iPhone frullato. Scienziati polverizzano smartphone per scoprire cosa c’è dentro
Ogni anno in tutto il mondo vengono prodotti 1,4 miliardi di smartphone; molti di noi ne posseggono più di uno, ma di cosa sono fatti, da dove provengono i materiali impiegati e qual è la cosa migliore da fare quando non li useremo più? Col fine di favorire il riciclaggio e capire meglio quali realmente sono i materiali impiegati nella produzione degli smartphone, due ricercatori dell’Università di Plymouth hanno letteralmente frullato un iPhone (senza batteria), polverizzandolo, per poi analizzarne dettagliatamente la composizione chimica.
L’iPhone frullato è stato mescolato con un ossidante, il perossido di sodio, a circa 500 gradi rivelando tutti gli elementi chimici di cui è composto il gioiello di casa Apple. I ricercatori hanno notato una vasta gamma di elementi, nella fattispecie l’iPhone utilizzato nei test conteneva 33g di ferro, 13g di silicio e 7g di cromo, oltre a quantità minori di altre sostanze; presentava anche una serie di elementi “critici”, tra cui 900 mg di tungsteno e 70 mg di cobalto e molibdeno, oltre a 160 mg di neodimio e 30 mg di praseodimio. Ogni smartphone conteneva anche 90mg di argento e 36mg di oro. “Questo significa che per quanto riguarda la concentrazione, un telefono ha 100 volte più oro – o 10 volte più tungsteno – di una risorsa minerale che i geologi chiamerebbero di alta qualità”, ha dichiarato Alan Williams, responsabile dei media e delle comunicazioni dell’Università di Plymouth.
Il team ha anche realizzato un video – prodotto in collaborazione con la società Real World di Devono – del loro esperimento in cui un iPhone viene triturato all’interno di un frullatore. Il breve video mostra anche la quantità e la varietà delle risorse terrestri utilizzate ogni anno nella produzione globale di telefoni cellulari.
“Siamo ora in un clima in cui le persone stanno diventando più responsabili e interessate alla composizione di ciò che acquistano”, scrive Colin Wilkins, uno dei due autori del progetto, che continua: “…molte delle principali compagnie di telefonia mobile si sono impegnate a incrementare i tassi di riciclaggio”.
I due principali produttori di smartphone hanno sicuramente iniziato a rendere i processi di produzione e riciclaggio più rispettosi dell’ambiente. A settembre 2018, Apple si è impegnata a utilizzare più materiali riciclabili nei propri iPhone, oltre a passare a fonti di energia rinnovabili per potenziare. A gennaio, Samsung si è impegnata a sostituire il suo imballaggio in plastica con materiali sostenibili e nei suoi stabilimenti statunitensi, cinesi ed europei, entro il 2020, dovrebbe garantire processi di produzione interamente realizzati grazi al 100 per cento di energia rinnovabile. Fonte e approfondimenti