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Satellite cattura dallo spazio fluorescenza delle piante sulla Terra

Circa l’1% della luce che colpisce le piante viene ri-emessa sotto forma di debole bagliore fluorescente — una dato che aiuta a capire l’attività di fotosintesi delle piante stesse. In occasione di un evento tenuto dall’American Geophysical Union, alcuni scienziati hanno mostrato una mappa (vedi foto in basso) del nostro pianeta nella quale vengono riportati i valori dei bagliori rilevati dal satellite Orbiting Carbon Observatory-2. Il satellite NASA, lanciato lo scorso luglio con l’obiettivo di mappare la quantità di carbonio nell’atmosfera, si è così rilevato capace di fornire anche ulteriori informazioni sulla fluorescenza emessa dalle piante, un’inaspettata capacità secondaria. I risultati della ricerca aiuteranno gli scienziati a capire determinate dinamiche di crescita delle piante in alcune zone del pianeta, valutare meglio i rischi della deforestazione, capire quali aree del pianeta sono più inclini a riciclare l’anidride carbonica; ad esempio, la mappa rivela che le foreste pluviali tropicali vicino all’equatore sono un grosso polmone in grado di “risucchiare” il carbonio dell’atmosfera. La mappatura della fluorescenza potrebbe un giorno essere usata per aiutare a valutare la resa delle colture e come rispondono ai cambiamenti climatici.

La foto propone i dati sulla fluorescenza con una media ottenuta esaminando le informazioni captate tra agosto e ottobre di quest’anno.
La foto propone i dati sulla fluorescenza con una media ottenuta esaminando le informazioni captate tra agosto e ottobre di quest’anno.
In presenza di smog le piante assorbono più anidride carbonica

Sul magazine Nature è apparso un articolo in cui un gruppo di ricercatori del Centre for Ecology & Hydrology, the Met Office Hadley Centre, di Zurigo e dell’Università di Exeter, afferma che le piante, in presenza di un cielo nebbioso e inquinato, sono maggiormente portate ad assorbire CO2. Addirittura, sembra che in un arco temporale compreso tra il 1960 e il 1999, gli effetti dell’inquinamento hanno potenziato di un quarto il potere di assorbimento delle piante del nostro pianeta, tradotto in numeri, il 23,7% di capacità maggiore. La presenza nell’aria di particelle inquinanti seziona maggiormente la luce del sole, permettendole di raggiungere un maggior numero di foglie di un albero e quindi incentivare il processo di fotosintesi clorofilliana.