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Amazon Echo Show 5
Amazon Echo Show 5 in arrivo a 89.99 euro

Amazon ha presentato il suo ultimo display intelligente, l’Echo Show 5, il fratello più piccolo di Echo Show con display (e prezzo) dimezzato a 5,5″ rispetto al fratello maggiore. Echo Show 5 sarà commercializzato il prossimo mese a 89.99 euro. Dotato di fotocamera integrata con otturatore, utilizzabile per le videochiamate e nascondibile con apposito copri-telecamera, Echo Show 5 è in grado di gestire tutti i comandi standard di Alexa, come chiedere domande generiche o previsioni meteo locali, accedere alle serie TV di Amazon Prime Video, alle notizie si SkyTG24, riprodurre il tuo podcast preferito etc.

L’utente è in grado di visualizzare il feed video della videocamera di sicurezza attraverso lo schermo e anche di effettuare una conversazione bidirezionale con un eventuale campanello intelligente, ad esempio Ring. In ogni momento, tramite apposito tasto, sarà possibile silenziate il microfono. Amazon promette anche il prossimo supporto per WikiHow su Echo Show 5, che dovrebbe consentire di ottenere risposte semplici. Echo Show 5 sarà disponibile nelle finiture grigio scuro e bianco.
Sebbene il dispositivo sarà disponibile a partire dal 26 giugno, è già possibile prenotare già da oggi, comprandone 2 si avrà diritto a uno sconto di 25 euro. Link per pre-ordinare Amazon Echo Show 5

iPod touch
Apple presenta la nuova versione dell’iPod touch

Nella giornata di ieri Apple ha rilasciato un comunicato stampa nel quale ha annunciato una nuova versione del suo iPod touch con display Retina da 4″. Il dispositivo è stato equipaggiato con chipset A10 – che sostituisce l’obsoleto A8 – , il medesimo impiegato negli iPhone 7. Il nuovo chipset consentirà al device Apple di raddoppiare le prestazioni, accelerando il comparto grafico e migliorando di gran lunga il supporto per i giochi basati sulla realtà aumentata.
Il nuovo iPod touch godrà anche dei vantaggi offerti da iOS 12, con la possibilità di effettuare chiamate di gruppo con FaceTime (chiamate audio e video di gruppo coinvolgendo fino a 32 amici) ed accedere ad Apple Arcade (il servizio con più di 100 nuovi giochi per divertirti online e offline) appena sarò disponibile entro fine anno.
iPod Touch, che sarà disponibile nelle colorazioni bianco, ora, azzurro, rosa, argento, grigio siderale e rosso (Product) sarà altresì dotato di fotocamera posteriore da 8 megapixel e anteriore da 1,2 megapixel. Il modello base sarà dotato di 32GB, quello con più capacità di archiviazione sarà dotato di 256GB.

“Stiamo rendendo il dispositivo iOS più conveniente ancora più performante, con prestazioni due volte maggiori di prima, chiamate FaceTime di gruppo e realtà aumentata, il prezzo partirà da appena 199 dollari… (249 euro in Italia – ndr). Il design ultrasottile e leggero di iPod touch lo ha sempre reso ideale per godere di giochi, musica e molto altro, ovunque tu vada.” ha dichiarato Greg Joswiak, vice president of Product Marketing di Apple. Link allo store ufficiale Apple.

46P/Wirtanen
NASA trova acqua simile a quella terrestre su cometa 46P/Wirtanen

Una team di astronomi internazionali ha “identificato una vasta riserva di acqua simile alla Terra nelle zone più esterne del sistema solare”. Lo studio, pubblicato sul magazine Astronomy and Astrophysics Letters lo scorso 20 maggio, ha utilizzato un osservatorio molto particolare, che opera su un Boeing 747 e che consente di vedere i fenomeni cosmici con una risoluzione più chiara rispetto ai sistemi ancorati a terra. L’Osservatorio Stratosferico della NASA per l’astronomia a infrarossi, SOFIA, ha studiato la cometa 46P/Wirtanen (conosciuta anche come Cometa di Natale), una cometa periodica di corto periodo del nostro Sistema solare scoperta fotograficamente il 17 gennaio 1948. Il 16 dicembre la cometa si è avvicinata alla Terra passando a circa 11 milioni di chilometri dal nostro pianeta. Una teoria di vecchia data sostiene che l’acqua sulla Terra sia stata trasportata da comete ghiacciate provenienti dalle zone più esterne del sistema solare. Tuttavia, la prova che le comete contenevano lo stesso tipo di acqua che si trova sulla Terra è sempre stata oggetto di discussione.

L’acqua che conosciamo è composta da due atomi di idrogeno e un atomo di ossigeno; gli atomi di idrogeno contengono un protone e nessun neutrone, una forma meno comune di acqua, conosciuta come “acqua pesante”, è costituita dalla stessa struttura atomica, con l’atomo di idrogeno che però contiene un protone e un neutrone. Questa forma d’acqua è conosciuta come deuterio. Studiare il rapporto tra deuterio e idrogeno può insegnarci qualcosa in più sulla sua origine; questo rapporto nell’acqua riscontrata sulle comete solitamente varia da 1 a 3 volte rispetto alla stessa acqua che si può riscontrare sul nostro pianeta, nella cometa esaminata dagli scienziati il rapporto era sostanzialmente lo stesso.
Lo stesso rapporto è stato riscontrato anche nell’acqua riscontrata su altre comete, cosicché gli scienziati credono che tutte le comete potrebbero contenere acqua simile alla Terra bloccata all’interno dei loro corpi rocciosi. Tale scoperta apre di nuovo il dibattito sulle origini dell’acqua della Terra.

IGTV video orizzontali
Instagram aggiunge il supporto per i video IGTV in formato orizzontale

Lo scorso mese di giugno Instagram ha promosso il suo servizio IGTV, un’app che permette agli utenti di caricare sul social video lunghi superiore al classico minuto, con possibilità di spingersi fino a 10 minuti e a un’ora nel caso di utenze particolari. L’App fino ad oggi consentiva di caricare video nel solo formato verticale; Instagram ha reso noto di aver esteso questa funzionalità permettendo ora la realizzazione e caricamento di video in formato landscape, una funzionalità a quanto pare richiesta da molti utenti. L’aggiunta migliora anche l’esperienza dell’utente, dal momento che i video panoramici verranno ora riprodotti a schermo intero in modo nativo. Resta da verificare se la nuova modalità operativa troverà riscontro tanto da aumentare la produzione di contenuti video.

MacBook Pro
Apple aggiorna il suo MacBook Pro con processori di nona generazione

Apple ha annunciato l’aggiornamento dei suoi MacBook Pro con Touch Bar, nella fattispecie il più sostanziale aggiornamento è stato apportato al modello da 15″, che ora è dotato di processori Intel Core serie H di nona generazione (Core i9), il primo notebook Mac octa-core di Apple. “Questo nuovo modello offre prestazioni due volte più veloci rispetto al MacBook Pro con processore quad-core e prestazioni del 40% superiori rispetto al MacBook Pro 6 core. Che si tratti di studenti universitari che seguono un corso di studi, di sviluppatori di app di livello mondiale o di editor di video che creano film, siamo costantemente stupiti da ciò che i nostri clienti fanno con il loro MacBook Pro”, ha dichiarato Tom Boger, senior director Apple di Mac Product Marketing. “Ora con processori a 8 core sarà possibile registrare un incredibile incremento delle prestazioni; con il suo straordinario display Retina, lo storage veloce, l’autonomia per tutta la giornata e macOS in esecuzione, MacBook Pro continua a essere il miglior notebook professional al mondo…”

Apple assicura che in questa nuova versione ha risolto il problema che affliggeva il meccanismo a farfalla della tastiera, che in alcune circostanze non mostrava esattamente i caratteri digitati oppure mostrava a video caratteri ripetuti in modo random. Nessun cambiamento di sorta per il MacBook Pro da 13” senza Touch Bar, che continua a montare Core di settima generazione dual-core e tastiera basata sul vecchio meccanismo.

Il MacBook Pro 15” parte da 2.899 euro con CPU Core i7 a 6 core di nona generazione (2,6/4,5 GHz), 16 GB di memoria DDR4-2400 e GPU dedicata Radeon Pro 555X con 4 GB di memoria GDDR5. Il device monta una SSD da 256 GB.
Con 360 euro aggiunte è possibile ampliare il laptop con CPU a otto core Core i9 di nona generazione a 2,4 / 5 GHz, per avere 32 GB di memoria DDR4-2400 sarà necessario sboccare ulteriori 480 euro.

Un altro modello di 15” parte da 3399 euro; in questo caso il comparto hardware prevede un Core i9 di nona generazione con 6 core a 2,3 / 4,8 GHz, 16 GB di memoria DDR4-2400, Radeon Pro 560X e disco SSD da 512 GB. Anche in questo caso, aggiungendo 220 euro, è possibile upgradare il sistema con Core i9 di nona generazione equipaggiato con 8 core (2,4/5 GHz).

estinzione dei dinosauri
Scienziati scoprono nuovo dinosauro con ali di pipistrello

Nel nord della Cina alcuni studiosi hanno ritrovato un intrigante fossile – battezzato Ambopteryx longibranchium – con una sorta di ali a membrana molto coriacee, si tratta di nuove prove del fatto che alcuni dinosauri del Giurassico erano dotati di ali simili a quelle dei moderni pipistrelli.
Il fossile è stato rinvenuto in una formazione rocciosa risalente a 163 milioni di anni, i resti erano ben conservati, tanto che hanno permesso ai ricercatori di ricostruire la storia del dinosauro e le sue forme. L’Ambopteryx – che appartiene ad un gruppo di dinosauri conosciuti come scansoriopterygids – sarebbe vissuto nelle foreste del periodo Giurassico usando le ali per planare.

La scoperta avvalora un altro ritrovamento avvenuto nel 2015 a poca distanza del fossile Ambechteryx longibranchium. In quella occasione il fossile ritrovato, battezzato Yi qi, divise la comunità di paleontologi sul fatto che la creatura possedesse o meno le ali. Il resoconto del ritrovamento avvenuto oggi è stato pubblicato sulla rivista Nature.

stampa dei tessuti umani
Rivoluzione nella stampa dei tessuti umani

Una nuova tecnica di stampa 3D consente agli scienziati di creare reti vascolari complesse che imitano i passaggi naturali del sangue nel corpo, così come la linfa e altri fluidi vitali. La ricerca è stata pubblicato sul numero di Science di questa settimana. Il lavoro è stato condotto dai bioingegneri Jordan Miller della Rice University e Kelly Stevens dell’Università di Washington insieme ad altri collaboratori di diverse università e aziende private.
Il team di ricercatori ha creato una nuova tecnologia di biostampa open source – tutti i dati sorgente degli esperimenti dello studio scientifico pubblicato sono disponibili gratuitamente – battezzata SLATE, un sistema che utilizza la stampa additiva adoperando una soluzione di idrogel liquido che diventa solido quando esposto alla luce blu; la tecnologia è stata impiegata per creare una struttura in grado di replicare in parte la struttura dei polmoni.

I test hanno dimostrato che i tessuti erano abbastanza robusti per favorire il flusso sanguigno, con tanto di pressione e frequenza, opportunamente simulate. I test hanno anche verificato che i globuli rossi del sangue pompato nella struttura erano in grado di assorbire l’ossigeno mentre fluivano attraverso la rete di vasi sanguigni stampati in 3D, replicando il classico scambio gassoso che avviene nella struttura alveolare del polmone.

“Uno dei maggiori ostacoli nella produzione di sostituti del tessuto funzionale è stata la nostra incapacità di stampare la complessa vascolarizzazione in grado di fornire nutrienti ai tessuti densamente popolati… La nostra è la prima tecnologia di bioprinting che affronta la sfida della multivascolarizzazione in modo diretto e completo… Prevediamo che, entro i prossimi due decenni, la biostampa diventerà una componente importante della medicina”, dichiarano gli autori.

“Il fegato è un organo particolarmente interessante, ha la capacità sbalorditiva di assolvere a oltre 500 funzioni, funzionalità seconde solo al cervello… Al momento non esiste alcuna macchina o terapia in grado di sostituire tutte le funzioni del fegato e gli organi stampati in 3D potrebbero un giorno essere la soluzione al problema” scrive Kelly Stevens, autore dello studio.

Di seguito il video che mostra la tecnologia in opera: uno stampato 3D imita il polmone in cui le vie respiratorie forniscono ossigeno ai vasi sanguigni circostanti.

terremoto marte
NASA rileva il primo probabile terremoto su Marte

Il lander Mars InSight della NASA – posizionato sulla superficie del pianeta rosso lo scorso 19 dicembre 2018 – ha misurato e registrato per la prima volta un probabile terremoto su Marte, segnale sismico battezzato Sol 128. Gli scienziati stanno ancora esaminando i dati per determinare la causa esatta del segnale, rilevato dallo strumento Seismic Experiment for Interior Structure (SEIS) del lander e registrato per la prima volta il 6 aprile scorso. Il debole segnale sismico potrebbe provenire dall’interno del pianeta, anziché essere causato da forze al di sopra della superficie, come il vento. Bruce Banerdt del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA ha dichiarato: “Fino ad ora abbiamo raccolto il rumore di fondo, ma questo primo evento apre ufficialmente un nuovo campo: la sismologia marziana!”
La superficie marziana è estremamente silenziosa, consentendo a SEIS, il sismometro appositamente progettato da InSight, di percepire deboli rumori. Al contrario, la superficie terrestre trema in continuazione, tremore sismico perlopiù generato dagli oceani e dalle intemperie. “L’evento Sol 128 è eccitante, perché le sue dimensioni e la sua durata si adattano al profilo dei terremoti rilevati sulla superficie lunare durante le missioni Apollo”, ha dichiarato Lori Glaze, direttore della divisione Planetary Science presso la sede della NASA.

Tra il 1969 e il 1977 gli astronauti dell’Apollo della NASA, mentre operavano sulla Luna, hanno installato cinque sismometri in grado di misurare migliaia di terremoti rivelandone l’attività sismica. Materiali diversi possono cambiare la velocità delle onde sismiche o rifletterle, permettendo agli scienziati di usare queste onde per conoscere l’interno della Luna e modellarne la formazione.
Studiando il profondo interno di Marte, gli scienziati sperano di sapere come si sono formati altri mondi rocciosi, tra cui la Terra e la Luna. “Abbiamo atteso mesi per un segnale come questo”, ha detto Philippe Lognonné, responsabile del team SEIS presso l’Institut de Physique du Globe di Parigi (IPGP) in Francia. “È così eccitante avere finalmente la prova che Marte è ancora sismicamente attivo. Non vediamo l’ora di condividere i risultati del terremoto su Marte maggiormente dettagliati una volta che avremo avuto la possibilità di analizzarli”.

La maggior parte delle persone ha familiarità con i terremoti sulla Terra, che si verificano sui moti creati dalle placche tettoniche. Marte e la Luna non hanno placche tettoniche, ma sperimentano ancora terremoti – nei loro casi, causati da un continuo processo di raffreddamento e contrazione del terreno posto sotto la superficie marziana, un processo che aumenta nel tempo, fino a quando non è abbastanza forte da rompere la crosta, causando un terremoto.

Sulla Terra, i sismometri di alta qualità sono spesso posti in caveau sotterranei in grado di isolarli dai cambiamenti meteo e di temperatura; anche lo strumento di InSight ha diverse ingegnose barriere isolanti, tra cui una copertura chiamata Wind and Thermal Shield, sistema hi-tech che consente di proteggere il sismografo dai cambiamenti estremi di temperatura e venti forti che spazzano la superficie marziana.

Igloo Recool
Igloo Recool. Contenitore refrigerante biodegradabile

Realizzato in polpa di albero riciclata e cera di paraffina, Igloo Recool è un’alternativa ecocompatibile ai contenitori in polistirolo. Questi ultimi, utilizzati per mantenere al caldo o al freddo le vivande, una volta finiti in discarica impiegato decine e decine di anni per essere smaltiti, per non parlare di quando vengono dispersi in luoghi oggetto di picnic: spiagge, boschi, giardini pubblici. Igloo Recool costerà 10 dollari e sarà disponibile a partire dal 1° maggio. L’azienda lo definisce “il primo dispositivo di refrigerazione eco-sensibile al mondo realizzato con materiali biodegradabili al 100%”.

Con una capacità di 24 litri, Igloo Recool promette di trattenere il ghiaccio per un massimo di 12 ore, trattenendo eventuali liquidi fino a 5 giorni. Il contenitore è dotato di maniglie, coperchio con quattro portabicchieri, e, secondo l’azienda produttrice, è in grado di sopportare urti e cadute anche meglio del polistirolo. Il contenitore refrigerante può essere riciclato, compostato o semplicemente svuotato e riutilizzato. Link alla pagina ufficiale del prodotto.

YouTube Music su Google Home
YouTube Music su Google Home

YouTube ha annunciato che offrirà streaming musicale gratuito sugli altoparlanti Google Home, lo farà con la piattaforma YouTube Music. Il servizio gratuito sarà supportato dalla pubblicità, non sarà quindi possibile ascoltare musica senza interruzioni, a meno che non si decida di sottoscrivere un abbonamento Premium, un po’ come succede con Spotify.

YouTube afferma che gli utenti di YouTube Music Premium potranno “richiedere specifici album, brani, artisti e playlist on-demand”, nonché “riproduzioni di brani illimitati e comandi utili per saltare un brano o ripeterlo”, funzionalità che, molto probabilmente, saranno indirizzate ai soli utenti Premium (€ 9,99 al mese). Se vuoi provare il nuovo servizio Premium su Google Home puoi anche usufruire di una prova gratuita di 30 giorni e poi decidere se sottoscrivere l’abbonamento.
Passando alla versione Premium sarà anche possibile riprodurre brani musicali in background dall’app YouTube Music mentre si utilizzano altre app, quindi scaricare i brani per ascoltarli offline quando si è fuori casa/ufficio.

Per impostare YouTube Music come piattaforma di streaming musicale predefinita, sarà necessario recarsi nella sezione Impostazioni del proprio account Google Home all’interno dell’app di riferimento; il nuovo provider YouTube Music sarà quindi accessibile dall’area Servizi->Musica. Se si sta configurando un nuovo altoparlante Google Home, è possibile scegliere YouTube Music come servizio musicale predefinito durante la fase di configurazione iniziale. Fonte

instagram
Novità Instagram. Potrebbe nascondere il numero di “Mi piace” ottenuti

Instagram sta testando un cambiamento di rotta per il suo social network fotografico. Nella giornata di ieri, la conosciutissima blogger Jane Manchun Wong ha fatto sapere tramite un tweet che l’azienda starebbe pensando di nascondere il numero di “Mi piace” ottenuto da un post: “Si sta puntando sul fatto che i follower si concentrino su ciò che condividi, non su quanto piacciano i tuoi post… Durante questo test, solo la persona che ha condiviso un post vedrà il numero totale di Mi piace ottenuti”.

La notizia giunge a qualche giorno da un’altra novità introdotta dal social network. Qualche giorno fa sono state infatti rese note alcune nuove regole inerenti le immagini pubblicate dagli utenti; queste ultime saranno “declassate” anche se non esplicitamente vietate, ad esempio in caso di immagine erotiche o che in qualche modo inneggiano al sesso. Altre immagini che saranno prese in cattiva considerazione riguarderanno foto che riprendono atti che inneggiano alla violenza o che risultano in qualche modo troppo aggressivi.

Se la funzionalità sarà rilasciata, nel feed vedremo ancora alcune foto e nomi di persone a cui è piaciuto il post ma non sarà indicato a quante persone in totale è piaciuta, solo la persona che ha condiviso un post potrà vedere il numero totale di Mi piace ottenuti.

Il cambiamento potrebbe avere un effetto positivo sugli utenti, per alcuni dei quali l’ottenere un “Mi piace” è diventata una vera e propria condizione psicologica. La Royal Society for Public Health insieme al movimento Young Health ha pubblicato un rapporto chiamato #StatusOfMind che ha esaminato gli effetti sulla salute mentale di cinque social network su un campione di giovani del Regno Unito. I ricercatori hanno scoperto che Instagram è risultato essere il social più dannoso per la salute mentale dei giovani, seguito da Snapchat, Facebook, Twitter e YouTube. Lo studio ha esaminato circa 1.500 persone di età compresa tra 14 e 24 anni in tutto il Regno Unito, monitorando gli impatti della piattaforme sociali su una serie di fattori legati alla salute e al benessere, tra cui il supporto emotivo e il bullismo. “Nei giovani, le immagini postate sui social “possono essere causa di sentimenti di inadeguatezza e ansia”.

Christina Koch
Record di 328 giorni sulla ISS per l’astronauta Christina Koch

Christina Koch, alla sua prima missione nello spazio, sta per diventare l’astronauta donna con la più lunga permanenza nello spazio. La sua missione terminerà a febbraio 2020, dopo ben 328 giorni di permanenza. Christina ha così reagito alla notizia del prolungamento della missione assegnatela: “È fantastico, è davvero un sogno che si avvera, sapere che posso continuare a lavorare sul programma che ho apprezzato così tanto per tutta la mia vita. È fantastico poter continuare a contribuire e dare il massimo il più lungo possibile, è un vero onore e un sogno diventato realtà”.
Christina Koch si porrà subito dietro l’astronauta della NASA Scott Kelly, che rimase in orbita ben 340 giorni. La donna astronauta che fino ad oggi detiene il record di permanenza in orbita è Peggy Whitson, con all’attivo 288 giorni (dal 2017 al 2018). Nick Hague, altro astronauta NASA a bordo dell’ISS parla di Christina entusiasta: “Non potrei pensare a una persona migliore per trascorrere un anno sulla Stazione Spaziale”. Anche un altro astronauta della NASA, Andrew Morgan, trascorrerà circa nove mesi nella stazione, dal luglio 2019 alla prossima primavera.

Nella NASA Christina Koch ha un passato come ingegnere elettronico, ha lavorato alla realizzazione di strumenti scientifici impiegati in diverse missioni spaziali. Dal 2013 fa parte della crew degli astronauti.

Effetti sulla salute della lunga permanenza in orbita

La permanenza nello spazio della Koch dovrebbe essere abbastanza lunga perché la NASA possa raccogliere ulteriori dati sulle minacce dei voli di lunga durata sulla salute e le prestazioni degli astronauti. Un precedente studio esaustivo sull’astronauta Scott Kelly – come dicevamo rimasto in orbita per quasi un anno – e del suo gemello Mark, rimasto sulla Terra, sollevò alcune inquietanti preoccupazioni sul danno al DNA e sul declino cognitivo ai danni di Scott durante la lunga permanenza nello spazio. Gli scienziati della NASA sperano di comprendere meglio tali minacce e in che modo il corpo umano può adattarsi e rispondere alle sfide della microgravità. I ricercatori sperano anche di escogitare contromisure sugli effetti dell’assenza di gravità, in modo che gli astronauti che visiteranno altri mondi, come Marte ad esempio, si trovino in buona salute una volta raggiunta la superficie del pianeta rosso.

Linkem offerta
Con Linkem rottami la tua vecchia connessione Internet

Le connessioni wireless veloci a Internet sono diventate una panacea per tutte le persone impossibilitate a connettersi alla Rete Web per mancanza di infrastrutture idonee o per scarsa velocità di collegamento. In questo mercato, sempre più fiorente, anche in vista di quella che sarà la tanto chiacchierata evoluzione 5G, che di fatto porterà tanta innovazione tecnologica e migliori prestazioni, in Italia spicca un’azienda su tutte: Linkem S.P.A.
L’operatore, leader delle telecomunicazioni nel settore della banda larga wireless – presente nel nostro Paese fin dal 2001 – permette di usufruire del servizio di connessione Internet senza fili  senza doversi agganciare a una classica linea telefonica fissa. Con una copertura che raggiunge tutte le regioni italiane, poggiandosi su una infrastruttura di rete interamente di proprietà, Linkem consente di raggiungere aree anche non coperte dai tradizionali operatori. L’azienda garantisce l’accesso veloce al web a famiglie e aziende, fornendo soluzioni all’avanguardia a condizioni economiche super accessibili.
Grazie alle soluzioni proposte da Linkem è possibile accedere al web, senza nessun limite, a una velocità massima di 30 Mega a soli 24,90€ al mese per sempre; la connessione è semplice e immediata, consentendo l’accesso in Wi-Fi a tutti i propri dispositivi, senza distinzione di sorta, dal tablet o PC, allo Smartphone o Smart TV. Da qualche giorno Linkem propone una nuova allettante offerta battezzata “Rottama la tua vecchia connessione“, un’incredibile promozione che resterà in vigore fino al 3 giugno 2019.

Passando a Linkem, a chi sottoscriverà un abbonamento sarà corrisposto un incentivo di 40 euro in fattura, riservato a chi sottoscriverà l’offerta in abbonamento, sarà invece corrisposto uno sconto sul prezzo di attivazione per chi sottoscriverà un ricaricabile: 59 euro invece di 99 euro e 109 euro invece di 149 euro. Vuoi saperne di più? Guarda il video della Iena Matteo Viviani.


HiTechLife.it per Linkem (articolo sponsorizzato)

sfere di plasma
Sfere di plasma 500 volte le dimensioni della Terra eruttano ogni 90 minuti dal sole

Ogni circa 90 minuti il sole erutta giganteschi “blog”, perfette sfere di plasma, di cui ne sapremo di più grazie alla sonda solare Parker attualmente in rotta verso il sole; la sonda – lanciata nel mese di agosto 2018 si trova oggi a circa 15 milioni di chilometri dal sole ed è destinata ad avvicinare fino a 6,4 milioni di km – ha recentemente terminato la sua seconda ricognizione ravvicinata e inizierà a inviare i dati raccolti sulla Terra.

La NASA spera che la sonda si avvicini abbastanza da catturare i blob subito dopo la loro formazione. Queste immense bolle di plasma che viaggiano nel vento solare sarebbero immense e molto dense, si parla di dimensioni che vanno da 50 a 500 quelle della Terra. “Sembrano le bolle emesse da una lampada di lava”, ha dichiarato Nicholeen Viall, astrofisico presso il NASA/Goddard Space Center. Gli scienziati sono a conoscenza di questi blob da decenni, ma è solo ora che possiamo esaminarli direttamente dalla fonte. Grazie al campo magnetico terrestre il nostro pianeta è abbastanza protetto dall’impatto dei residui di tali blob, tuttavia gli stessi sono potenzialmente in grado di interferire con i nostri satelliti e sistemi di comunicazione.

Le sfere di plasma sono state ipotizzate attraverso il riesame di dati provenienti dalle sonde spaziali Helios 1 e Helios 2 (sonde in rotta verso il sole e lanciate nel 1974 e 1976). Le due sonde gemelle hanno orbitato intorno al sole per quasi un decennio, riuscendo ad avvicinarsi alla nostra stella fino a una distanza di 27 milioni di chilometri.
Usando questi dati, il professore Simone Di Matteo ha individuato modelli di dati coerenti con sciami di bolle che “trasudano” dal sole. I risultati sono stati pubblicati sul magazine scientifico JGR Space Physics.

messenger in facebook
Messenger potrebbe ritornare a essere parte integrante di Facebook

Ormai da qua qualche anno Zuckerberg ha separato l’app Messenger da quella che gestisce il social network più famoso al mondo, cosicché oggi ogni utilizzatore Facebook si ritroverà l’app di messaggistica separata da quella Facebook. Tuttavia, Facebook starebbe ora pensando di tornare sui propri passi riportando Messenger all’interno della sua app principale, almeno questo è quanto sostiene l’esperta di reverse engineering Jane Manchun Wong, anche se non si conoscono i tempi di rilascio ufficiale. Se quanto ipotizzato dovesse materializzarsi, non si dovrà più necessariamente aprire l’applicazione Messenger per inviare messaggi di chat agli altri utenti, basterà semplicemente cliccare sull’iconica Messenger posta in altro a destra della schermata principale di Facebook per avviare la messaggistica. In ogni caso la funzione potrebbe essere limitata alle sole operazioni di invio e ricezione dei messaggi; niente videochiamate quindi, né possibilità di inviare foto o condividere altro materiale multimediale, funzionalità queste ultime relegate all’app standalone di Messenger.

Gli ultimi test effettuati farebbero parte del piano – già pubblicamente reso noto da Mark Zuckerberg – di voler integrare i servizi di messaggistica di WhatsApp, Instagram e Facebook. L’obiettivo è consentire agli utenti di inviare messaggi crittografati end-to-end tra le diverse piattaforme social e di messaggistica.

galaxy a80
Samsung presenta il Galaxy A80 con Android 9.0

Samsung ha svelato il suo ultimo dispositivo, il Samsung Galaxy A80. Di seguito le caratteristiche hardware del nuovo device:

Display: 6,7″ FHD (1080×2400)- Super AMOLED (senza notch) – New Infinity Display
Fotocamera: 48 megapixel f/2.0 + 8 megapixel f/2.2 ultra wide 123° + ToF;
Dimensioni: 165,2 x 76,5 x 9,3 mm;
Processore: Octa Core (2.2GHz Dual + 1.8GHz Hexa);
Memoria: 8 GB di RAM, 128 GB di memoria interna;
Batteria: 3,700 mAh. 25W Super Fast Charging;
Sistema operativo: Android 9.0 Pie;
Autenticazioni biometriche: impronte digitali su display;
Colore: Phantom Black, Angel Gold, Ghost White.

DJ Koh, Presidente e CEO di IT & Mobile Communications Division di Samsung Electronics, ha dichiarato:
“I consumatori sono al centro di tutto quello che noi progettiamo; gli utenti cercano dispositivi personalizzati adatto al loro stile di vita e noi, grazie alla nostra esperienza, possiamo fornire innovazioni per tutti. Il Galaxy A Series offre una vasta gamma di modelli, in modo che tutti possano scegliere un dispositivo adatto alle loro esigenze e consente loro di perseguire le proprie passioni. Il Galaxy A80 offre funzionalità premium per i nativi digitali”.

https://www.youtube.com/watch?v=GzM1FwLV3Ds

Tra le caratteristiche più all’avanguardia di questo dispositivo la fotocamera rotante: quando si accede alla modalità selfie, la fotocamera si apre dal retro del telefono e ruota verso l’utente. Questo meccanismo consente di utilizzare la fotocamera posteriore, ad alta qualità, anche per lo scatto dei selfie.
Il Galaxy A80 integra intelligenza artificiale, Bixby, sicurezza Knox e supporto per app come Samsung Health e Samsung Pay. Lo smartphone sarà disponibile dal 29 maggio al prezzo di 679 euro.