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Ricercatori trasformano un comune cellulare in un dispositivo per identificare bombe

Alcuni scienziati dell’Università di Purdue sono riusciti a trasformare, e brevettare, un comune cellulare in un dispositivo capace di captare eventuali radiazioni nocive e bombe. Secondo i ricercatori Ephraim Fischbach e Jere Jenkins, la circuiteria da abbinare al cellulare è estremamente sottile, in modo da non alterare le dimensioni contenute dei telefonini. Il test che è stato compiuto mettendo in collegamento un cellulare, opportunamente modificato e dotato di GPS, con un PC in grado di rivelare, istante per istante, la posizione del telefonino e la presenza di materiale radioattivo o bellico. Si è così potuta tracciare una mappa e per ogni punto della stessa associare dei valori di contaminazione. Lo strumento di rivelazione permette di identificare pericoli fino a 4,5 metri di distanza e può essere disattivato in qualunque istante, per esempio, quando ci si reca in strutture in cui è possibile vi siano radiazioni riconosciute, ospedali,  laboratori di ricerca, etc. Link per approfondimenti

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