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Uva rossa e arachidi migliorano significativamente la memoria

Il resveratrolo, un fenolo non flavonoide contenuto nella buccia dell’uva rossa, nel vino (in misura minore), nelle arachidi e in altre bacche, oltre a essere riconosciuto come antiossidante in grado di proteggere il cuore da malattie cardiovascolari, sembra aiuti a migliorare la memoria intervenendo in modo diretto sull’ippocampo del cervello, la zone dedita al controllo della memoria, apprendimento e umore.

A giungere a tale conclusione sono stati alcuni ricercatori del Texas A&M Health Science Center College of Medicine. È bene ricordare che gli antiossidanti ricoprono un ruolo fondamentale nella salute delle cellule, riducendo l’ossidazione delle stesse e controllando l’insorgenza dei radicali liberi primi indiziati dell’insorgere di malattie immunitarie e problemi cardiaci.

Nel loro studio i ricercatori hanno appurato che l’apprendimento spaziale e la memoria nei nei ratti trattati con il resveratrolo ha avuto evidenti benefici in termini di apprendimento, memoria e miglioramento dell’umore. Rispetto ai ratti non trattati con il resveratrolo, i ratti hanno mostrato una neurogenesi – la capacità di crescita di nuovi neuroni – e sviluppo dei neuroni circa raddoppiata; il composto ha significativamente migliorato il flusso sanguigno ed è stato associato a un basso livello d’infiammazione cronica nell’ippocampo. Il resveratrolo potrebbe anche essere in grado di aiutare le persone afflitte da gravi condizioni neurodegenerative come, ad esempio, il morbo di Alzheimer. Fonte e approfondimenti

Antici Egizi usavano vino alla stregua di un medicinale

Ricercatori dell’università della Pennsylvania hanno pubblicato un articolo secondo il quale gli antichi Egizi, già a partire dal 3150 a.C. avevano individuato nel vino rosso, arricchito con altre erbe aromatiche, un’ottima bevanda per curare diverse tipologie di malattie. In alcuni scavi, infatti, sono stati rinvenuti alcuni contenitori con tracce di erbe immerse nel vino. Insomma, già diversi anni fa, gli Egizi avevano capito quello che gli scienziati solo oggi hanno appurato: il vino contiene particolari sostanze antiossidanti, in primis il  resveratrolo, capaci di avere effetti benefici, soprattutto a livello cardiovascolare, ma anche per quanto riguarda la coagulazione sanguigna, prevenzione di alcune forme tumorali e via discorrendo.