pochi secondi

Un nuovo dispositivo di scansione in grado di generare 30 immagini al secondo e mostrare chiaramente tessuto anomalo su uno schermo; è questo il progetto messo a punto da un ricercatore dell’Università di Manchester, uno scanner in grado di rilevare tumori maligni e benigni al seno nel giro di pochi secondi. Il carcinoma della mammella è la seconda causa di morte nelle donne, pari al 8,2%. Fino ad ora, la mammografia è il metodo principale per la rilevazione dei tumori, e per le donne di età superiore ai 50 anni, tale metodo offre una precisione diagnostica del 95%, per chi ha meno di 50 anni la percentuale di rilevamento si abbassa al 60%. Rispetto al sistema di mammografia, che basa la rilevazione sulla densità dei tessuti, il dispositivo messo a punto dal prof. Zhipeng Wu, utilizza le frequenze radio per riconoscere il contrasto dielettrico tra i tessuti sani e quelli malati, offrendo un risultato molto più accurato e più veloce. “Anche se c’è ancora molta ricerca da fare, il sistema ha un grande potenziale per offrire una nuova metodologia di diagnosi” ha dichiara il prof.Wu. Fonte e approfondimenti

In arrivo batterie al litio cinque volte più potenti

Alcuni ricercatori del Georgia Institute of Technology, hanno di recente pubblicato un articolo, apparso tra le pagine del magazine Nature Materials, nel quale aprono le porte a una nuova tipologia di batterie al litio, molto più performanti rispetto a quelle attualmente in commercio. Si tratta di dispositivi innovativi, in grado di auto-assemblarsi e con anodi di silicio e carbonio. La nuova generazione di batterie al litio troverà largo impiego sulle prossime vetture elettriche ma potrà presto essere impiegata anche in centinaia di dispositivi elettronici, in primis apparecchiature mobile sempre più avide di energia. Il processo che porta alla realizzazione dei nuovi accumulatori, funziona grazie a un intreccio di particelle di carbonio temprate ad alta temperatura, che creano una sorta di rete di supporto per delle nanosfere di silicio (il cui diametro è di circa 30 manometri). Si realizzano così degli anodi, in grado di avere una capacità fino a cinque volte rispetto a quelli tradizionalmente realizzati in grafite. Link per approfondimenti

Un computer che riesce a decifrare il pianto di un neonato

Presso il Muroran Institute of Technology, di Hokkaido, in Giappone, alcuni ricercatori hanno messo a punto un particolare software che, abbinato a un super computer, è in grado di catturare il pianto di un bebè, analizzarlo e quindi decifrarne il significato. Secondo Tomomasa Nagashima, a capo dell’equipe che ha seguito i lavori, il sistema potrà essere ulteriormente perfezionato, realizzando un piccolo display da far indossare al neonato e capace, quindi, di segnalare in tempo reale le emozioni del piccolo. Sarà una rivoluzione per tutti i genitori che al pianto del loro bimbo rimangono impietriti senza riuscire a capire il motivo del malessere del piccolo.

Il nostro corpo si trasforma in un touchscreen

Alcuni ricercatori americani (Chris Harrison, Dan Morris e Desney Tan con) stanno mettendo a punto una nuova tecnologia, denominata Skinput, che permetterà di utilizzare la pelle del corpo umano come una tastiera da PC o telefonino. Il progetto, le cui ricerche si svolgono presso la Carnegie Mellon University di Pittsburgh e i Microsoft Labs, prevede la mappatura di alcuni suoni prodotti dall’avambraccio, determinati grazie alle diverse combinazioni di pelle, muscoli e ossa. In poche parole si sfruttano le basse frequenze emesse dal tocco di un dito sulla pelle e la sensibilità di alcuni micro proiettori montati su alcune tipologie di cellulari. Si proietta sul braccio l’immagine di una tastiera, quindi un microfono molto sensibile capta il tocco del dito sulla pelle, un software analizza il suono e individua la posizione del dito sulla tastiera virtuale. La scoperta potrebbe avere importanti ripercussioni anche nel mondo dei videogame.

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