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il più grande Tyrannosaurus rex
Paleontologi scoprono in Canada il più grande Tyrannosaurus rex del mondo

Soprannominato “Scotty”, il rex da record è il più grande scheletro di dinosauro mai trovato. Lungo 13 metri Scotty visse nello Saskatchewan, una provincia del Canada occidentale, 66 milioni di anni fa. “Questo è il rex delle rex”, ha dichiarato Scott Persons, principale autore dello studio e ricercatore postdottorato nel Dipartimento di Scienze Biologiche dell’Università di Alberta “C’è una considerevole variabilità dimensionale tra i Tyrannosaurus: alcuni individui erano più esili, altri più robusti, Scotty fa parte degli esemplari robusti”. Scotty, battezzato così per via di una bottiglia celebrativa di scotch aperta nella notte in cui è stato scoperto, ha ossa delle gambe che suggeriscono un peso vivo di oltre 8.800 kg, rendendolo il più grande di tutti gli altri dinosauri carnivori. Lo scheletro fu scoperto per la prima volta nel 1991, quando i paleontologi, tra cui l’esperto Phil Currie, furono chiamati a partecipare al progetto. Per rimuovere l’arenaria che racchiudeva le ossa sono serviti diversi anni e solo ora gli scienziati sono riusciti a studiare Scotty nella sua interezza o quasi, lo scheletro è completo per circa il 65 per cento.

“Secondo gli standard del tirannosauro, le ossa suggeriscono che questo T-Rex ha avuto una vita insolitamente lunga… gli sfridi riscontrati sullo scheletro suggeriscono ferie e patologie abbastanza serie: costole rotte, mascella infetta, e sulla coda quello che potrebbe essere un morso di un altro T. rex. “Penso ci saranno scoperte ancora più grandi da fare, ma sino ad oggi questo particolare tirannosauro è il più grande predatore terrestre noto alla scienza” ha dichiarato Persons. Una mostra in cui sarà esposto il più grande Tyrannosaurus rex del mondo sarà inaugurata al Royal Saskatchewan Museum nel maggio 2019. Fonte a approfondimenti

iphone frullato
iPhone frullato. Scienziati polverizzano smartphone per scoprire cosa c’è dentro

Ogni anno in tutto il mondo vengono prodotti 1,4 miliardi di smartphone; molti di noi ne posseggono più di uno, ma di cosa sono fatti, da dove provengono i materiali impiegati e qual è la cosa migliore da fare quando non li useremo più? Col fine di favorire il riciclaggio e capire meglio quali realmente sono i materiali impiegati nella produzione degli smartphone, due ricercatori dell’Università di Plymouth hanno letteralmente frullato un iPhone (senza batteria), polverizzandolo, per poi analizzarne dettagliatamente la composizione chimica.

L’iPhone frullato è stato mescolato con un ossidante, il perossido di sodio, a circa 500 gradi rivelando tutti gli elementi chimici di cui è composto il gioiello di casa Apple. I ricercatori hanno notato una vasta gamma di elementi, nella fattispecie l’iPhone utilizzato nei test conteneva 33g di ferro, 13g di silicio e 7g di cromo, oltre a quantità minori di altre sostanze; presentava anche una serie di elementi “critici”, tra cui 900 mg di tungsteno e 70 mg di cobalto e molibdeno, oltre a 160 mg di neodimio e 30 mg di praseodimio. Ogni smartphone conteneva anche 90mg di argento e 36mg di oro. “Questo significa che per quanto riguarda la concentrazione, un telefono ha 100 volte più oro – o 10 volte più tungsteno – di una risorsa minerale che i geologi chiamerebbero di alta qualità”, ha dichiarato Alan Williams, responsabile dei media e delle comunicazioni dell’Università di Plymouth.

Il team ha anche realizzato un video – prodotto in collaborazione con la società Real World di Devono – del loro esperimento in cui un iPhone viene triturato all’interno di un frullatore. Il breve video mostra anche la quantità e la varietà delle risorse terrestri utilizzate ogni anno nella produzione globale di telefoni cellulari.

“Siamo ora in un clima in cui le persone stanno diventando più responsabili e interessate alla composizione di ciò che acquistano”, scrive Colin Wilkins, uno dei due autori del progetto, che continua: “…molte delle principali compagnie di telefonia mobile si sono impegnate a incrementare i tassi di riciclaggio”.

I due principali produttori di smartphone hanno sicuramente iniziato a rendere i processi di produzione e riciclaggio più rispettosi dell’ambiente. A settembre 2018, Apple si è impegnata a utilizzare più materiali riciclabili nei propri iPhone, oltre a passare a fonti di energia rinnovabili per potenziare. A gennaio, Samsung si è impegnata a sostituire il suo imballaggio in plastica con materiali sostenibili e nei suoi stabilimenti statunitensi, cinesi ed europei, entro il 2020, dovrebbe garantire processi di produzione interamente realizzati grazi al 100 per cento di energia rinnovabile. Fonte e approfondimenti

Firefox per iPad
Mozilla annuncia Firefox per iPad

Mozilla propone una versione del suo browser specificatamente pensata per i possessori di un Apple iPad. L’idea di Mozilla è quella di costruire non solo una versione più grande del suo browser per iOS, ma anche quella di fornire un’esperienza migliore per gli utilizzatore del tablet made in Cupertino. Il browser ora supporta lo split-screen, funzione introdotta da Apple già in iOS 9 nel 2015. Altra novità riguarda riguarda le scorciatoie da tastiera, visualizzate quando l’utente preme a lungo su uno specifico tasto, così come il supporto delle tastiere esterne con funzionalità che si attivano con una semplice combinazione di tasti.
Anche la gestione delle schede è stata migliorata; è possibile visualizzare le singole schede come riquadri cosicché gli utenti possano immediatamente avere un’idea precisa del loro contenuto.

Firefox per iPad supporta anche la condivisione delle schede di navigazione tra più dispositivi, una funzione annunciata lo scorso mese e che permette di condividere con altri dispositivi sincronizzati la sessione di navigazione, in modo da potersi spostare da un dispositivi a un altro senza perdere nessuna informazione.

Con Firefox per iPad la navigazione anonima risulta più veloce, piuttosto che aprire una scheda aggiuntiva per navigare in incognito, gli utenti dovranno solo toccare l’icona di navigazione anonima che si trova nell’angolo in basso a sinistra del browser.
Altre funzionalità introdotta in Firefox per iPad riguarda la modalità notturna per la lettura in condizioni di scarsa illuminazione. La nuova release è disponibile per il download dall’App Store di Apple.

21st Century Fox
Disney acquisisce la 21st Century Fox

L’acquisizione da parte della Disney di 21st Century Fox dà vita alla grande società di media al mondo. L’affare da 71,3 miliardi di dollari (62 miliardi di euro circa) è una delle più grandi fusioni della storia che vede accentrati in un’unica società film, studi cinematografici, programmi e reti TV, servizi di streaming; in Hulu, a seguito dell’acquisizione, ora Disney possiede il 60 per cento delle quote, il 30 per cento in più di quote. Colossal come Simpson, Avatar e X-Men da oggi saranno coinquilini dei Marvel Studios e di Lucas Film.
Una potenza di fuoco inaudita quella di Disney che, è opportuno ricordarlo, già possiede tra i tanti anche marchi come Pixar, Marvel e Star Wars.
Alla 21st Century Fox, che era di proprietà di Rupert Murdoch, facevano capo gli studi televisivi e cinematografici di Fox, i canali FX e National Geographic, ma anche la TV indiana Star India. Alla 21st Century Fox, rimangono i canali di notizie e sport di Fox (Fox News e Fox Sports) che sono stati inglobati nella appena nata Fox Corp. A seguito dell’acquisizione gli asset del mondo cinematografico vedono cinque protagonisti assoluti: Disney-Fox, Warner, Universal, Sony e Paramount). Tra l’altro Disney è pronta al lancio della piattaforma Disney+, che ora, se ingloberà anche il catalogo Fox, potrebbe diventare un serio concorrente di Netflix, Amazon Prime Video e della nascente Apple TV+

Non è ancora chiaro come Disney opererà d’ora in poi, i due universi confluiranno in una unica galassia, oppure si continuerà a utilizzare il marchio Fox separatamente?

google pay
Da aprile Google Pay approderà su eBay

eBay, il più famoso sito di aste online, ha oggi dichiarato che integrerà i pagamenti Google Pay a partire dal prossimo mese di aprile. Tra le opzioni di pagamenti comparirà quindi anche Google Pay, inizialmente solo sulle App Android e iOS, successivamente anche lato desktop. Google Pay così si affiancherà a Apple Pay che, già dallo scorso anno, è divenuta un’altra opzione per i pagamenti all’interno di eBay.

“Google Pay offre agli utenti un modo rapido, semplice e sicuro per pagare online”, ha dichiarato Alyssa Cutright, vice presidente della divisione Global Payments, Billing and Risk di eBay. “L’introduzione di Google Pay rappresenta un ulteriore passo per offrire ai nostri clienti una vasta scelta di opzioni di pagamento e creare un’esperienza sempre più personalizzata in base alle proprie preferenze”. Gli acquirenti della piattaforma dovranno solo effettuare il checkout per iniziare ad utilizzare la propria carta di credito già collegata all’account Google.

Dal distacco da PayPal, avvenuto nel 2015, eBay ha ampliato le opzioni di pagamento per i suoi clienti. All’inizio dell’anno scorso, il sito ha sfruttato una partnership con la start up Adyen, con sede ad Amsterdam, per gestire il proprio sistema di pagamenti; in ogni caso, per via di un contratto esistente, PayPal rimane ad oggi un’opzione per effettuare pagamenti. La società ha dichiarato che è sua intenzione gestire in autonomia la maggior parte dei pagamenti entro il 2021.

campi magnetici terrestri
Il nostro cervello è sensibile ai campi magnetici terrestri

Un nuovo studio, guidato dal geoscienziato Joseph Kirschvink e dal neuroscienziato Shin Shimojo della Caltech e dal neuro-ingegnere Ayu Matani dell’Università di Tokyo, offre prove sperimentali che le onde cerebrali umane rispondono ai cambiamenti dei campi magnetici terrestri. Secondo Kirschvink e Shimojo questa è la prima prova concreta di un nuovo organo sensoriale. La ricerca mostra i cambiamenti nell’ampiezza dell’onda alfa – che regola il ritmo basale dell’elettroencefalografia e che si manifesta tra gli 8 e i 13 Hertz – dopo le rotazioni del campo magnetico della Terra. Le rotazioni in senso antiorario inducono un calo generalizzato dell’ampiezza dell’onda alfa, mentre non si osserva nessun calo dopo la rotazione in senso orario o nella condizione di non movimento.

La magnetorecezione

“È appurato che molti animali sono sensibili alle forze del campo magnetico terrestre, perché non dovremmo esserlo noi?” spiega Connie Wang, laureanda alla Caltech e autrice principale dello studio. Ad esempio, le api, i salmoni, le tartarughe, gli uccelli, le balene e i pipistrelli usano il campo geomagnetico per muoversi nello spazio; è stato a lungo teorizzato che anche gli esseri umani potessero avere la medesima capacità, tuttavia non è mai stato possibile dimostrarlo.

Per provare a determinare se gli umani percepiscono realmente i campi magnetici, in quella che è stata battezzata magnetoricezione, Kirschvink e Shimojo hanno costruito una camera isolata con schermatura a radiofrequenza e hanno fatto accomodare all’interno i partecipanti alla studio in totale oscurità per un’ora. Durante i 60 minuti gli scienziati hanno variato il campo magnetico attorno alla camera e misurato le onde cerebrali dei partecipanti tramite elettrodi posizionati in 64 punti sul loro capo.

Come è stato eseguito il test

Il test è stato eseguito con 34 partecipanti di varie etnie e fasce d’età. Si è potuto appurare che tra molti partecipanti i cambiamenti delle onde cerebrali risultavano strettamente correlati ai cambiamenti nel campo magnetico che li circondava. Nello specifico, i ricercatori hanno monitorato il ritmo alfa nel cervello. Quando il cervello umano non è “impegnato”, la potenza delle onde alfa è alta, invece, se il cervello, consciamente o inconsciamente, è attirato da qualcosa la potenza delle onde alfa decade, ciò avviene per diversi stimoli sensoriali come la visione, l’udito e il tatto.

Gli esperimenti hanno mostrato che, in alcuni partecipanti, le onde alfa hanno iniziato a scendere dai livelli basali immediatamente dopo la stimolazione magnetica, diminuendo fino al 60 percento in alcune centinaia di millisecondi, per poi tornare alla linea basale di riferimento pochi secondi dopo lo stimolo. Una delle sfide nei primi tentativi dell’esperimento è stata la difficoltà di assicurarsi che i cambiamenti delle onde cerebrali fossero realmente correlati al campo magnetico e non a effetti terzi; ad esempio, si è dovuto lavorare molto sulle bobine che generavano il campo magnetico attorno alla stanza, evitando che le stesse creassero un un ronzio udibile in grado di innescare nei partecipanti un cambiamento delle onde alfa con conseguente falsificazione dei risultati dei test. Per risolvere questi problemi, la camera è stata completamente insonorizzata e resa buia, i fili di rame utilizzati per alterare il campo magnetico sono stati scrupolosamente isolati.

Kirschvink spera che questo studio sui campi magnetici terrestri possa fare da volano per altri ricercatori interessati all’argomento. “Data la presenza nota di sistemi di navigazione geomagnetica nelle specie animale, forse non sorprende che l’uomo possa aver conservato questa facoltà, specialmente in considerazione del fatto che l’uomo, così come gli animali, è nato cacciatore con le stesse necessità di altre specie animali, avrebbe quindi potuto conservare, anche se in parte, la capacità di captare il campo magnetico terrestre”. Fonte approfondimenti

Novità Bing Maps
Novità Bing Maps. Microsoft aggiunge nuova funzione di colorazione del percorso

Microsoft sta cercando di rendere più facile agli utenti di Bing Maps la possibilità di vedere a colpo d’occhio le condizioni del traffico stradale in anticipo e modificare di conseguenza il percorso per raggiungere la meta.

Per chi non lo conoscesse, Bing Maps è un servizio di mappe virtuali messo a disposizione dal motore di ricerca Bing di Microsoft. Gli utenti possono utilizzare il servizio per recuperare informazioni stradali per molte città in tutto il mondo. Le carte sono progettate per offrire informazioni sui punti di interesse integrati (stazioni, metropolitana, ospedali, cinema, teatro etc). Bing Maps mette a disposizione dell’utente cinque visualizzazioni di carte stradali: Road View, Aerial View, Bird’s Eye View, Street Side View e 3D View.

È di ieri la notizia che la casa di Redmond ha dotato la sua applicazione di una nuova funzionalità che assegna colori specifici ai percorsi in funzione delle condizioni di traffico su quello specifico percorso. Ad esempio, un percorso contrassegnato dal colore arancione starà a significare un traffico moderato, mentre il blu indicherà un percorso non affollato e il rosso una rotta a traffico intenso.
Per il calcolo del traffico Microsoft effettua un merge degli aggiornamenti del traffico in tempo reale con dati statistici storici.

Altra novità di Bing Maps: ora il servizio è equipaggiato con etichette che contraddistinguono il percorso indicandone la distanza e il tempo di percorrenza; un’altra tipologia di etichette, invece, identifica chiaramente i passaggi marittimi al fine di distinguerli dai percorsi terrestri. Link a Bing Maps

defender per mac
Microsoft Defender per Mac. Per ora solo per i clienti aziendali

Microsoft ha rilasciato Defender per Mac. Il software di protezione di Microsoft, ora denominato ATP (Advanced Threat Protection), può ora essere installato su dispositivi che eseguono macOS Mojave, macOS High Sierra o macOS Sierra e offre la solita protezione da virus e minacce insieme a scansioni rapide e complete del sistema operativo, così come già avviene sui sistemi Windows con il quale condividerà il medesimo motore di ricerca per virus e minacce.

Anche nella versione per Mac, Windows Defender aggiornerà automaticamente le definizioni dei virus e i dati relativi alle eventuali minacce riscontrare saranno automaticamente condivisi sul cloud di Microsoft dedicato al prodotto, andando così a offrire una ulteriore base statistica per ottimizzare la rilevazione automatica e la protezione realtime dell’antivirus.

Microsoft Defender per Mac è per il momento rivolto alla sola utenza business previa registrazione sul sito Microsoft. Al momento l’azienda di Redmond non si è pronunciata sulla disponibilità di una versione del tool disponibile per tutte le utenze. La scorsa settimana Microsoft aveva portato le estensioni di Windows Defender a Mozilla Firefox e Google Chrome.

metallo liquido
Scienziati sviluppano metallo liquido magnetico dalle proprietà sorprendenti

Una nuova serie di metalli liquidi sperimentali in grado di dare una svolta alla robotica, un po’ come immaginato nel film Terminator, potrebbero presto essere impiegati con successo. Alcuni ricercatori della American Chemical Society, infatti, sono riusciti a realizzare un metallo liquido che, a differenza di altri, può essere utilizzato flettendosi, anche verticalmente e senza essere immerso in acqua, modellandosi a proprio piacimento grazie all’impiego dei magneti. La ricerca a cui hanno partecipato Liang Hu e Jing Liu è stata pubblicata sul magazine scientifico ACS Applied Materials & Interfaces.

Gli attuali metalli liquidi, a causa della loro elevata tensione superficiale, possono allungarsi solo orizzontalmente, rendendoli fortemente limitati in termini di mobilità, in aggiunta le sostanze attuali possono essere manipolate solo quando completamente immerse nell’acqua. Aggiungendo ferro e nichel al gallio e una lega di stagno immersa nell’acido cloridrico, i ricercatori sostengono di essere riusciti a ridurre drasticamente la tensione superficiale, quindi rendere il metallo allungabile quattro volte la sua lunghezza in stato di riposo. Il metallo è risultato essere anche un ottimo conducente elettrico. Fonte e approfondimenti

novità facebook messenger
Novità Facebook Messenger. Risposte ai messaggi come WhatsApp

Facebook ha iniziato l’aggiornamento di Messenger, attualmente disponibile solo per alcuni utenti ma in fase di rilascio per tutti (oltre 1,2 miliardi di utenti), in modo che gli utenti possano inviare risposte a messaggi specifici nelle conversazioni che avvengono nei gruppi chat.

L’idea è di rendere le conversazioni più facili da seguire nell’app, senza la necessità di scorrere la lunga lista di messaggi per individuare una conversazione, o ricordare esattamente il contenuto del messaggio di una specifica persona. Il mese scorso, Facebook aveva introdotto la possibilità di cancellare un messaggio inviato entro dieci minuti dal suo invio, anche in questo caso, però, e come già avviene su WhatsApp, al posto del testo eliminato ne comparirà un altro che avviserà il destinatario che quel messaggio è stato eliminato dal mittente.

La risposta a messaggi specifici è molto semplice da attuare, basta toccare e tenere premuto sullo specifico messaggio a cui si desidera rispondere e premere la freccia di risposta sul lato destro. Sarà possibile rispondere non solo a messaggi di testo, bensì sarà possibile citare anche a GIF animate, video, emoji e immagini. Lo scorso gennaio Mark Zuckerberg ha annunciato che Facebook avrebbe integrato l’infrastruttura di messaggistica di Instagram, WhatsApp e Facebook cosicché gli utenti potessero inviare messaggi tra le piattaforme in modo identico e persino tra le diverse piattaforme e la novità introdotta a Messenger è un primo passo verso la realizzazione del servizio annunciato da Zuckerberg.

AirPod 2
Apple presenta i nuovi AirPods 2. Ricarica wireless e supporto per Siri

Apple, a distanza di due anni, ha oggi presentato la seconda generazione delle sue cuffiette AirPods, ordinabili fin da subito con consegna il 26-28 marzo. Gli auricolari AirPods 2 presentano una serie di aggiornamenti, alcuni dei quali vi avevamo già parlato e alcune nuove interessanti funzionalità.

Alimentati dal chip H1 di Apple, progettato appositamente per le cuffie hitech di Cupertino, i nuovi auricolari offrono tempi di connessione più veloci, maggiore autonomia nella conversazione (Apple dichiara il 50 per cento di durata in più della batteria rispetto ai primi modelli) e il supporto per “Hey Siri”, così da controllarli a mani libere; si potrà impartire qualunque comando per effettuare o ricevere chiamate, così come avviare una qualunque app presente sull’iPhone.

Oltre alla custodia di ricarica standard (in vendita a 179 euro), i nuovi AirPods 2 sono disponibili anche con la custodia di ricarica wireless (229 euro) compatibile con lo standard QI e acquistabile anche separatamente al prezzo di 89 euro. In entrambe le versioni le custodie ora integrano un indicatore esterno che dà indicazioni istantanee sulla percentuale di ricarica o di carica. Gli AirPods saranno disponibili negozi Apple a partire dalla prossima settimana.

Alzheimer
Alzheimer. Bassi livelli di specifiche proteine nell’occhio predicono malattia

Un nuovo studio, pubblicato sul magazine scientifico Journal of Alzheimer’s Disease, ha accertato come bassi livelli di proteine ??beta-amiloide e tau nel liquido oculare possono rappresentare biomarcatori del morbo di Alzheimer; le proteine, quindi, potrebbero essere una potenziale fonte di test, accessibile ed economica, per predire la futura insorgenza della malattia.

Lo studio compiuto da un team di ricercatori del Boston Medical Center, è il primo a collegare i biomarcatori di proteine nell’occhio allo stato mentale. La diagnosi e l’avvio del trattamento per l’Alzheimer prima dell’inizio dei sintomi è la chiave per la gestione della malattia; alla comparsa dei sintomi purtroppo è spesso troppo tardi perché i trattamenti attuali possano portare benefici significativi. Il deposito delle suddette proteine nel cervello inizia molti anni prima dei sintomi della malattia, ecco perché individuarle può predire la malattia e consentire un intervento volta a contrastarlo con largo anticipo.

In questo studio, i ricercatori hanno utilizzato campioni di liquido oculare prelevato da 80 pazienti rivelando come bassi livelli delle proteine beta-amiloide e tau sono risultati significativamente associati a punteggi cognitivi più bassi tra i pazienti.

“Questi risultati potrebbero aiutarci a costruire un test accessibile e minimamente invasivo per determinare il rischio di insorgenza dell’Alzheimer, in particolare tra i pazienti con malattie oculari” ha affermato Lauren Wright, primo autore dello studio. “Abbiamo notato che alcuni dei partecipanti con bassi livelli di biomarcatori proteici nel loro liquido oculare avevano già segni di lieve o moderata demenza” continua Wright.
Un altro autore dello studio, Manju Subramanian, sempre del Boston Medical Center, ha altresì precisato come “questo è un grande passo nella scoperta del potenziale ruolo dell’occhio nella diagnosi della malattia… sono necessari ulteriori studi per confrontare i biomarcatori proteici nell’occhio con test neurologici più approfonditi”. Occhi e Alzheimer è un tema non nuovo alla scienza, in precedenza altri studi hanno ad esempio lavorato su come identificare la patologia con l’esame della retina.

firefox 66
Firefox 66. Disattivato il play automatico di video e audio e inserito il supporto per Windows Hello

Mozilla ha rilasciato la nuova release del suo browser Firefox 66. In questo aggiornamento l’azienda si è focalizzata sull’ottimizzazione del browser al fine di rendere la navigazione “meno fastidiosa”. Una delle novità introdotte è la possibilità di impedire ai siti Web di riprodurre automaticamente suoni – funzionalità già introdotta in Google Chrome – , così come la ricerca all’interno del browser che ora risulta più facile e veloce.

Con la banda larga sempre più disponibile da parte degli utenti, molti siti Web hanno incentivato, e di molto, l’utilizzo dei video a riproduzione automatica, spesso si tratta di video non pertinenti il contenuto della pagina e con riproduzione dell’audio automatica. Con Firefox 66, i video con riproduzione automatica saranno automaticamente bloccati dal browser, mentre i video con audio disattivato potranno essere riprodotti senza problemi. Puoi consentire la riproduzione automatica su singoli siti web premendo il pulsante delle informazioni nella barra degli indirizzi e selezionando “Consenti” nel menu “Riproduzione audio”.

Puoi disattivare il play automatico dell’audio scegliendo dal menu Preferenze->Privacy e sicurezza->Impedisci ai siti web di riprodurre automaticamente audio. Con la nuova funzione di ricerca più facile e veloce, quando si presentano molte schede aperte, verrà visualizzata una freccia che, se premuta, permetterà di aprire una casella per effettuare ricerche all’interno di tutte le schede aperte. Una barra di ricerca è altresì stata aggiunta nella sezione dedicata alla navigazione privata.

Un’altra funzione utile introdotta con Firefox 66 riguarda l’introduzione di una feature che elimina il fastidioso scorrimento del contenuto delle pagine web quando nuovi video o immagini vengono caricate.
Altre novità riguardano le prestazioni in generale, nettamente migliorate, il supporto per Windows Hello (introdotto con Windows 10) e, nella versione per macOS, il supporta per la Touch Bar dei MacBook. Windows Hello consente di accedere a Windows e alle app predisposte utilizzando la fotocamera per riconoscere il volto o tramite il lettore di impronte digitali, in Firefox 66 Hello potrà essere impiegato per accedere ai siti web utilizzando i dati biometrici. Fonte e approfondimenti

samsung evento galaxy
Il 10 aprile evento Samsung Galaxy. Sarà l’ora dell’A90 e, forse, anche di altri modelli

Qualche settimana fa Samsung ci ha presentato i nuovi modelli Galaxy A30 e Galaxy A50, oggi l’azienda coreana ha annunciato un imminente evento che si terrà il 10 aprile. L’annuncio fatto sull’account Twitter ufficiale di Samsung non ha rivelato molte informazioni a parte il fatto che si tratterà di un evento dedicato alla gamma Galaxy e che sarà possibile seguire l’evento live su samsung.com. L’evento, che si terrà in contemporanea a Bangkok, San Paolo e Milano – sarà occasione per rivelare diversi dispositivi della serie Galaxy A, molto probabilmente il Galaxy A90. L’immagine e il breve video teaser divulgati mostrano tre “bozze” di smartphone, una delle quali mostrerebbe un Infinity-V Display (schermo intero e quindi un display senza bordi), il che lascia intendere che potrebbero essere presentati altri modelli oltre al Galaxy A90. Negli ultimi mesi, oltre al modello A90 si è anche parlato del Galaxy A40 a A20.

Presumibilmente, il Galaxy A90 sarà dotato di una telecamera di tipo pop-up, scorrevole e rotante, unica nel suo genere con un meccanismo girevole distintivo che eviterà la presenza di un sensore frontale dedito ai selfie.

combustibile a idrogeno
Ricercatori creano combustibile a idrogeno dall’acqua di mare

Dividere l’acqua in idrogeno e ossigeno e utilizzare l’idrogeno come fonte energetica, rappresenta una valida alternativa all’impiego dei combustibili fossili. Un team di ricercatori di Stanford sembra ora essere riuscito a sfruttare l’acqua di mare – la fonte più abbondante sulla Terra – per generare combustile a idrogeno tramite la classica tecnica dell’elettrolisi. I risultati, pubblicati il ??18 marzo sul magazine scientifico Proceedings of the National Academy of Sciences, dimostrano la tecnica impiegata. L’idrogeno non emette biossido di carbonio, bruciando produce solo acqua, si tratta quindi di una fonte anche altamente ecologica.

Scindere l’acqua in idrogeno e ossigeno impiegando l’elettricità è un’idea semplice e sicuramente non nuova, è usata da oltre 80 anni! Sotto l’azione di un campo elettrico generato dagli elettrodi, gli ioni presenti nell’acqua migrano: quelli di carica positiva verso il catodo e quelli di carica negativa verso l’anodo. I cationi a contatto con il catodo acquistano elettroni e gli anioni, a contatto con l’anodo, cedono elettroni; l’idrogeno si accumula quindi dalla parte del catodo e l’ossigeno da quella dell’anodo.
Il problema nell’impiegare l’acqua marina nasce dal cloruro presente nel sale, caricato negativamente può corrodere gli anodi impiegati, limitando la durata dell’intero sistema. Il team di ricercatori ha quindi focalizzato l’attenzione proprio su questo aspetto, scoprendo che rivestivano l’anodo con strati ricchi di cariche negative questi erano in grado di respingere il cloruro, rallentando, di fatto, il decadimento del metallo sottostante. Secondo Michael Kenney, uno studente che ha preso parte al progetto, senza il particolare rivestimento a carica negativa, l’anodo ha modo di funzionare solo per circa 12 ore in acqua di mare, adottandolo, invece, “si è in grado di andare avanti più di mille ore”. “La cosa più impressionante di questo studio è che siamo stati in grado di operare a correnti elettriche uguali a quelle utilizzate oggi nell’industria”, ha dichiarato Kenney.

combustibile a idrogeno
[Fonte foto: H. Dai, Yun Kuang, Michael Kenney]
I membri del team hanno condotto la maggior parte dei test in condizioni controllate in laboratorio, un contesto nel quale potevano regolare la quantità di elettricità richiesta dal sistema. Un prototipo è stato anche impiegato con successo nelle acque marine della Baia di San Francisco.
Secondo i ricercatori la tecnologia sperimentata potrebbe essere impiegata fin da subito negli attuali sistemi senza investimenti particolari e senza dover rivedere gli attuali sistemi di estrazione.
Sempre in tema di estrazione dell’idrogeno dall’acqua, è di qualche giorno fa la notizia di alcuni ricercatori che sono riusciti a estrarre idrogeno dall’acqua impiegando la gelatina comunemente impiegata nelle caramelle.

diffusore di aromi
Il diffusore di aromi che ti consente di creare profumi personalizzati in base all’umore

Si chiama Moodo è un dispositivo hitech definito dall’azienda Agan che lo produce il “diffusore di aromi per casa che ti consente di personalizzare il profumo emesso a seconda del tuo stato d’umore”.

Moodo può essere caricato con 4 diverse capsule di profumo alla volta, la confezione già ne contiene 4 fornite in omaggio. A differenza dei suoi concorrenti, anche più costosi (COMPOZ in primis, presentato al CES 2019 dalla start-up francese Artiris), Moodo si accoppia con un’apposita app per smartphone e si interfaccia agevolmente con Amazon Alexa, Apple Siri, Google Assistant, e altri assistenti vocali. La connessione wireless è garantita dal supporto Wi-Fi 2.4Ghz (802.11 b/g/n).
Disponibile nelle colorazioni in bianco e nero, il device, oltre che con l’App, può essere controllato anche manualmente grazie ai pulsanti posti su un lato. Le confezioni di profumo costano 30 dollari e sono progettate per durare fino a 60 ore. Le quattro fragranze che può ospitare Moodo possono essere combinate per creare una sorta di aroma personalizzati, più forte, meno pungente etc.

Moodo, le cui dimensioni sono di 10/12,5 cm, può funzionare fino a 7 ore senza essere collegato a una fonte di alimentazione, il tempo di ricarica è di circa 4 ore. I profumi garantiscono nessun residuo di aerosol, non impiegando cera, olio o gas.

L’azienda offre attualmente otto pacchetti di fragranze (prodotte a Grasse, in Francia) per creare diverse “atmosfere”, da quella definita “Beach Party” alla “Mediterranean Dreams”. Tutte le capsule sono prive di alcol e rispettano le normative sulle fragranze e sui cosmetici imposte dall’UE e dagli organi di controllo degli degli Stati Uniti. È possibile pre-ordinare il dispositivo al prezzo lancio di €97.30

pelle artificiale
Pelle artificiale ricavata dalle meduse. È autorigenerante, elastica e sensibili al tocco

Prendendo ispirazione dalle meduse, alcuni ricercatori dell’Università Nazionale di Singapore hanno sviluppato una pelle sensibile al tatto che potrebbe essere utilizzata per aiutare gli umani a interagire con le macchine.

Gli scienziati hanno trovato ispirazione dagli invertebrati per costruire una sorta di pelle elettronica, elastica, sensibile al tocco, battezzata GLASSES, che potrebbe essere utilizzata per sviluppare robot hitech e varie interfacce di comunicazione uomo-macchina.
“Ci siamo chiesti come creare un materiale artificiale che potesse imitare la natura resistente all’acqua delle meduse e allo stesso tempo essere sensibile al tatto… ciò che rende il nostro materiale diverso, è che può mantenere la sua forma sia in ambienti umidi che asciutti, funziona bene nell’acqua di mare e anche in ambienti acidi o alcalini”, ha dichiarato Benjamin Tee, ricercatore a capo dello studio. I dettagli dell’innovativa pelle artificiale sono stati pubblicati sul magazine Nature Electronics del 15 febbraio.

Mescolando una plastica elastica con un liquido ionico ricco di fluoro in un gel, i ricercatori sono così riusciti a dare vita a una pelle trasparente che è in grado di autorigenerarsi ed essere impiegata in ambienti umidi, una particolarità che gli idrogel usati nell’ingegneria dei tessuti non sono in grado di fare.
Se la pelle viene tagliata o lacerata, il team ha dimostrato che potrebbe riprendere attivamente la conduttività elettrica in pochi minuti e “sanarsi” entro pochi giorni.
Il materiale utilizzato per la creazione della pelle sintetica è anche conduttivo, può quindi rispondere ai tocchi, allungarsi e torcersi modificando le proprietà elettriche della pelle e misurando tali cambiamenti; tale caratteristica potrebbe essere utile per dare vita a sensori, magari da impiegare in campo robotico, che rispondano al tatto, un settore emergente della robotica che si occupa della costruzione di robot da materiali più malleabili e flessibili.

La pelle che strizza l’occhio all’ambiente

La pelle che si autorigenera può avere effetti positivi anche sull’ambiente, la sua caratteristica di rinnovarsi nel tempo evita il costante riciclo dei prodotti elettronici a cui siamo abituati, ben oltre 40 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici prodotti ogni anno. All’uopo Benjamin Tee ha dichiarato: “Speriamo di creare un futuro in cui i dispositivi elettronici realizzati con materiali intelligenti possano svolgere funzioni di autorigenrazione, così da ridurre la quantità di rifiuti elettronici prodotti costantemente mondo”. Fonte

pecore merinos
Sperma di 50 anni fa utilizzato con successo per l’inseminazione

Lo sperma di pecore razza Merino, nel 1968 conservato in azoto liquido (a -196°C) è stato oggi scongelato e utilizzato per inseminare 34 pecore. Sullo sperma sono stati effettuati test in vitro per determinarne qualità, motilità, velocità, vitalità e l’integrità del DNA.

“Questo dimostra la fattibilità evidente della conservazione congelata a lungo termine dello sperma, i risultati mostrano che la fertilità viene mantenuta nonostante 50 anni di congelamento dello sperma in azoto liquido”, ha affermato il professore Simon de Graaf del Sydney Institute of Agriculture e School of Life dell’Università di Sydney. “Gli agnelli sembrano mostrare le sembianze tipiche della tipologia Merino verso la metà del secolo scorso, una caratteristica originariamente selezionata per massimizzare la superficie della pelle e la resa della lana”. Jessica Rickard collega nello studio ha dichiarato: “Riteniamo che questo sia il più vecchio seme vitale conservato di qualsiasi specie al mondo e sicuramente il più antico sperma utilizzato per dar vita a nuove forme di vita animale”

“Ora possiamo esaminare e confrontarci con il progresso genetico prodotto dall’industria della lana negli ultimi 50 anni di allevamento selettivo, un periodo durante il quale abbiamo cercato di produrre pecore migliori e più produttive”, ha affermato de Graaf. La d.ssa Rickard ha anche dichiarato: “La cosa sorprendente di questo risultato è che non abbiamo trovato alcuna differenza tra lo sperma congelato per 50 anni e lo sperma congelato da un anno”.

L’inseminazione ha fornito un tasso di gravidanza del 61 percento per lo sperma di 50 anni contro il 59 percento per lo sperma congelato di recente, un tasso statisticamente equivalente. Fonte

myspace
MySpace perdita di 50 milioni di canzoni caricate negli ultimi 12 anni

MySpace potrebbe aver perso 12 anni di musica caricata dagli utenti (14 milioni di artisti) durante una “migrazione di server”, evidentemente non andata a buon fine. “Come risultato di un progetto di migrazione del server, qualsiasi foto, video e file audio caricati più di tre anni fa (file multimediali caricati dal 2013 al 2015) potrebbero non essere più disponibile su Myspace… “Ci scusiamo per l’inconveniente. Se desideri maggiori informazioni, contatta il nostro responsabile della protezione dei dati”, si legge in una nota sul sito MySpace.

MySpace ha confermato la perdita dopo che i link multimediali non funzionavano da mesi, spiegando che l’enorme perdita dei dati è stata causata da uno spostamento dei server. MySpace, oltre a scusarsi con gli tenti, ha suggerito di conservare delle copie di backup. MySpace è stato una vera pietra miliare per il web; nel 2005 la società è stata acquistata da NewsCorp di Rupert Murdoch per 580 milioni di dollari diventando, nello stesso periodo, il sito più visitato negli Stati Uniti. Sei anni più tardi il sito è stato ceduto a Specific Media per “soli” 35 milioni di dollari, dopo essere stato letteralmente eclissato da Facebook. Negli ultimi anni, MySpace ha cercato cambiare pelle riproponendosi come sito di musica, con risultati mediocri nonostante come direttore creativo fu ingaggiato l’attore e musicista Justin Timberlake. La Specific Media è un’azienda californiana fondata dai fratelli Vanderhook. Specializzata nella pubblicità online si arricchita di varie acquisizioni nel campo della IpTv e delle applicazioni per il mondo mobile.

Appresa la notizia della débâcle di MySpace, in molti hanno colto la palla al balzo per sollevare la questione sulla sicurezza dei dati online. Oggigiorno siamo portati a salvare file multimediali e documenti online in modo spropositato, senza essere consci che potremmo perdere tutto ritrovandoci con un pugno di mosche.

2019 EA2
22 marzo 2019, l’asteroide 2019 EA2 sfiorerà la Terra

Il prossimo 22 marzo 2019 un asteroide insolitamente grande passerà molto vicino alla Terra. La maggior parte degli asteroidi che si avvicinano al nostro pianeta sono piccoli e difficile individuazione, ma questo mese un asteroide abbastanza grande ci “sfiorerà”. Il corpo celeste, due volte più grande di quello esploso in Russia nel 2013, si avvicinerà alla Terra a una distanza minore di quella che c’è tra Terra e Luna. Per chi non lo ricordasse, il meteorite che colpì la Russia diede vita a un’onda d’urto che provocò oltre 1200 feriti e danni per oltre 22 milioni di euro, i frammenti caduti sulla Terra dopo la disintegrazione nell’atmosfera danneggiarono 297 case, ma anche diversi ospedali e scuole.

Piccoli asteroidi regolarmente colpiscono la Terra, la maggior parte di queste rocce spaziali si disintegrano al contatto con l’atmosfera terrestre. L’asteroide in questione, invece, battezzato 2019 EA2, potrebbe essere largo tra i 17 e i 39 metri; rilevato per la prima volta il 9 marzo 2019, il corpo si muove insolitamente lentamente, viaggia infatti a una velocità di 5 chilometri al secondo (19.400 Km/h) il che lo rende più facile da seguire. Il 22 marzo 2019, l’asteroide passerà vicino alla Terra, a una distanza di sicurezza di 303.733 chilometri (2.54 ora italiana).

Se possiedi un telescopio abbastanza potente, individuare l’asteroide potrebbe rivelarsi un’esperienza unica. In ogni caso puoi seguire l’avvicinamento del corpo celeste grazie al Virtual Telescope Project; per chi non lo conoscesse, si tratta di un progetto italiano che ingloba vari diversi telescopi robotici che è possibile comandare da remoto tramite Internet. Utilizzato per attività di ricerca astrofisica e comunicazione scientifica, rappresenta uno dei primi osservatori astronomici al mondo che consente di vedere in realtime via web quanto ripreso da un telescopio astronomico.

A questo indirizzo web puoi accedere a una serie di informazioni tecniche sull’asteroide 2019 EA2 nonché seguirne l’orbita grazie a un’animazione molto accurata.

2019-EA2