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NASA scopre la galassia più brillante finora conosciuta

Possiede 300 trilioni di soli la galassia scoperta dal telescopio Wide-field Infrared Survey Explorer (WISE) della NASA, si tratta della galassia più luminosa conosciuta fino ad oggi. Il nome ufficiale della galassia è WISE J224607.57-052635.0. I ricercatori ritengono che la sua luminosità prenda vita da un enorme buco nero supermassiccio al centro della galassia. Questo, in sé, non è raro, ma questo buco nero specifico è incredibilmente grande e remoto e capace di risucchiare gas e materia, riscaldando la materia circostante a milioni di gradi, dando vita a raggi x, ultravioletti e luce visibile.

La ricerca indica che tale buco nero, quando l’universo aveva solo pochi anni di vita, era miliardi di volte più grande del nostro sole. Il telescopio WISE, grazie al quale è stato possibile individuare la galassia, è stato lanciato dalla NASA il 14 dicembre 2009 nell’ambito del Programma Explorer.

Nuova tecnica permette di misurare con precisione la distanza delle galassie

Un team di scienziati, guidati dal dottor Sebastian Hoenig dall’Università di Southampton,  utilizzando il W.M.Keck Observatory vicino la vetta del Mauna Kea, alle Hawaii, ha messo a punto un nuovo metodo per misurare con precisione la distanze delle galassie distanti anche decine di milioni di anni luce. La ricerca, pubblicata sulla rivista Nature, è stata utilizzata per identificare la distanza esatta della vicina galassia NGC4151, in cui prende vita un buco nero supermassivo, in crescita, che si troverebbe nella regione bianca (vedi foto del post) al centro della galassia. NGC 4151, soprannominata dagli astronomi ’l’occhio di Sauron’, per via della sua somiglianza con la raffigurazione data dallo scrittore inglese J.R.R. Tolkien ne “Il Signore degli Anelli” a un personaggio di Arda, riveste un ruolo importantissimo per misurare con precisione la massa del buco nero al suo interno. Le distanze finora ipotizzate variavano da 4 a 29 Megaparsec, ma usando questo nuovo metodo, i ricercatori hanno calcolato una distanza di 19 Megaparsec (1 megaParsec = 3.08567758 × 1022 metri) con un delta di errore pari al 10 per cento.
Il buco nero della galassia riesce a “inghiottire” enormi quantità di gas e polveri dall’ambiente circostante e proprio in questo processo il materiale si riscalda diventando molto luminoso, la fonte più luminosa tra quelle persistenti di radiazione elettromagnetica nell’universo, conosciuta come Nuclei Galattici Attivi (AGN). Il materiale riscaldato forma così una sorta di anello attorno al buco nero che emette radiazione infrarossa, e che i ricercatori hanno usato come punto di riferimento. Il team di astronomi ha misurato il ritardo tra l’emissione di luce dal buco nero e quella infrarossa generata dall’anello generato dalle polveri incandescenti, ovvero la distanza che la luce deve percorrere per viaggiare dal bordo del buco nero all’anello. Combinando la dimensione fisica dell’anello con la dimensione apparente misurata da un interferometro del Keck Observatory, i ricercatori sono stati così in grado di determinare la distanza della galassia NGC 4151. L’obiettivo è ora quello di stabilire precise distanze per una decina di galassie, ciò fornirà una migliore comprensione della storia dell’espansione del nostro universo. Fonte