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pensieri in parole
Scienziati trovano modo per convertire i pensieri in parole

Neuroscienziati dell’Università della California hanno usato una “interfaccia cervello-macchina all’avanguardia”, in grado di convertire le onde cerebrali in parole.
Posizionando gli elettrodi sul capo dei partecipanti allo studio, i ricercatori hanno recuperato informazioni sull’attività cerebrale e tradotto le stesse in un tracciati vocali riprodotti poi da un robot computerizzato anatomicamente e capace di riprodurre finanche i movimenti di labbra, mascella, lingua e laringe; il risultato è qualcosa che somiglia molto al linguaggio umano.

“Per la prima volta, questo studio dimostra che siamo in grado di generare intere frasi pronunciate basate sull’attività cerebrale di un individuo”, ha dichiarato Edward Chang, professore di chirurgia neurologica e autore principale della ricerca. “Questa è una prova entusiasmante del principio che con una tecnologia che è già a portata di mano, dovremmo essere in grado di costruire un dispositivo clinicamente valido in pazienti con perdita di linguaggio”.

La ricerca, pubblicata su Nature, è stata condotta dallo studioso di scienze della comunicazione Gopala Anumanchipalli e Josh Chartier, studente laureato in bioingegneria. I potenziali benefici sono chiari: una tecnologia come questa potrebbe garantire a certe persone una seconda o addirittura una prima possibilità di riuscire a vocalizzare i propri pensieri.

“Le persone che non riescono a muovere braccia e gambe hanno imparato a controllare arti robotici con il loro cervello”, ha dichiarato Chartier. “Siamo fiduciosi che un giorno le persone con disabilità del linguaggio saranno in grado di imparare a parlare di nuovo in modo artificiale”

terremoto marte
NASA rileva il primo probabile terremoto su Marte

Il lander Mars InSight della NASA – posizionato sulla superficie del pianeta rosso lo scorso 19 dicembre 2018 – ha misurato e registrato per la prima volta un probabile terremoto su Marte, segnale sismico battezzato Sol 128. Gli scienziati stanno ancora esaminando i dati per determinare la causa esatta del segnale, rilevato dallo strumento Seismic Experiment for Interior Structure (SEIS) del lander e registrato per la prima volta il 6 aprile scorso. Il debole segnale sismico potrebbe provenire dall’interno del pianeta, anziché essere causato da forze al di sopra della superficie, come il vento. Bruce Banerdt del Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA ha dichiarato: “Fino ad ora abbiamo raccolto il rumore di fondo, ma questo primo evento apre ufficialmente un nuovo campo: la sismologia marziana!”
La superficie marziana è estremamente silenziosa, consentendo a SEIS, il sismometro appositamente progettato da InSight, di percepire deboli rumori. Al contrario, la superficie terrestre trema in continuazione, tremore sismico perlopiù generato dagli oceani e dalle intemperie. “L’evento Sol 128 è eccitante, perché le sue dimensioni e la sua durata si adattano al profilo dei terremoti rilevati sulla superficie lunare durante le missioni Apollo”, ha dichiarato Lori Glaze, direttore della divisione Planetary Science presso la sede della NASA.

Tra il 1969 e il 1977 gli astronauti dell’Apollo della NASA, mentre operavano sulla Luna, hanno installato cinque sismometri in grado di misurare migliaia di terremoti rivelandone l’attività sismica. Materiali diversi possono cambiare la velocità delle onde sismiche o rifletterle, permettendo agli scienziati di usare queste onde per conoscere l’interno della Luna e modellarne la formazione.
Studiando il profondo interno di Marte, gli scienziati sperano di sapere come si sono formati altri mondi rocciosi, tra cui la Terra e la Luna. “Abbiamo atteso mesi per un segnale come questo”, ha detto Philippe Lognonné, responsabile del team SEIS presso l’Institut de Physique du Globe di Parigi (IPGP) in Francia. “È così eccitante avere finalmente la prova che Marte è ancora sismicamente attivo. Non vediamo l’ora di condividere i risultati del terremoto su Marte maggiormente dettagliati una volta che avremo avuto la possibilità di analizzarli”.

La maggior parte delle persone ha familiarità con i terremoti sulla Terra, che si verificano sui moti creati dalle placche tettoniche. Marte e la Luna non hanno placche tettoniche, ma sperimentano ancora terremoti – nei loro casi, causati da un continuo processo di raffreddamento e contrazione del terreno posto sotto la superficie marziana, un processo che aumenta nel tempo, fino a quando non è abbastanza forte da rompere la crosta, causando un terremoto.

Sulla Terra, i sismometri di alta qualità sono spesso posti in caveau sotterranei in grado di isolarli dai cambiamenti meteo e di temperatura; anche lo strumento di InSight ha diverse ingegnose barriere isolanti, tra cui una copertura chiamata Wind and Thermal Shield, sistema hi-tech che consente di proteggere il sismografo dai cambiamenti estremi di temperatura e venti forti che spazzano la superficie marziana.

Google IO 2019
Project Euphonia. Il misterioso progetto di Google

Martedì 7 maggio prenderà il via Google I/O 2019, l’evento annuale tenuto da Google che presenta tutte le novità software e hardware sviluppate nel corso dell’anno. Tra i tanti rumors sulle novità che presenterà BigG, anche quella su una nuova funzione pensata per le persone affette da problemi di linguaggio. Noto con il nome in codice Project Euphonia, la nuova funzionalità dovrebbe “sfruttare le tecnologie di Google per offrire alle persone con problemi di linguaggio la propria voce”. Project Euphonia fa parte di un sotto un evento chiamato Designing for Accessibility, non è sicuro che si tratti di un progetto già pronto per essere commercializzato, probabilmente si tratta di una tecnologia in fase di sviluppo che potrebbe però vedere la luce a breve. Non è ancora chiaro una funzionalità che è ancora pronta per andare – potrebbe essere qualcosa che viene lanciato più avanti. Project Euphonia potrebbe riguarda un’app Android avanzata di sinterizzazione vocale, oppure un vero e proprio dispositivo autonomo.
Nel 1800, Joseph Faber sviluppò un dispositivo che riproduceva il linguaggio umano, dispositivo a cui fu dato il nome “Euphonia”, potrebbe Google aver preso spunto da questo progetto per battezzare la sua nuova tecnologia?

Novità Sony PS5
Lancio Sony PlayStation 5. Potrebbe avvenire a metà 2020

Sono milioni le persone appassionati di videogame che stanno bramando per avere tra le mani la nuova console Sony PlayStation 5. I rumors sulla data di lancio della console sono diversi, nei mesi scorsi con insistenza si sono fatte avanti voci su un possibile debutto entro l’anno in corso, tuttavia le recenti dichiarazione del colosso giapponese potrebbero far propendere per una data un più lontana: metà 2020.

Takashi Mochizuki, reporter del Wall Street Journal, ha tweettato oggi che Sony ha confermato che non lancerà la consone almeno entro i prossimi 12 mesi, è lecito quindi pensare che la Sony PlayStation 5 non vedrà la luce non prima dell’inizio del semestre 2020. Sono pochissime le notizie a riguardo della specifiche tecniche della PS5, se non che la console sarà alimentata da una CPU AMD Ryzen a 8 core abbinata a una GPU Navi, notizie divulgate da Mark Cerny, architetto del sistema di punta dietro PS4 e Vita. Lo stesso Cerny qualche giorno fa aveva altresì rivelato che la prossima console sarà dotato di funzionalità di ray tracing e compatibilità con le console precedenti.

Microsoft annuncia nuove funzionalità in arrivo su Xbox One ver. 1905

Microsoft ha oggi annunciato nuove funzionalità che saranno presenti nella release software 1905 della sua console Xbox One. Una delle nuove funzionalità introdotte sarà “play later” (gioca più tardi). L’idea è che con oltre 100 giochi in Xbox Game Pass, può essere facile dimenticarsi di qualche gioco che magari si è desiderosi di provare, l’utente sarà quindi agevolato avendo la possibilità di creare un elenco di giochi “da provare più tardi” che sarà possibile gestire direttamente dalla console o dall’app mobile Game Pass.

Inoltre, la lista amici mostrerà ora quale piattaforma usano i tuoi amici per giocare: un’icona per indicare la console Xbox One, un’altra per PC e una terza per i dispositivi mobili; saranno mostrate le icone relative al dispositivo che non stai utilizzando, ad esempio, se accedi alla lista da una console Xbox One, vedrai le icone solo quando i tuoi amici stanno giocando su PC o dispositivi mobili.

Altra novità introdotta dalla casa di Redmond riguarda la possibilità di dare priorità ai messaggi degli amici, riducendo lo spam da contatti sconosciuti, sarà inoltre necessario archiviare manualmente i messaggi di gruppo più datati.

Nella release 1905 anche una migliorata selezione di giochi e app, l’ordinamento infatti non prenderà più in considerazione gli articoli che precedono il titolo di un gioco ma il solo nome, così da avere una lista alfabetica più veritiera. Il download della release 1905 sarà disponibile da maggio (05 indica proprio il mese del rilascio), attualmente la versione è in Preview Alpha.

Super Mario Bros per Commodore 64
Nintendo blocca la ROM di Super Mario Bros per Commodore 64

Settimana scorsa, uno sviluppatore indipendente il cui nome d’arte è ZeroPaige ha rilasciato un incredibile porting del glorioso Super Mario Bros per Commodore 64. Una ROM da avviare sui diversi emulatori disponili in giro – o su una macchina reale – dalle incredibili somiglianze del con il titolo originale NES. Riprodotto nei minimi particolari, il gioco è stato molto apprezzato dalle diverse community appassionate di retrogaming e sparse per tutto il globo e ha richiesto un duro lavoro durato ben sette anni.
Un risultato incredibile se si pensa che il file della ROM pesa appena 109KB, codificato per un computer con una velocità di clock di circa 1 Mhz.

La scorsa notte, tuttavia, Nintendo ha emesso un avviso DMCA per il gioco (la legge statunitense che regolamenta il copyright); il risultato è stato la rimozione della ROM di Super Mario Bros per Commodore 64 da molti siti.

E così anche questa ennesima ROM finisce tra le grinfie di Nintendo, che già in diverse altre occasioni si era mossa per letteralmente eliminare ROM, emulatori online, e persino mod dei suoi giochi dalla Rete. La casa nipponica attualmente distribuisce l’originale Super Mario Bros in abbonamento su Nintendo Switch Online e commercializza versioni ad hoc di console virtuali su Wii U, 3DS e NES Classic; il porting realizzato da ZeroPaige potrebbe essere stato visto come una sorta di minaccia per queste attività oppure come un semplice illecito volto a violare quanto protetto da copyright di Nintendo.
Il video di seguito mostra le incredibile fattezze della ROM di Super Mario Bros per Commodore 64 quando ancora disponibile sul sito ufficiale per il download.

Igloo Recool
Igloo Recool. Contenitore refrigerante biodegradabile

Realizzato in polpa di albero riciclata e cera di paraffina, Igloo Recool è un’alternativa ecocompatibile ai contenitori in polistirolo. Questi ultimi, utilizzati per mantenere al caldo o al freddo le vivande, una volta finiti in discarica impiegato decine e decine di anni per essere smaltiti, per non parlare di quando vengono dispersi in luoghi oggetto di picnic: spiagge, boschi, giardini pubblici. Igloo Recool costerà 10 dollari e sarà disponibile a partire dal 1° maggio. L’azienda lo definisce “il primo dispositivo di refrigerazione eco-sensibile al mondo realizzato con materiali biodegradabili al 100%”.

Con una capacità di 24 litri, Igloo Recool promette di trattenere il ghiaccio per un massimo di 12 ore, trattenendo eventuali liquidi fino a 5 giorni. Il contenitore è dotato di maniglie, coperchio con quattro portabicchieri, e, secondo l’azienda produttrice, è in grado di sopportare urti e cadute anche meglio del polistirolo. Il contenitore refrigerante può essere riciclato, compostato o semplicemente svuotato e riutilizzato. Link alla pagina ufficiale del prodotto.

Cuore 3D
Stampato primo cuore 3D usando i materiali biologici del paziente

Un cuore umano stampato in 3D e realizzato partendo da materiale biologico prelevato dal paziente. Questo è quanto sono riusciti a fare ricercatori dell’Università di Tel Aviv. “Questa è la prima volta che qualcuno da qualche parte ha progettato e stampato con successo un cuore composto con cellule, vasi sanguigni, ventricoli e camere”, ha dichiarato il Prof. Tal Dvir della Scuola di Biologia e Biotecnologie Cellulari Molecolari del TAU, e a capo dello studio.
“Questo cuore è formato da cellule umane e materiali biologici specifici per il paziente, nel nostro processo di stampa dell’organo questi materiali fungono da bioinchiostro, sostanze composte da zuccheri e proteine ??che possono essere utilizzate per la stampa 3D di modelli di tessuti complessi”, dice il professor Dvir. “Altri ricercatori in passato sono riusciti a stampare in 3D la struttura di un cuore, ma mai ricreando cellule e vasi sanguigni. I nostri risultati dimostrano il potenziale del nostro approccio per la progettazione, in futuro, di tessuti e organi creati ad hoc”
“In questa fase, il nostro cuore 3D è di piccole dimensioni, paragonabili al cuore di un coniglio, ma il processo per la stampa di un cuore umano è praticamente lo stesso”, spiega il Prof. Dvir. “La biocompatibilità dei materiali ingegnerizzati è fondamentale per eliminare il rischio di rigetto dell’impianto” afferma il professor Dvir. “Idealmente, il biomateriale dovrebbe possedere le stesse proprietà biochimiche, meccaniche e topografiche dei tessuti del paziente”.

I ricercatori che hanno portato a termine questo incredibile progetto di cuore 3D stanno ora lavorando affinché le cellule create siano in grado di contrarsi e lavorare in simbiosi. Dvir chiosa: “Forse, tra dieci anni, avremo stampatori di organi nei migliori ospedali di tutto il mondo, e queste procedure che stiamo sperimentando oggi saranno condotte con regolarità”.

Mostro marino
Scienziati scoprono un nuovo mostro marino nel fondo dell’oceano

Le profondità dell’oceano ospitano esseri stranissimi, molti dei quali a noi sconosciuti, forme bizzarre che lasciano a bocca aperta per le loro fattezze, così lontane delle forme di vita comunemente conosciute sulla Terra. È il caso dell’ultima scoperta, da parte di un team di scienziati ed esploratori che sta attualmente analizzando i cinque punti più profondi degli oceani del mondo.
Esplorando per la prima volta la fossa di Java nell’Oceano Indiano, Alan Jamieson, a capo della Five Deeps Expedition, si è imbattuto in una nuova specie di animale marino mai visto prima.

La creatura gelatinosa casualmente galleggiava sul fondo dell’oceano balzando agli occhi della telecamera collocata sul sottomarino utilizzato per la missione. L’essere viene descritto come una palla gelatinosa bianca e blue. “Non capita spesso di vedere qualcosa di così straordinario da lasciarci senza parole”, ha dichiarato Jamieson. Avendo solo guardato la creatura del profondo per un breve momento, c’è ancora molto da imparare a riguardo, potrebbe trattarsi di un mostro marino o di un innocuo nuovo pesce mai osservato fino ad oggi. Osservate voi stessi le straordinarie immagini riprese durante l’immersione.

La prossima immersione prevista dalla missione avverrà a Challenger Deep nella Fossa delle Marianne – il punto più profondo della Terra.

RoboTaxi
Il RoboTaxi di Tesla

Nella giornata di ieri Tesla ha annunciato che il suo nuovo sistema Full Self-Driving (FSD) è ora integrato in ogni modello Tesla che si produrrà da oggi in avanti, un sistema intelligente di guida assistita che, secondo Tesla, è il più evoluto al mondo. La notizia è stata seguita da un altro annuncio, la compagnia formata da Elon Musk ha annunciato l’intenzione di lanciare un servizio “Robotaxi” che sarà disponibile entro l’anno prossimo.

Robotaxi, così come già il nome lascia intendere, sarà un servizio ride-ride, simile a quelli già promossi da Uber e Lyft, e sarà alimentato da soli veicoli a guida autonoma. Chiunque possieda una Tesla potrà scegliere di condividere la propria auto e la compagnia stessa fornirà anche una flotta di auto per le aree in cui potrebbero non esserci abbastanza clienti per condividere le corse. Tesla dovrebbe accaparrarsi tra il 25% e il 30% delle entrate delle corse. Musk afferma che il software dovrebbe essere pronto a gestire scenari completi di auto-guida nel prossimo anno. “Cercheremo di rendere il servizio disponibile entro un anno, potremmo sforare di qualche mese, ma l’anno prossimo di sicuro avremo più di un milione di robotaxi sulla strada”.

Il CEO di Tesla ha fatto notare che, oltre all’aspetto tecnico legato al software di gestione del servizio, vi sono anche da gestire le normative legate ai diversi Paesi di lancio del servizio, ragione per cui quasi sicuramente RoboTaxi non sarà disponibile in diverse aree.

YouTube Music su Google Home
YouTube Music su Google Home

YouTube ha annunciato che offrirà streaming musicale gratuito sugli altoparlanti Google Home, lo farà con la piattaforma YouTube Music. Il servizio gratuito sarà supportato dalla pubblicità, non sarà quindi possibile ascoltare musica senza interruzioni, a meno che non si decida di sottoscrivere un abbonamento Premium, un po’ come succede con Spotify.

YouTube afferma che gli utenti di YouTube Music Premium potranno “richiedere specifici album, brani, artisti e playlist on-demand”, nonché “riproduzioni di brani illimitati e comandi utili per saltare un brano o ripeterlo”, funzionalità che, molto probabilmente, saranno indirizzate ai soli utenti Premium (€ 9,99 al mese). Se vuoi provare il nuovo servizio Premium su Google Home puoi anche usufruire di una prova gratuita di 30 giorni e poi decidere se sottoscrivere l’abbonamento.
Passando alla versione Premium sarà anche possibile riprodurre brani musicali in background dall’app YouTube Music mentre si utilizzano altre app, quindi scaricare i brani per ascoltarli offline quando si è fuori casa/ufficio.

Per impostare YouTube Music come piattaforma di streaming musicale predefinita, sarà necessario recarsi nella sezione Impostazioni del proprio account Google Home all’interno dell’app di riferimento; il nuovo provider YouTube Music sarà quindi accessibile dall’area Servizi->Musica. Se si sta configurando un nuovo altoparlante Google Home, è possibile scegliere YouTube Music come servizio musicale predefinito durante la fase di configurazione iniziale. Fonte

instagram
Novità Instagram. Potrebbe nascondere il numero di “Mi piace” ottenuti

Instagram sta testando un cambiamento di rotta per il suo social network fotografico. Nella giornata di ieri, la conosciutissima blogger Jane Manchun Wong ha fatto sapere tramite un tweet che l’azienda starebbe pensando di nascondere il numero di “Mi piace” ottenuto da un post: “Si sta puntando sul fatto che i follower si concentrino su ciò che condividi, non su quanto piacciano i tuoi post… Durante questo test, solo la persona che ha condiviso un post vedrà il numero totale di Mi piace ottenuti”.

La notizia giunge a qualche giorno da un’altra novità introdotta dal social network. Qualche giorno fa sono state infatti rese note alcune nuove regole inerenti le immagini pubblicate dagli utenti; queste ultime saranno “declassate” anche se non esplicitamente vietate, ad esempio in caso di immagine erotiche o che in qualche modo inneggiano al sesso. Altre immagini che saranno prese in cattiva considerazione riguarderanno foto che riprendono atti che inneggiano alla violenza o che risultano in qualche modo troppo aggressivi.

Se la funzionalità sarà rilasciata, nel feed vedremo ancora alcune foto e nomi di persone a cui è piaciuto il post ma non sarà indicato a quante persone in totale è piaciuta, solo la persona che ha condiviso un post potrà vedere il numero totale di Mi piace ottenuti.

Il cambiamento potrebbe avere un effetto positivo sugli utenti, per alcuni dei quali l’ottenere un “Mi piace” è diventata una vera e propria condizione psicologica. La Royal Society for Public Health insieme al movimento Young Health ha pubblicato un rapporto chiamato #StatusOfMind che ha esaminato gli effetti sulla salute mentale di cinque social network su un campione di giovani del Regno Unito. I ricercatori hanno scoperto che Instagram è risultato essere il social più dannoso per la salute mentale dei giovani, seguito da Snapchat, Facebook, Twitter e YouTube. Lo studio ha esaminato circa 1.500 persone di età compresa tra 14 e 24 anni in tutto il Regno Unito, monitorando gli impatti della piattaforme sociali su una serie di fattori legati alla salute e al benessere, tra cui il supporto emotivo e il bullismo. “Nei giovani, le immagini postate sui social “possono essere causa di sentimenti di inadeguatezza e ansia”.

ubuntu 19.04
Canonical annuncia il download di Ubuntu 19.04 “Disco Dingo”

Canonical ha appena annunciato la disponibilità della sua distro Ubuntu 19.04 “Disco Dingo”. Mark Shuttleworth, CEO di Canonical, ha dichiarato: “L’open source si è diffuso in tanti settori, dal cloud pubblico, al data center privato fino all’elettrodomestico e al cluster; l’open source è diventato il riferimento per l’efficienza e l’innovazione. Ubuntu 19.04 include tutti gli strumenti per sostenere questa transizione e per accelerare lo sviluppo di applicazioni in questi ambiti”
La nuova distro è stata ottimizzata per essere eseguita all’interno di VMWare, include l’ambiente desktop GNOME 3.32 con frame rate più elevati, animazioni di avvio più fluide, tempi di caricamento del desktop più rapido e carico ridotto della CPU e della GPU. Inoltre, open-vm-tool viene installato automaticamente abilitando gli appunti bidirezionali, la condivisione dei file in modo semplificato.

Ubuntu 19.04 "Disco Dingo"

L’aggiornamento include anche l’adozione del tema Yaru, il nuovo kernel 5.0 con maggior supporto hardware, tra cui AMD FreeSync display e le GPU Nvidia RTX Turing. Questa nuova release integra GCC 8.3, Glibc 2.29, Boost 1.67, rustc 1.31, Python 3.7.2, Ruby 2.5.3, PHP 7.2.15, Perl 5.28.1, Golang 1.10.4, libvvirt 5.0, QEMU 3.1 e OpenJDK 11, Mozilla Firefox 66.0 e la suite LibreOffice 6.2.2.

Non essendo una LTS release, Ubuntu 19.04 “Disco Dingo” offrirà 9 mesi (fino a gennaio 2020) di supporto che prevedono aggiornamenti software e di sicurezza. L’ISO di Ubuntu 19.04 “Disco Dingo” può essere scaricata immediatamente da qui. Si tratta delle release standard del sistema operativo, con l’ambiente desktop GNOME 3.32 predefinito. A breve saranno rese disponibile le altre varianti classiche come Xubuntu, che usa Xfce, e Kubuntu che contiene KDE Plasma.

Christina Koch
Record di 328 giorni sulla ISS per l’astronauta Christina Koch

Christina Koch, alla sua prima missione nello spazio, sta per diventare l’astronauta donna con la più lunga permanenza nello spazio. La sua missione terminerà a febbraio 2020, dopo ben 328 giorni di permanenza. Christina ha così reagito alla notizia del prolungamento della missione assegnatela: “È fantastico, è davvero un sogno che si avvera, sapere che posso continuare a lavorare sul programma che ho apprezzato così tanto per tutta la mia vita. È fantastico poter continuare a contribuire e dare il massimo il più lungo possibile, è un vero onore e un sogno diventato realtà”.
Christina Koch si porrà subito dietro l’astronauta della NASA Scott Kelly, che rimase in orbita ben 340 giorni. La donna astronauta che fino ad oggi detiene il record di permanenza in orbita è Peggy Whitson, con all’attivo 288 giorni (dal 2017 al 2018). Nick Hague, altro astronauta NASA a bordo dell’ISS parla di Christina entusiasta: “Non potrei pensare a una persona migliore per trascorrere un anno sulla Stazione Spaziale”. Anche un altro astronauta della NASA, Andrew Morgan, trascorrerà circa nove mesi nella stazione, dal luglio 2019 alla prossima primavera.

Nella NASA Christina Koch ha un passato come ingegnere elettronico, ha lavorato alla realizzazione di strumenti scientifici impiegati in diverse missioni spaziali. Dal 2013 fa parte della crew degli astronauti.

Effetti sulla salute della lunga permanenza in orbita

La permanenza nello spazio della Koch dovrebbe essere abbastanza lunga perché la NASA possa raccogliere ulteriori dati sulle minacce dei voli di lunga durata sulla salute e le prestazioni degli astronauti. Un precedente studio esaustivo sull’astronauta Scott Kelly – come dicevamo rimasto in orbita per quasi un anno – e del suo gemello Mark, rimasto sulla Terra, sollevò alcune inquietanti preoccupazioni sul danno al DNA e sul declino cognitivo ai danni di Scott durante la lunga permanenza nello spazio. Gli scienziati della NASA sperano di comprendere meglio tali minacce e in che modo il corpo umano può adattarsi e rispondere alle sfide della microgravità. I ricercatori sperano anche di escogitare contromisure sugli effetti dell’assenza di gravità, in modo che gli astronauti che visiteranno altri mondi, come Marte ad esempio, si trovino in buona salute una volta raggiunta la superficie del pianeta rosso.

Novità Sony PS5
Novità Sony PS5. Confermati 8K, SSD e ray-tracing

Vi sveliamo, direttamente dalla bocca di uno dei suoi ingegneri, alcune caratteristiche della nuova console Sony PS5. Le notizie della console che dovrebbe vedere la luce entro fine anno o, al massimo, a inizio 2020, arrivano da un’intervista di Mark Cerny, Lead System Architect di Sony, rilasciata a Wired. Cerny ha confermato l’uscita della PS5 entro la fine dell’anno ma non ha confermato se sarà battezzata col nome PlayStation 5.

La prossima console supporterà gli 8K e, grazie all’impiego del chipset AMD Ryzen di terza generazione (8 core con la nuova microarchitettura Zen 2 a 7 nanometri), sarà in grado di supportare il ray tracing – tecnica di geometria ottica che si basa sul calcolo del percorso fatto dalla luce, seguendone i raggi attraverso l’interazione con le superfici, funzionalità che richiede processori ad alte performance. Il chipset sarà inoltre impiegato per offrire funzionalità di audio 3D immersivo, una feature particolarmente gradita per chi ama giocare con le cuffie collegate. Altra novità di rilievo riguarderà l’integrazione di un hard-disk SSD che velocizzerà di molto il caricamento dei giochi; a tal proposito, durante l’intervista è stata anche fatta una dimostrazione di un devkit nel quale è stato fatto girare il gioco Spider-Man, il caricamento delle varie schermate del gioco, che tipicamente impiegava 15 secondi su una PlayStation 4 Pro, sul devkit ha richiesto tempi di caricamento inferiori al secondo. Se da un lato il caricamento dei giochi sarà molto più veloce, l’impiego di una SSD quasi sicuramente comporterà un costo più elevato della console.

Cerny ha altresì confermato che PS5 sarà retrocompatibile con i titoli PS4, anche se non dovrebbe supportare i giochi prodotti per PS3, PS2 e primo modello di PlayStation. Anche il cloud sembra essere un’idea che Sony sta valutando, in merito Cerny ha affermato: “siamo pionieri del cloud gaming e la nostra visione dovrebbe diventare chiara mentre ci dirigiamo verso il lancio della console”.

Novità Google Play Store
Novità Google Play Store. Ora consente di impostare un limite massimo di spesa

Google ha dotato il suo Play Store di una nuova funzionalità che sarà gradita a molti, soprattutto a chi condivide il proprio account con altre persone – bambini in primis – che rischiano di comprare sullo store all’impazzata. La nuova funzione consente di impostare e gestire il budget per app, libri, film, giochi e acquisti in-app premium. La nuova funzione non impone un limite assoluto alla spesa, bensì permette di monitorare quanto si spende, con tanto di notifica, per gli articoli all’interno dell’app store.

Per impostare un budget basta accedere all’app Play Store su qualsiasi dispositivo Android e, dal menu, cliccare sulla voce Account->Cronologia acquisti. Dalla schermata che si aprirà sarà quindi possibile assegnare un limite di spesa. All’interno del medesimo menu è possibile rimuovere il budget impostato. La nuova funzionalità, altresì, permette all’utente di ricevere una notifica che informa sull’avvicinarsi della soglia impostata o quando si supera la stessa. Google afferma che puoi impostare un budget solo nella valuta del Paese impostato su Google Play ed è attualmente attiva solo sull’app Play Store abilitato sui dispositivi mobili.

Ad oggi la novità di Google Play Store non sembra essere abilitata per tutti gli utenti, evidentemente Google sta testando il servizio su una ristretta cerchia di utilizzatori, così come è solito fare il colosso dei motori di ricerca, per poi rilasciare la novità a tutti gli utenti. Fonte e approfondimenti

Linkem offerta
Con Linkem rottami la tua vecchia connessione Internet

Le connessioni wireless veloci a Internet sono diventate una panacea per tutte le persone impossibilitate a connettersi alla Rete Web per mancanza di infrastrutture idonee o per scarsa velocità di collegamento. In questo mercato, sempre più fiorente, anche in vista di quella che sarà la tanto chiacchierata evoluzione 5G, che di fatto porterà tanta innovazione tecnologica e migliori prestazioni, in Italia spicca un’azienda su tutte: Linkem S.P.A.
L’operatore, leader delle telecomunicazioni nel settore della banda larga wireless – presente nel nostro Paese fin dal 2001 – permette di usufruire del servizio di connessione Internet senza fili  senza doversi agganciare a una classica linea telefonica fissa. Con una copertura che raggiunge tutte le regioni italiane, poggiandosi su una infrastruttura di rete interamente di proprietà, Linkem consente di raggiungere aree anche non coperte dai tradizionali operatori. L’azienda garantisce l’accesso veloce al web a famiglie e aziende, fornendo soluzioni all’avanguardia a condizioni economiche super accessibili.
Grazie alle soluzioni proposte da Linkem è possibile accedere al web, senza nessun limite, a una velocità massima di 30 Mega a soli 24,90€ al mese per sempre; la connessione è semplice e immediata, consentendo l’accesso in Wi-Fi a tutti i propri dispositivi, senza distinzione di sorta, dal tablet o PC, allo Smartphone o Smart TV. Da qualche giorno Linkem propone una nuova allettante offerta battezzata “Rottama la tua vecchia connessione“, un’incredibile promozione che resterà in vigore fino al 3 giugno 2019.

Passando a Linkem, a chi sottoscriverà un abbonamento sarà corrisposto un incentivo di 40 euro in fattura, riservato a chi sottoscriverà l’offerta in abbonamento, sarà invece corrisposto uno sconto sul prezzo di attivazione per chi sottoscriverà un ricaricabile: 59 euro invece di 99 euro e 109 euro invece di 149 euro. Vuoi saperne di più? Guarda il video della Iena Matteo Viviani.


HiTechLife.it per Linkem (articolo sponsorizzato)

Xbox One S All-Digital Edition
Microsoft annuncia l’Xbox One S All-Digital Edition senza lettore ottico

Nello show Inside Xbox tenutosi nella giornata di ieri, Microsoft ha finalmente svelato l’Xbox One senza lettore ottico, una versione della console tanto chiacchierata in questi mesi e che ora viene ufficialmente presentata. Il nuovo device dell’azienda di Redmond, battezzato Xbox One S All-Digital Edition, sarà equipaggiato con il medesimo hardware della classica console S ma senza lettore ottico.

La confezione in vendita includerà la console con disco rigido interno da 1 TB e un controller wireless Xbox. In bundle anche tre giochi esclusivi pre-caricati: Forza Horizon 3, Minecraft e Sea of ??Thieves. Nel pacchetto inclusa un’offerta speciale per Xbox Game Pass, che offre agli acquirenti di All-Digital Edition tre mesi di servizio per 1 dollaro.

Il prezzo dell’edizione Xbox One S All-Digital è fissato a $249,99 (In Europa forse 229 euro), e il lancio è previsto per il 7 maggio. Il prezzo è stato da molti definito ancora troppo alto se si pensa che la console preclude l’uso di giochi solo in formato retail non ospitando un lettore e che rispetto la “sorella maggiore” il risparmio è di appena 50 dollari. Di seguito il trailer divulgato da Microsoft in occasione del lancio della sua nuova console.

https://www.youtube.com/watch?v=yBDSMNE3_oQ

iPad come display per Mac
Usare iPad come display per Mac. Con macOS 10.15 sarà possibile

Secondo un post apparso sul sito 9to5Mac, la nuova versione del sistema operativo Mac – macOS 10.15 che dovrebbe vedere la luce entro la fine di quest’anno – permetterà agli utenti di visualizzare le proprie app sul display iPad connesso tramite connessione wireless tramite una nuova funzionalità il cui nome in codice sarebbe “Sidecar”.
Ad oggi la medesima connessione tra Mac e iPad può essere realizzata tramite apposito hardware esterno, ad esempio tramite il dongle (Luna Display) prodotto da Astro HQ dal costo di $79.99.

Il dongle Luna Display. Disponibile per connessioni USB-C o Mini DisplayPort, si installa in pochi secondi e funziona immediatamente con la rete Wi-Fi esistente.

Se le voci saranno confermate, cliccando sulla finestra di un’applicazione macOS sarà accessibile una nuova funzione di condivisione dello schermo su iPAD. Quando si utilizza l’iPad come display, sarà anche possibile utilizzare la Apple Pencil per disegnare, rendendo l’iPad una sorta di tavoletta grafica, funzionalità quest’ultima che sicuramente sarà apprezzata dai grafici.

novità ios 13
Novità iOS 13 per iPAD. Tema dark e nuove gesture

Il 3 giugno si avvicina, data in cui Apple aprirà il WWDC 2019 e durante il quale presenterà le novità dei suoi sistemi operativi iOS. A riguardo, nella giornata di ieri, 9to5Mac ha pubblicato un rapporto con una serie di miglioramenti significativi che potrebbero essere presenti iOS 13 per iPAD.
La prima novità di iOS 13 potrebbe riguardare un nuovo tema dark a livello di sistema, ciò dovrebbe fare in modo che anche le app per iPad in esecuzione su Mac, tramite il progetto con nome in codice Marzipan – saranno in grado di utilizzare il tema scuro su entrambe le piattaforme.

Un’altra caratteristica interessante è rappresentata dalle app in finestra su iPAD, niente più viste divise o a scorrimento, semplicemente si potranno avviare le app in finestre che potranno essere spostate sullo schermo con una semplice gesture di trascinamento, avendo poi, ovviamente, la possibilità di sovrapporre le stesse.
Novità anche nella tastiera, utilizzando tre dita sarà possibile impartire comandi di Ripeti e Annulla, dipenderà se la gesture sarà riprodotta scorrendo con le dita verso destra o verso sinistra.

In Safari sarà possibile aprire automaticamente le versioni desktop dei siti, inoltre sarà ottimizzata la gestione dei font. Per quando riguarda l’App iOS Mail dovrebbe essere ora possibile suddividere la posta elettronica in arrivo in apposite categorie, così come porre i messaggi in un’apposita area, “Leggi più tardi” i messaggi la cui lettura può essere rimandata.

Sempre secondo quanto riportato da 9to5Mac, con iOS 13 gli sviluppatori potranno ora sviluppare applicazioni in grado di condividere documenti condivisi, un po’ come già accade per le App targate Apple.