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Ora il riconoscimento degli oggetti avviene con un software che simula i pipistrelli

Presso l’Università di Tubinga i ricercatori Yossi Yovel, Peter Stilz e Hans Ulrich-Schnitzler, in collaborazione con Matthias Franz del Max Planck Institute of Biological Cybernetics , hanno messo a punto un particolare software che, abbinato a opportuni sensori, permette di riconoscere gli oggetti circostanti. Niente webcam, quindi, bensì onde sonore che rimbalzando forniscono dettagli sulla distanza di un oggetto e sulla forma dello stesso. Insomma, lo stesso principio che guida i pipistrelli ora è stato applicato all’informatica. Un primo prototipo permette di riconoscere, con accuratezza del 100%, diverse specie di alberi. La scoperta potrebbe avere cambi di impiego vastissimi, rimpiazzando, per esempio, tutti quei sistemi visivi che soffrono di alcuni problemi, in primis le condizioni di luminosità. Il nuovo sistema permette il riconoscimento anche in condizioni di buio totale.  Link per approfondimenti. Fonte: Repubblica.it

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