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Linux Foundation a lavoro per creare un boot Linux su PC con Windows 8

Nel mese di ottobre, la Linux Foundation ha annunciato di aver messo a punto un metodo per avviare qualsiasi sistema open source su un PC in cui era stato montato Microsoft Windows 8. Tuttavia Microsoft, per migliorare l’aspetto sicurezza, ha concepito il nuovo Windows 8 con tecnologia Unified Extensible Firmware Interface (UEFI), facendo così cadere tutti gli sforzi fatti dalla Linux Foundation. Secondo quanto dichiarato da James Bottomley membro del comitato direttivo della Linux Foundation, pare sia stato raggiunto un accordo con Microsoft e che il binario per il boot Linux su Windows 8 UEFI sia pronto per essere rilasciato.

L’avvio sicuro di Windows 8 potrebbe complicare l’installazione di Linux

Gli utenti di PC che utilizzano Windows e Linux sulla stessa macchina, prima di migrare a Windows 8 è opportuno facciano qualche ricerca in merito. Infatti, pare che il nuovo sistema operativo di Microsoft, con l’UEFI abilitato (il sistema che dovrebbe sostituire gradualmente gli attuali BIOS delle schede madri), potrebbe non consentire agli utenti di “bootare” altri sistemi operativi che non siano firmati da un’autorità di certificazione. Ciò potrebbe costituire un problema soprattutto per gli utenti Linux, anche se in realtà agli utenti più esperti basterà cambiare le impostazioni UEFI e disabilitare l’avvio sicuro prima di installare il sistema operativo open-source (in ogni caso la procedura sarà comunque subordinata a quanto implementato dal produttore dell’hardware e quindi potenzialmente anche non fattibile). Secondo gli esperti, la nuova modalità di boot permetterà di tenere alla larga malware che si insediano nel boot del sistema, compromettendo, poi, l’intero funzionamento del sistema operativo. Oltre a disabilitare il processo di boot sicuro di Windows 8, un’altra opzione per gli amanti di Linux è l’installazione di una versione firmata di Linux. Ma “questo pone diversi problemi”, osserva Garrett, sviluppare Red Hat. “In primo luogo, avremmo bisogno di una non-GPL bootloader. Grub 2 è rilasciato sotto GPLv3. In secondo luogo, in un prossimo futuro, il kernel sarà progettato per essere egli stesso un bootloader, ciò significa che il kernel dovrà essere a sua volta firmato, rendendo impossibile a utenti o sviluppatori creare il proprio kernel personalizzato. Insomma, un bel dilemma che sarà oggetto di discussione nei prossimi mesi. Fonte