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Mouse Box. Un PC all’interno di un mouse

Di mouse ne esistono di svariati tipi e forme, ma siamo sicuri nell’affermare che quello che vi mostriamo oggi non ha davvero rivali. Si chiama Mouse Box, prende il nome dell’omonima startup polacca che lo ha realizzato; dietro le sembianze di un normale dispositivo di puntamento, nasconde in realtà un intero PC, con tanto di Wi-Fi 802.11b/g/n e interfaccia microHDMI per il collegamento di un monitor esterno. Il processore all’interno del Mouse Box è un 1,4 GHz quad-core ARM Cortex CPU, mentre un tappetino induttivo consente di ricaricare il dispositivo senza necessità di collegarlo a nessuna fonte energetica provvista di cavo.

L’archiviazione è garantita da 128GB di spazio, ulteriori dati possono essere salvati sul web grazie a un apposito spazio cloud. All’interno anche un accelerometro, giroscopio, 2 porte USB 3.0 (poste sul frontale del mouse). Non si tratta al momento di un prodotto commercializzato, l’azienda Mouse Box è attualmente impegnata nella ricerca di fondi per realizzare il prodotto in serie e promuoverne la commercializzazione.

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Venduti due milioni di Raspberry Pi

La Raspberry Pi Foundation ha reso noto di aver venduto il suo 2milionesimo  Raspberry Pi alla fine dello scorso mese di ottobre. Per chi non lo conoscesse, si tratta di un piccolissimo dispositivo a basso consumo, capace di emulare le prestazioni computazionali di un PC, fornendo un valido strumento a studenti e appassionati per progettare e sviluppare le proprie idee elettroniche/informatiche. In un post apparso sul blog ufficiale della Fondazione, si legge: “Non abbiamo mai creduto di poter arrivare a dove siamo oggi, abbiamo una vastissima comunità di persone che ci seguono, è incredibile! Vi ringraziamo”. L’avventura del Raspberry Pi è iniziata lo scorso febbraio 2012, quando sono stati prodotti i primi 2000 esemplari in Cina (successivamente la produzione si è spostata nel Regno Unito), da lì in poi è stato un crescendo.

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Un micro-pc da impiantare nell’occhio. Occupa solo 1 millimetro quadrato

Dennis Sylvester e David Blaauw Wentzloff, scienziati dell’Università del Michigan, hanno messo a punto il più piccolo sistema informatico a livello mondiale per contribuire a trattare pazienti affetti da glaucoma. Il micro-pc offre un ingombro di appena un millimetro quadrato, può essere facilmente impiantato nell’occhio del paziente per misurare costantemente la pressione del bulbo. Il dispositivo hi-tech integra un microprocessore a bassissimo consumo energetico, un sensore di pressione, memoria per registrare i dati prelevati e una batteria a film sottile con tanto di cella solare per la ricarica. I dati vengono trasmessi a un lettore esterno grazie a una micro-radio senza fili integrata nel device. Il dispositivo ogni 15 minuti si attiva per effettuare le dovute misurazione, con un dispendio medio energetico di appena 5,3 nanowatt.
Per mantenere la batteria carica, si richiede l’esposizione a dieci ore di luce artificiale oppure 1,5 ore di luce solare. Secondo Sylvester, “la prossima grande sfida sarà quella di realizzare simili sistemi microscopici per una serie di nuove applicazioni per il monitoraggio del nostro corpo, ma anche da sfruttare per il monitoring ambientale”. Fonte