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Italiani scoprono il gene che blocca le metastasi

p63, questo è il nome del gene responsabile del formarsi di metastasi nel corpo umano. La scoperta, tutta italiana, è stata di recente pubblicata sul magazine Cell. I gruppi di ricerca guidati da Stefano Piccolo, docente del dipartimento di Biotecnologie mediche dell’Università di Padova, e da Silvio Bicciato, ricercatore di Scienze Biomediche all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, hanno scoperto che si tratta di una proteina già nota per il suo ruolo importante nelle cellule staminali di molti organi; l’assenza del p63 in una cellula normale, non causa alcun danno, semplicemente perchè la cellula muore, se, viceversa, il gene viene perso da una cellula tumorale, invece di morire, questi si sposta, creando delle metastasi. Monitorando il paziente, già nelle prime fasi di scoperta della malattia, è così possibile statisticamente avere contezza della probabilità di insorgere in metastasi.

Il latte per combattere diverse tipologie di cancro

Un nuovo studio ha messo in relazione il consumo di alimenti contenenti massicce quantità di calcio, con l’insorgere di tumori, in particolare quello del colon. È emerso che sia negli uomini, sia nelle donne, con età compresa tra i 50 e i 78 anni, il calcio è un valido alleato per combattere il cancro. Infatti, su un’indagine che ha visto coinvolte 500.000 persone, tenute sotto osservazione per sette anni (300.000 uomini e 200.000 donne), i  ricercatori hanno scoperto che le donne che assumevano circa 1300 mg al giorno o più di calcio – l’equivalente di circa quattro e mezzo di tazze di latte – manifestava una percentuale di rischio del 7% più bassa (rispetto a chi abitualmente assumeva solo 500mg di calcio al dì) di sviluppare qualunque forma tumorale. Con 1900mg al giorno la percentuale di rischio si abbassava fino al 23%. Per gli uomini discorso diverso. Il calcio, in questo caso, non ha avuto effetti significativi sulla percentuale di rischio generale, ma sembra che nell’uomo il calcio abbia un ruolo importante nell’influenzare il cancro del sistema digerente: 1500mg al giorno hanno abbassato il rischio, fino al 16% in meno – sempre rispetto a chi assume solo 500mg al giorno di calcio – di contrarre questa particolare forma tumorale. Secondo Jennifer Lin, epidemiologo presso la Harvard Medical School, i benefici del calcio sono frutto del contenuto di vitamina D. Gli studiosi hanno precisato che si tratta di test di laboratorio che non devono in alcun modo essere prese d’esempio, per esempio per diventare accaniti consumatori di latte. Infatti, c’è pur sempre da ricordare che un secondo studio ha evidenziato come 2000mg al giorno di calcio, invece, possono aumentare nell’uomo il rischio di ammalarsi di cancro alla prostata. Fonte e approfondimenti