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Kim Dotcom sfida Skype. Mega pronto a lanciare un sistema di video-chat criptato che gira nel browser

Kim Dotcom, fondatore del servizio di hosting Mega, ha rivelato che la sua azienda lancerà  presto (inizio 2015) un nuovo servizio di chat sicuro basato su browser. Dotcom promette che il servizio offrirà conversazioni criptate e trasferimenti di file “ad alta velocità”. In realtà il progetto era stato annunciato diverso tempo fa (novembre 2013) ma non ha mai preso piede, all’epoca lo stesso Dotcom dichiarò che nei primi mesi del 2014 gli utenti di Mega avrebbero beneficiato di un sistema di chat integrato e criptato nonché di un tool integrato per lo scambio veloce di file. La società aveva inoltre promesso chiamate audio e video criptati. Non è chiaro il motivo per cui il servizio non è mai partito, anche se il fatto che tutto debba girare all’interno di un browser potrebbe essere il motivo del rallentamento; sebbene la possibilità di eseguire un servizio senza dover scaricare un’applicazione separata o installare un plugin, ma semplicemente aprire una pagina web, è sempre più utilizzato, la realizzazione tecnica presenta diversi ostacoli, soprattutto quando si cerca di offrire la crittografia end-to-end. Dotcom in un suo Tweet del 29 dicembre dà appuntamento a tutti nelle prossime settimane per la presentazione del servizio #MegaChat, un sistema che, secondo il suo creatore, rimpiazzerà Skype e farà “dire addio ai sistemi di sorveglianza di massa messi in atto dalla National Security Agency”.

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Concessa l’uscita su cauzione a Kim Dotcom, fondatore di Megaupload

Kim Dotcom, fondatore di Megaupload, oggi è un libero oggi, dopo che una corte della Nuova Zelanda ha sorprendentemente concesso l’uscita di cella dietro pagamento di una cospicua cauzione. Il sito NZHerald.co.nz riferisce che il giudice Nevin Dawson della Corte Distrettuale ha preso la decisione nonostante le obiezioni dei pubblici ministeri locali. Lo stesso Kim Dotcom un mese fa si era visto negare la cauzione da un diverso giudice, con la paura che egli possa dileguarsi, magari grazie a qualche fondo occulto a sua disposizione. Secondo il giudice che ha concesso la cauzione, Dotcom non avrebbe nessun motivo di lasciare la Nuova Zelanda, anche perché, sempre secondo il giudice, Dotcom non avrebbe nessuna ingente somma messa da parte rispetto a tutti i capitali sequestrati in seguito alla chiusura del portale di filesharing. Il giudice ha dichiarato: “Sembrerebbe che Kim Dotcom abbia tutte le ragioni per rimanere in Nuova Zelanda, stare vicino alla sua famiglia e lottare per mantenere i suoi beni significativi”.