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Stampa 3D. Ingegneri australiani creano il primo motore aereo jet al mondo

Ingegneri della Monash University in Australia e dell’Amaero Engineering hanno stampato in 3D il primo motore aereo jet al mondo. I ricercatori hanno smontato un motore esausto e iniziato la riproduzione pezzo per pezzo di uno nuovo motore meno costoso nella realizzazione, più leggero e più efficiente nei consumi.

Per stampare in 3D un primo motore il team di ricercatori ha impiegato circa un anno; un secondo esemplare è stato invece realizzato in tre mesi, quest’ultimo è attualmente esposto presso l’Australian International Airshow a Avalon (Melbourne). I ricercatori stanno lavorando a un terzo motore che utilizza materiali ancora più leggeri. La nuova tecnologia consentirà anche la produzione di componenti e parti di ricambio nel giro di giorni invece dei classici mesi.

Amaero Engineering spera di riuscire ad avere una certificazione sulle produzione entro i prossimi tre anni, nel frattempo l’azienda ha stipulato contratti con Boeing e Airbus per testare ed esplorare il mondo della stampa 3D nel contesto aerospaziale.

Simon Marriott, CEO di Amaero Engineering, in una dichiarazione rilasciata a Reuters spiega: la nostra tecnologia “consentirà alle aziende aerospaziali di ridurre i loro cicli di sviluppo, stiamo infatti ottimizzando i tempi realizzando prototipi di motori tre o quattro più velocemente del normale”.

La stampa 3D, oltre a velocizzare i tempi di produzione, permette agli ingegneri di progettare soluzioni più complesse che sarebbe complicato realizzare con la classica linea di produzione. Per stampare i motori 3D è stato impiegato un laser ad alta potenza che fonde polveri di alluminio, titanio, nichel e altri materiali che, sciolti, vengono depositati strato dopo strato fino al completamento del modello.

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Per la realizzazione dei motori i ricercatori avrebbero impiegato una stampante 3D Concept Laser x line 1000R, la più grande macchina al mondo per fusione laser selettiva che offre un campo di lavoro di 630x400x500 mm.

L’Arca di Noè stampata in 3D

La nave in foto – rappresentazione dell’Arca di Noè – è stata interamente realizzata con l’ausilio delle stampanti 3D. I 100mila pezzi che la compongono sono stati generati da 30 stampanti tridimensionali UP Plus 2 che stampano utilizzando la metodologia conosciuta come Fused Deposition Modeling (Modellazione a deposizione fusa), una tecnica che lavora su un principio “additivo”, rilasciando il materiale su diversi strati e dando così vita a una forma tridimensionale. A realizzare l’opera “The Deluge – Noah’s Ark” è stato l’artista taiwanese Hung-Chih Peng che spiega: “La barca non è finita ancora, lo sarà all’inizio di gennaio 2015. Sarà lunga 8 metri e alta circa 165 cm. Per realizzarla completamente faremo uso di 560 kg di filamenti, materiale che ci viene sponsorizzato dallo stesso produttore delle stampanti 3D. Questa è la prima volta che per una mia opera utilizzo le stampanti 3D, dopo aver valutato tutti i diversi processi di lavorazione, pensiamo che la stampa 3D sia sta la soluzione migliore”. Con quest’opera Peng partecipa a una Biennale cercando di trasmettere il suo pensiero sull’impossibilità che gli esseri umani hanno nel gestire le sfide. “Il cambiamento climatico, le crisi ecologiche e l’inquinamento ambientale sono tutti fattori che stanno modificando il nostro pianeta, un processo apparentemente non gestibile dagli esseri umani, incapaci di sovvertire la situazione. Il mio lavoro è inteso come una metafora che mostra la battaglia condotta da madre natura contro lo sviluppo accelerato della civiltà industrializzata”.