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I voli aerei di tutto il mondo in una sola foto satellitare

La foto di apertura (scaricabile sul sito dell’ESA ad alta risoluzione) che state osservando è stata riprodotta grazie al satellite Proba-V che, tra le altre funzioni per cui è stato progettato, raccoglie anche informazioni su velocità, posizione e altitudine degli aerei. La mappa mostra come lo spazio aereo di USA, Europa e Asia sud-orientale è densamente trafficato. Ora l’ESA vuole lanciare una serie di satelliti simili che possono meglio raccogliere segnali ovunque sulla Terra, con l’obiettivo di riuscire a scrutare il cielo e impedire la scomparsa di voli aerei, così come purtroppo accaduto per il volo Malaysia Airlines MH370.

La mappa mostra l’incredibile numero di 15.000 aerei distinti sulla base di 25 milioni di posizioni e 22.000 segnali in tutto il mondo.

Toni Delovski del Centro aerospaziale tedesco DLR, che supervisiona l’esperimento, spiega: “Restiamo operativi 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana, ciò comprende anche la  manutenzione occasionale o l’aggiornamento del sistema” e continua: “Abbiamo dimostrato che la rilevazione di un velivolo può essere tranquillamente effettuata anche dallo Spazio, nonostante i segnali degli aerei non siano mai stati progettati per essere captati da così lontano”.

Più piccolo di un metro cubo – pesa meno di 140 chilogrammi -, il satellite Proba-V (Project for On-Board Autonomy and Vegetation) sta compiendo diversi esperimenti tecnologici, tra questi anche quello per cui è stato realmente lanciato in orbita: monitorare con cadenza di due giorni lo stato di crescita della vegetazione a livello mondiale, buttando un’occhio su fenomeni come la deforestazione, la perdita dei raccolti e la desertificazione globale.

Il DARPA a lavoro su nuovo sistema GPS che non richiede nessun satellite

La DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), l’agenzia americana impegnata nello sviluppo di nuove tecnologie militari, che spesso poi trovano impiego anche in ambiti civili, è a lavoro su una nuova tecnologia che vuole reinventare il GPS.
Il nuovo sistema di geo-localizzazione a cui si sta lavorando non richiede satelliti in orbita, sarebbe altresì super protetto a differenza degli attuali sistemi in cui i satelliti in orbita non risultano in nessun modo protetti.

DARPA non ha ovviamente spiegato il funzionamento della nuova tecnologia, anche se ha accennato che l’evoluzione del sistema GPS impiega orologi hi-tech ad alta precisione, giroscopi auto-calibrati e accelerometri. La trasmissione dei dati, invece, sarebbe affidata a più ponti radio, tra cui TV, radio, torri dei cellulari, etc; un sistema battezzato ASPN (All Source Positioning and Navigation) in grado di fornire una super rete capace di garantire il funzionamento del sistema in ogni condizione e luogo.

Satellite cattura dallo spazio fluorescenza delle piante sulla Terra

Circa l’1% della luce che colpisce le piante viene ri-emessa sotto forma di debole bagliore fluorescente — una dato che aiuta a capire l’attività di fotosintesi delle piante stesse. In occasione di un evento tenuto dall’American Geophysical Union, alcuni scienziati hanno mostrato una mappa (vedi foto in basso) del nostro pianeta nella quale vengono riportati i valori dei bagliori rilevati dal satellite Orbiting Carbon Observatory-2. Il satellite NASA, lanciato lo scorso luglio con l’obiettivo di mappare la quantità di carbonio nell’atmosfera, si è così rilevato capace di fornire anche ulteriori informazioni sulla fluorescenza emessa dalle piante, un’inaspettata capacità secondaria. I risultati della ricerca aiuteranno gli scienziati a capire determinate dinamiche di crescita delle piante in alcune zone del pianeta, valutare meglio i rischi della deforestazione, capire quali aree del pianeta sono più inclini a riciclare l’anidride carbonica; ad esempio, la mappa rivela che le foreste pluviali tropicali vicino all’equatore sono un grosso polmone in grado di “risucchiare” il carbonio dell’atmosfera. La mappatura della fluorescenza potrebbe un giorno essere usata per aiutare a valutare la resa delle colture e come rispondono ai cambiamenti climatici.

La foto propone i dati sulla fluorescenza con una media ottenuta esaminando le informazioni captate tra agosto e ottobre di quest’anno.
La foto propone i dati sulla fluorescenza con una media ottenuta esaminando le informazioni captate tra agosto e ottobre di quest’anno.
Google Maps e Google Earth aggiungere più immagini ad alta risoluzione

Google ha annunciato di aver aumentato la quantità di immagini in alta definizione presenti sui suoi servizi Google Maps e Google Earth. In un post sul blog ufficiale di Google Maps, la società ha dichiarato: “Google Maps e Google Earth ora dispongono di un aggiornamento immagini aeree per più di 20 destinazioni, si tratta di recenti immagini satellitari che comprendono oltre 60 regioni.” Secondo le prime dichiarazioni le immagini erano disponibili solo per Google Earth, ma da poco sarebbe stato aggiunto il supporto anche per Google Maps. Queste alcune delle zone che giovano delle nuovo foto hi-res: Las Vegas, Pamplona, Spagna, Monaco, Germania. Google Maps ha aggiunto 45 immagini per 23 città degli Stati Uniti, tra cui Buffalo, NY, Indianapolis. Inoltre, l’aggiornamento include  immagini con vista a 45° per 23 città degli Stati Uniti e 7 sedi internazionali. La società ha inoltre messo su un sito web dove ci si può iscrivere e avere notifica via email qualora per la zona segnalata siano disponibili nuove immagini in alta definizione.

Al politecnico di Torino realizzato un satellite tascabile

Si chiama E-ST@R, è un mini-satellite (10 cm di lato e 1Kg di peso) che presto andrà in orbita grazie a Vega, il nuovo lanciatore dell’Esa che debutterà il prossimo 13 febbraio  da Kourou, nella Guiana Francese. Il CubeSat E-ST@R è stato realizzato dagli studenti dell’ateneo torinese. Sarà il primo nano satellite del Politecnico e, in generale, il primo CubeSat universitario italiano (in missione saranno presenti al 5 CubeSat di altri stati) a essere messo in orbita, insieme a quello dell’università di Roma La Sapienza. E-ST@R, servirà per testare il controllo dell’assetto, un sistema attivo che, qualora dovesse funzionare a dovere, potrà essere applicato ad altri satelliti di questo tipo, fino a raggiungere applicazioni industriali non indifferenti. Dopo la messa in orbita, basterà qualche giorno per “dialogare” con il satellite; dialogo che avverrà grazie la stazione dell’associazione Radioamatori di Bra.

Interno della Luna esaminato grazie ai dati raccolti più di 40 anni fa

Alcuni ricercatori hanno usato i dati raccolti durante le missioni Apollo sulla Luna per avere un quadro più esauriente sulla composizione interna del nostro satellite. Durante la fine degli anni’ 60 e primi anni ’70, gli astronauti Apollo collocarono sul suolo lunare quattro sismografi, posti sul lato della Luna che si affaccia sulla Terra. Gli strumenti hanno registrato i movimenti della superficie lunare fino a fine 1977. Visto il numero limitato di stazioni di ascolto e la debolezza del segnale, gli scienziati dell’epoca non erano stati in grado di elaborare dettagliatamente i dati. Oggi, utilizzando un metodo moderno di analisi,i ricercatori sono stati in grado di combinare una serie di segnali di piccola ampiezza dai dati originali per identificare le riflessioni a diversi livelli degli strati interni lunari. L’analisi ha rivelato una più accurata struttura interna della Luna, mostrando come il nucleo interno solido ha un raggio di 240 ± 10 km, circondato da un nucleo fluido esterno, che si estende a 330 ± 20 km, e una zona di confine parzialmente fusa estesa per 480 ± 15 km. Le zone più all’interno del suolo lunare manifestano una struttura simile alle regioni interne della Terra. Fonte e approfondimenti

2013, una tempesta solare potrebbe mettere KO reti elettriche e informatiche

Secondo quanto riportato da alcuni scienziati della Nasa, una violenta attività solare, prevista a partire dal prossimo 2013, potrebbe portare alla distruzione di molte reti elettriche e informatiche. Inoltre, secondo Richard Fisher, scienziato dell’ente spaziale americano, il problema potrebbe riguardare anche i nostri satellite in orbita. Un altro scienziato, Tom Bogdan, ha ipotizzato un modello matematico che raffigura quello che realmente potrebbe accadere. Bogdan ha dichiarato: “Il primo segno di pericolo si avvertirebbe quando le radiazioni interesserebbero i ponti radio e GPS. Dopo una decina di minuti, i satelliti che trasmettono conversazioni telefoniche, TV ed informazioni di ogni genere sarebbero praticamente spazzati via“.

Ora puoi pubblicare anche tu su Google Street View

Da ieri Google ha reso possibile a tutti gli utenti l’inserimento di proprie foto all’interno di Street View, il servizio che consente di eseguire zoom, rotazioni e panoramiche sulle foto delle città di tutto il mondo. Non solo quindi foto pubblicate dalla Google Car, ma anche propri scatti fotografici. Fino ad oggi era solo possibile pubblicare le proprie foto e associarle a una particolare località o monumento, da ieri, invece, sfruttando il riconoscimento digitale degli oggetti, è possibile sovrapporre foto a quello che già si vedono percorrendo le strade digitalizzate dal servizio di Mountain View. Link a Google Street View

Nokia Own Voice, la tua voce come guida vocale per Ovi Maps

Nokia ha rilasciato gratuitamente l’applicazione Own Voice, un software per cellulari compatibili con Ovi Maps 3.03, che consente di personalizzare la guida vocale del navigatore satellitare con la propria voce. Una volta scaricata l’applicazione, basterà personalizzare con la propria voce i 53 comandi richieste, quindi personalizzare il profilo creato associandogli il vostro nome. Il profilo potrà essere condiviso con altri utenti. In questa prima fase il software è stato rilasciato esclusivamente in lingua inglese. Per chi fosse ancora a digiuno di Ovi Maps, ricordiamo trattasi di un software gratuito di navigazione satellitare, installabile su diversi smartphone Nokia e che integra mappe navigabili di oltre 70 Paesi del mondo.

Sulla Luna una caverna che potrebbe ospitare la vita

Uno studio condotto dall’Agenzia Spaziale Giapponese (Jaxa) e coordinato dal prof. Junichi Haruyama,  mostra come sul nostro satellite sarebbe possibile ospitare la vita, senza dover compiere chissà quali rivoluzioni tecnologiche. Ciò sarebbe possibile grazie al rinvenimento di una lunga caverna di lava, larga circa 65 metri e profonda quasi 90. La caverna è situata nella regione di Marius Hills e sarebbe ottima per preservare l’uomo dalle ostiche condizioni del suolo lunare. La scoperta, pubblicata sull’American Geophysical Union è stata individuata grazie alla sonda Selene (sonda facente parte di una missione spaziale giapponese diretta verso la Luna e lanciata il 14 settembre 2007) e potrebbe essere un importante tassello per le future missioni atte all’esplorazione del satellite, un posto dove gli astronauti potrebbero rifugiarsi o creare una base di appoggio ideale.

E’ certo. Sulla Luna c’è acqua

Sulla Luna c’è acqua, è questo il dato certo che viene fuori dai dati incrociati delle missioni di studio lunare realizzate da India, Italia e America. Non si tratta, ovviamente, di acqua allo stato liquido, ma di una grande quantità di molecole di idrossile, pari circa al 25% ogni tonnellata si “terra lunare”. Secondo gli scienziati la presenza più massiccia è ai poli. Le molecole d’acqua dovrebbero essere presenti, oltre che in superficie, anche a una profondità di 2-3 centimetri. Tale scoperta apre scenari incredibili per la colonizzazione o permanenza dell’uomo sul nostro satellite, in primis la possibilità di creare aria respirabile in modo facile e tutto sommato a costo quasi zero.

Tivù Sat, la piattaforma satellitare alternativa a Sky

Si chiama TivùSat, prenderà vita il prossimo 31 luglio e sarà la seconda piattaforma satellitare italiana oltre a Sky. Si appoggerà al medesimo satellite Hot Bird di Eutelsat. Per ricevere i diversi canali, almeno ne sono stati pianificati 22 (ovvero i canali gratuiti attualmente disponibili sul digitale terrestre), sarà necessario un apposito decoder satellite è lo stesso, l’Hot Bird di Eutelsat. TivùSat è una società compartecipata da Rai e Mediaset e in piccola percentuale da Telecom Italia Media. In ogni caso, almeno per il momento, Rai e Mediaset rassicurano che i 4,8 milioni di abbonati Sky potranno continuare a vedere i canali generalisti di Rai e Mediaset.

La Michelin sviluppa le ruote dei prossimi veicoli lunari

Michelin, azienda nota per la produzione di pneumatici, nei centri di ricerca europei e nord americani, ha messo a punto una nuova soluzione di ruota che equipaggerà i prossimi veicoli Small Pressurized Lunar Rover (equipaggiato con 12 ruote mosse da due motori elettrici) che solcheranno la superficie lunare. Si chiama Lunar Wheel, è una particolare ruota priva di aria al suo interno, e in grado di conservare elasticità e appoggio tale da consentire ai veicoli lunari di superare terreni mobili come i crateri, anche a temperature bassissime.  Rispetto alle ruote in filo d’acciaio e titanio, utilizzate in occasione delle missioni Apollo, le nuove ruote Michelin saranno ben 3,3 volte più efficienti.