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L’antimateria prodotta in laboratorio

Questa volta al Cern si prova a scrivere un altro passo della storia della scienza. Dopo essere riusciti a individuare sperimentalmente l’agognato bosone di Higgs, gli scienziati che operano nel laboratorio più importante del mondo, hanno catturato una sequenza di 80 atomi anti-idrogeno; il progetto, denominato Asacusa, ha visto anche la partecipazione di fisici italiani dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Secondo Luca Venturelli dell’INFN di Brescia, e coordinatore del gruppo di ricercatori italiani, l’esperimento portato a termine potrebbe finalmente spiegare come mai nell’universo visibile esiste una prevalenza di materia rispetto all’antimateria nell’universo visibile. Dopo il Bing Bang si è sprigionata la medesima quantità di materia e antimateria, ma poco istanti dopo l’antimateria è misteriosamente sparita. Tale differenza, che i fisici chiamano asimmetria, è un rebus che, forse, da oggi ha qualche speranza in più di essere risolto.

Ricercatore italiano scopre che i neutrini viaggiano più velocemente della luce

Antonio Ereditato, un fisico italiano che lavora al Cern di Ginevra, insieme a un gruppo di ricerca, dopo tre anni di osservazioni è riuscito a individuare delle particelle, i neutrini (già ampiamente conosciuti al mondo scientifico), capaci di attraversare qualunque solido e in grado di viaggiare e superare la velocità della luce: 300.000KM/sec (e questa è la sensazionale scoperta). Tale velocità è stata finora ritenuta insuperabile, soprattutto se si pensa agli assiomi della relatività di Albert Einstein, secondo il quale nell’universo non esiste nessuna cosa in grade di superare tale limite di velocità.
I ricercatori sono riusciti a verificare che i neutrini si muovono 60 nanosecondi oltre la velocità della luce; la misurazione è stata compiuta tra la sede di Ginevra del Cern e il Gran Sasso (730 Km di distanza tra i due centri scientifici). Ereditato ora attende che altri studi possano confermare la scoperta.