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Denti puliti per un minor rischio di infarto

Una corretta igiene orale, oltre a preservare la salute dei denti, ostacolando la comparsa di tartaro e placca, contrasta anche il rischio di ammalarsi di malattie cardiovascolari. E’ questo quanto emerge da una ricerca condotta presso l’Università di Otago in Nuova Zelanda, che mette in relazione l’igiene orale con il manifestarsi di problemi cardiaci. Giù un precedente studio aveva preso in esame la connessione tra problemi gengivali e comparsa dell’aterosclerosi. In buona sostanza si è appurato che l’organismo, per far fronte ai disturbi gengivali, crea una sorta di protezione che lo porta a distruggere i suoi stessi linfociti. Ciò comporterebbe una favorevole situazione per l’occlusione delle arterie, ovvero la principale causa dell’insorgere di un infarto. Ora un nuovo studio condotto presso l’Università di Bristol, avvalora la tesi, scoprendo un batterio che oltre a causare la carie e altre infezioni, può formare dei coaguli nel sangue responsabili del manifestarsi di infarti ed ictus. Il batterio è sovente presente solo in bocca, ma una gengiva sanguinante può facilmente veicolarlo nell’organismo. Lo studio ha visto protagoniste 120 persone con periodontite, ma sane di cuore. Si è appurato che, dopo quasi sei mesi di cure dei denti, chi maggiormente aveva prestato attenzione alla propria igiene orale, mostrava un netto miglioramento anche delle funzioni cardiocircolatorie. Fonte

Denti cariati? Niente paura un gene potrà “ripararli”

Uno studio pubblicato sul magazine Proceedings of the National Academy of Sciences, e guidato dalla prof.ssa Chrissa Kioussi della Oregon State University, fa luce su come avviene la crescita dello smalto dei denti. Il team di ricercatori è infatti riuscito a individuare il particolare gene, il Ctip2, che si occupa della produzione delle cellule dello smalto. Inibendo lo stesso in alcune cavie da laboratorio, si è notato che la nuova generazione di topi nasceva con denti privi di smalto. Lo studio apre così le porte a nuove terapie che, ad esempio, consentiranno di dare nuova linfa a denti cariati, rovinati da traumi o, semplicemente, consumati dall’età. Fonte