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Microsoft proteggerà Windows XP fino al 2015

Arriva una buona notizia per chi ancora ha sul proprio PC installato Windows XP e non ha intenzione di passare a una nuova release del sistema operativo Microsoft. L’azienda di Redmond, infatti, ha deciso di aggiornare Windows XP (nato ormai 12 anni fa) e non smettere il supporto l’8 aprile 2014 così come annunciato qualche tempo fa. Per un altro anno ancora Microsoft fornirà protezione contro i virus. Secondo recenti stime, il sistema operativo è ancora installato sul 32 per cento dei computer in circolazione e sul 95 per cento dei bancomat mondiali.

Bloccare le operazioni sui dispositivi USB collegati al PC

Le pennette USB sono ormai diventate un mezzo indispensabile per copiare dati, effettuare backup, trasferire file da un PC a un altro. Tuttavia sono anche un mezzo per trasmettere potenziali virus o trafugare dati all’insaputa dell’utente. Per  ovviare e proteggersi possiamo utilizzare apposite applicazioni, tra queste USB Disk Manager. Gratuita, funziona senza installazione; questa utilissima applicazione è in grado di proteggere il computer autorizzando o impedendo operazioni di scrittura, esecuzione di applicazioni o solamente l’accesso al dispositivo esterno. Scarichiamo il file da questo indirizzo web, lo installiamo e avviamo. Dalla schermata possiamo quindi decidere che tipo di protezione adottare nel caso di  collegamento a una qualunque periferica USB: proteggersi dalla scrittura (prima opzione in altro a sinistra), bloccare l’accesso alle periferiche, disabilitare le pennette USB collegate. Per ogni opzione sarà altresì possibile variare diversi altri parametri. Una volta impostato il tutto basterà riavviare il computer per apportare le modifiche scelte. L’ultima voce nella barra laterale di sinistra (Settings) ci permetterà di personalizzarne il funzionamento dell’applicazione e decidere, ad esempio, se avviare l’applicazione contestualmente all’avvio di Windows, così da avere una protezione automatica.

USBDiskManager

Nuova versione beta di Windows Defender può essere eseguito al di fuori di Windows

Microsoft Windows Defender l’antivirus che consente di difendere il proprio sistema operativo Windows da malware, nella nuova versione beta consente anche l’installazione su supporti USB/CD/DVD, in modo da poter utilizzare il software senza procedere con l’avvio del sistema operativo. Così facendo Microsoft permetterà di ripulire il sistema in caso di attacco di malware e altri virus durante il processo di avvio del sistema. Il sistema permette di effettuare diversi tipi di scansione all’avvio: una scansione completa, una scansione rapida o una scansione personalizzata. Il software è disponibile in versione a 32-bit o 64-bit e può essere aggiornato con le ultime definizioni dei virus. La nuova versione di Windows Defender può essere scaricato dal sito Web di Microsoft.

Da Apple un Mac OS X update per rimuovere il malware MAC Defender

Apple per rimuovere definitivamente le minacce del malware Mac Defender, che negli ultimi giorni si stanno facendo avanti in modo deciso, facendo riscontare un enorme quantità di telefonate ai centri assistenza della mela, ha deciso di rilasciare, con enorme soddisfazione da parte dei suoi utenti, un update del sistema operativo; l’aggiornamento rileverà la presenza di MAC Defender e le sue varianti e permetterà di rimuoverli agevolmente; altresì, qualora un utente incappi in qualche sito web che espone il malware, il sistema avviserà l’utente facendo presente della possibile presenza di un software dannoso per il sistema, se vogliamo un po’ come accade con il Windows Software Removal Tool di casa Microsoft. A questa pagina, inoltre, Apple mostra come rimuovere il malware senza attendere il rilascio dell’update.

Scoperta grave falla di sicurezza in Dropbox

Dropbox è un popolare strumento utilizzato per sincronizzare file tra più computer (per esempio quello dell’ufficio e di casa). L’utente installa il software, designa una cartella da mantenere sincronizzata, e sarà poi in grado di accedere a file in essa contenuta da qualunque PC connesso al web; si può infatti accedere non sono installando il software sulla macchina ma anche da una comune pagina web. Purtroppo, sembra che l’utilizzassimo tool soffra di una grave lacuna di sicurezza, che potrebbe esporre i file a chiunque. Secondo lo specialista della sicurezza Derek Newton, il problema deriva dal fatto che lo strumento utilizza un semplice file di configurazione per collegare tutte le macchine Dropbox.Il file contiene solo tre campi: e-mail, dropbox_path e host_id. Poiché l’host_id non è in realtà legato a uno specifico host, e non sembra cambiare nel tempo, un utente malintenzionato potrebbe creare del codice malware in grado di individuare e condividere il file con queste informazioni. L’aggressore, quindi, sarebbe poi in grado di avviare una copia di Dropbox, utilizzando il file di configurazione dell’ignaro utente, e accedere così ai suoi file. Fonte e approfondimenti

Nuovo Virus Trojan attacca computer Mac attraverso i siti di social networking

Sulla scia di una recente scoperta di un exploit per il sistema iOS di casa Apple, SecureFirm e Intego, due società impegnate nella sicurezza informatica, rivelano che un nuovo trojan prende di mira gli utenti Mac utilizzando una vulnerabilità del player Java OS X. Secondo il rapporto Intego, il nuovo malware, trojan.osx.boonana.a, è in realtà una versione rielaborata del malware Koobface, che ha attaccato in passato i sistemi Windows. Gli utenti possono “infettarsi” visitando i link pubblicati su Facebook, MySpace, Twitter e altri siti web. Cliccando il link, l’applet tenta di eseguire il work. Gli utenti possono fermare l’infezione prima che venga avviato negando il permesso di eseguire l’applet Java, se invece si esegue lo script, l’applet tenterà di stabilire una connessione con un server remoto e installare un rootkit che permette a un hacker remoto di prendere il controllo da remoto. I file “malevoli” vengono copiati in una cartella invisibile, Jnana, nella directory home dell’utente. E’ importante ricordare che Apple, nella prossima release di Mac OS X 10.7 “Lion” quasi sicuramente non includerà di default il Java player. Fonte

Una penna USB difettosa forse la causa del disastro aereo del 2008 in Spagna

Secondo un rapporto di 12.000 pagine, citato dal quotidiano spagnolo El Pais e USA Today, una chiavetta USB corrotta potrebbe essere stata la causa del peggior disastro aereo mai avvenuto in Spagna; si tratta del volo 5022 della Spanair, che il 20 agosto 2008 si schiantò causando la morte di 154 persone. In un primo tempo si pensò a un errore del pilota ma ora, grazie a nuove indagini, la verità sembra essere un’altra. Secondo gli investigatori, un malware trojan potrebbe aver rallentato gli avvisi di sistema presso la sede della compagnia aerea. La relazione indica che il computer non ha rilevato tre vistosi problemi (tra cui anche un problema con gli ipersostentatori alari del velivolo, non posizionati in modo corretto per il decollo). Alla compagnia Spanair è stato ordinato di fornire tutti i log del computer a partire dal giorno prima dell’incidente, in modo da avere un’idea ancora più precisa sull’accaduto. Secondo un esperto, l’uso continuato di unità flash e altri dispositivi di storage esterno di questo tipo, potrebbe far si che un’altra tragedia possa accadere nuovamente. Fonte

Individuato il primo virus che infetta l’Apple iPhone

I laboratori Sophos hanno segnalato in Australia un worm capace di infettare gli Apple iPhone sui quali è stata effettuata un’operazione di jailbreak (rimozione dei limiti imposti da Apple, tramite una semplice procedura di hacking). Il virus, denominato Ikee, cambia lo sfondo del cellulare inserendo in alto all’immagine una scritta rossa che recita: “Ikee is never going to give you up”. Inoltre, se sono presenti nella rete altri dispositivi, il virus si replica negli stessi.  Il worm per installarsi e replicarsi utilizza il protocollo SSH, utilizzando la password di root imposta da Apple in fase di fabbricazione e uguale per tutti i dispositivi prodotti, ovvero Alpine. Per proteggersi sarà quindi necessario cambiare la password e, se necessario, disabilitare SSH.

Un solo colpo di tosse mette in circolo 20.000 virus

Julian Tang, ricercatore del policlinico universitario nazionale di Singapore, ha messo a punto un sistema che gli ha consentito di calcolare quanti virus si mettono in circolo con un singolo colpo di tosse. Bene, il risultato è sorprendente: 20.000 virus che “viaggiano” in 3000 goccioline dal peso irrisorio, capaci di sfruttare l’aria come mezzo di trasporto e, quindi, raggiungere e infettare altri individui. Altre particelle, quelle composte da goccioline più grandi, magari anche visibili a occhio nudo, sono meno pericolose, il loro peso maggiore fa si che le stesse cadano per terra, senza planare in aria.

Sinowal, il rootkit che si nasconde nel settore d’avvio dell’hard-disk

Kaspersky Lab ha implementato il rilevamento e il trattamento di una nuova variante di Sinowal, un rootkit in grado di infettare l’MBR (Master Boot Record) del disco rigido. Diversamente dalle versioni precedenti, Backdoor.Win32.Sinowal  riesce a nascondere meglio le sue tracce e, secondo gli esperti di Kaspersky Lab, si è già diffuso in maniera massiccia attraverso siti infettati tramite il kit Neosploit. Il rootkit, sfruttando le vulnerabilità presenti in alcune versioni di Adobe Acrobat Reader, consente a un file PDF infettato, di essere scaricato dalla Rete e infettare il PC a insaputa dell’utente.

Il tuo cellulare è più sporco di una toilette

I telefoni cellulari nascondono delle vere e proprie colonie di batteri e virus. Lo stretto contatto con le mani sporche, la vicinanza con la bocca, l’abitudine di tenere il dispositivo in tasca, fanno si che il proliferare dei germi sia cosa abbastanza agevole. Alcune ricerche, addirittura, annoverano i telefoni cellulari tra gli oggetti che più di tutti, sono i principali vettori dei cosiddetti “super batteri”, microorganismi resistenti agli antibiotici che infestano i nosocomi di tutto il mondo. Nella fattispecie è significata una recente ricerca svoltasi presso la Ondokuz Mayis University in Turchia. Sono stati presi in esame 200 cellulari appartenenti a medici e infermieri. Nel 95% dei cellulari, si sono riscontrati diversi batteri, tra cui il famigerato MRSA (Stafilococco aureo), superbatterio, causa della maggior parte delle infezioni ospedaliere degli Stati Uniti. Per ovviare è possibile pulire spesso il cellulare, sfregandoli con alcol, o ancora, utilizzare prodotti specifici come quello prodotto dalla PureLight, una sorta di bacchetta portatile in grado di emettere raggi UV.