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La retina artificiale creata grazie ai nanotubi di carbonio

Con il progredire degli anni il nostro corpo subisce un progressivo invecchiamento che riguarda tutti gli organi, uno dei quali è l’occhio che, in alcuni casi, subisce una forte degenerazione retinica con potenziale riduzione della vista. Tuttavia, forse, ben presto sarà possibile riparare la retina danneggiata con una sorta di protesi realizzata in laboratorio. Infatti, ricercatori della TAU (Tel Aviv University) hanno pubblicato i risultati di un interessante studio in cui dimostrano come combinando nanotubi di carbonio e nanorod è possibile creare un film flessibile, in grado di indurre l’attività neuronale in risposta alla luce e che potenzialmente potrebbe sostituire una retina danneggiata. La retina artificiale è stata sviluppata da un team internazionale guidato dalla Prof.ssa Yael Hanein della Tel Aviv University: “Rispetto alle tecnologie testate in passato, questo nuovo dispositivo è più efficiente, più flessibile e può stimolare i neuroni più efficacemente”, ha dichiarato Hanein, continuando: “La nuova protesi, rispetto ai modelli precedentemente sviluppati, è molto più compatta; inoltre, il nuovo materiale è in grado di fornire una risoluzione spaziale maggiore”.
“Siamo ancora lontani da effettivamente sostituendo la retina danneggiata”, ha dichiarato il dottor Bareket (uno dei componenti del team che ha sviluppato la retina artificiale), ma abbiamo dimostrato che questo nuovo materiale è in grado di stimolare i neuroni in modo efficiente solo impiegando la luce, senza nessuna fonte energetica esterna, una vera rivoluzione in questo ambito”.

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