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estinzione dei dinosauri
Tanis, un cimitero fossile creato dall’asteroide che estinse i dinosauri

Paleontologi hanno trovato nel Nord Dakota un sito fossile – soprannominato Tanis – che contiene animali e piante rimaste sepolte immediatamente dopo l’impatto del grosso meteorite che ha ucciso i dinosauri 66 milioni di anni fa. Si tratta del più ricco sito mai trovato, conserva insetti, pesci, mammiferi, dinosauri e piante del Cretaceo, tutti ricoperti da una coltre di tectiti, oggetti vetrosi naturali costituiti da silicati e formatisi in seguito dell’impatto del meteorite con la superficie terrestre. La scoperta dimostra che i dinosauri sono sopravvissuti fino all’impatto del meteorite con la Terra, più volte ipotizzato dagli studiosi. L’inizio della fine, è proprio il caso di dirlo, è iniziato con violente scosse di terremoto che hanno sollevato onde gigantesche nelle acque di un bacino d’acqua che ora corrisponde al Nord Dakota. È la prima volta che i detriti prodotti nell’impatto col meteorite sono stati trovati insieme agli animali morti nelle immediate vicinanze dell’impatto.

Questo cimitero fossile, riportato alla luce dal paleontologo Robert DePalma – curatore presso il Museo di storia naturale di Palm Beach in Florida -, raccoglie pesci impilati uno sopra l’altro con in mezzo tronchi d’albero bruciati, rami di conifere, ossa di mammiferi e mosasauro, insetti, parti di una carcassa di triceratopo, alghe marine (dinoflagellate) e cefalopodi marini simili a lumache chiamati ammoniti.

DePalma ha dichiarato, “In nessun’altra parte del limite K-T (così viene indicato il passaggio, nelle successioni stratigrafiche, tra Cretacico e Cenozoico, datato a 65,5 ± 0,3 milioni di anni fa) sulla Terra puoi trovare una collezione di questo tipo composta da un gran numero di specie che rappresentano diverse età di organismi e diversi stadi della vita, tutti morti nello stesso momento, nello stesso giorno”.
“È come un museo della fine del Cretaceo in uno strato di un metro e mezzo di spessore”, ha dichiarato Mark Richards, professore universitario di Berkeley.

L’impatto del grosso meteorite con la Terra, creò nel fondo dell’oceano un enorme cratere, chiamato Chicxulub, catapultando nell’atmosfera rocce polverizzate e fusa e migliaia di metri cubi di polvere d’asteroide, una nube che letteralmente avvolse la Terra oscurando il sole per mesi, forse per anni, ponendo le basi per l’ultima estinzione di massa sulla Terra. Molti credono che la pioggia di detriti sia stata così intensa che l’energia sprigionata diede vita a incendi in tutto il continente americano, se non in tutto il mondo.

Estinzione dei dinosauri avvenuta in concomitanza a forti eruzioni vulcaniche

Un nuovo studio dell’Università di Princeton dimostra che una serie di esplosioni vulcaniche avvenute 66 milioni di anni fa immesse nell’atmosfera terrestre enormi quantità di fumi e gas (anidride carbonica e anidride solforosa) in grado di alterare il clima del pianeta, un evento che si verificò in contemporanea con l’inizio dell’estinzione dei dinosauri. Le prime eruzioni si verificarono nell’India occidentale dando vita all’altopiano del Deccan (Trappi del Deccan – nella foto), un territorio igneo localizzato nella parte centro occidentale dell’India, e che rappresenta una delle più estese zone vulcaniche della Terra (512.000 chilometri cubi di lava). Secondo la ricerca, i Trappi del Deccan – che coprono un territorio vasto come la Francia – emersero 66,29 milioni di anni fa, circa 250mila anni prima che il meteorite di Chicxulub, si schiantò nella penisola dello Yucatan nel Messico orientale. Secondo gli studiosi di Princeton creò un ambiente tanto ostile da favorire l’estinzione Cretaceo-Paleocene, un’ipotesi a lunga messa in disparte a favore dell’impatto di un asteroide con suolo terrestre. Nei successivi 750mila anni, i vulcani terrestri avrebbero immesso sulla Terra più di 1,1 milioni chilometri cubici di lava. Il motivo della scomparsa dei dinosauri sarebbe quindi da ricercarsi non solo nell’impatto del meteorite Chicxulub ma anche e soprattuto nei fenomeni vulcanici dell’epoca. Fino ad oggi, nessuno avrebbe mai potuto legare strettamente l’attività vulcanica con il fenomeno dell’estinzione del Cretaceo, “I Trappi del Deccan non erano mai stati dati con tale precisione” ha dichiarato Paul Renne, direttore del centro di geocronologia dell’Università di Berkeley in California. Il gruppo di ricercatori di Princeton tornerà in India a gennaio per raccogliere ulteriori campioni di roccia che permetteranno al team di datare con maggiore precisione la loro formazione.

L'altopiano del Deccan  occupa la gran parte dell'India peninsulare. Ha un'altitudine tra i 305 e i 915 metri, con picchi di 1220 metri.
L’altopiano del Deccan occupa la gran parte dell’India peninsulare. Ha un’altitudine tra i 305 e i 915 metri, con picchi di 1220 metri.