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Bevi molto latte e vivi più a lungo

Una ricerca svoltasi presso l’Università di Bristol, in collaborazione con alcuni studiosi dell’Istituto del Queensland, ha scoperto che i bambini bevitori di grandi quantità di latte hanno maggiori aspettative di vita. La ricerca ebbe inizio negli anni ’30  e poi riprese nel 2005 quando sono state osservate le attinenze tra cause di morte dei soggetti esaminati 65 anni prima e le loro diete durante l’età infantile. Si è quindi appurato che coloro avevano ricevuto negli anni un quantitativo interessante di calcio, avevano poi manifestato una minore percentuale di mortalità a causa di ictus. Fonte: Ansa.

Pillola al pomodoro. Pulisce le arterie e aiuta a prevenire gli infarti

Si chiama Ateronon, è un nuovo farmaco messo a punto da ricercatori inglesi della Cambridge Theranostics, spin off dell’Università di Cambridge, che consente di combattere l’eccesso di colesterolo dannoso, evitando che lo stesso si depositi sulle arterie. La pillola, quindi, potrà essere usata per prevenire ictus e infarti . Alla base del nuovo farmaco, il licopene, un componente antiossidante che in natura si trova in grandi quantità nella buccia dei pomodori. Ogni capsula contenuta nella confezione, contiene tanto licopene quanto se ne trova in circa 3KG di pomodori. Link alla pagina ufficiale del farmaco

Nuova tecnica per combattere gravi casi di ipertensione

Presso il Baker IDI Heart and Diabetes Institute in Australia si sta mettendo a punto una nuova tecnica, che potrebbe essere presto impiegata su scala mondiale, per combattere l’altra pressione sanguigna. Si tratta di una tecnica che consiste nell’inserimento di un piccolo catetere, in anestesia locale, tramite l’arteria femorale. Attualmente si sta testando la nuova tecnica su un gruppo di 50 pazienti sofferenti di alcune gravi forme di ipertensione, difficilmente risolvibili tramite l’adozione dei comuni farmaci. L’intera procedura avviene in anestesia locale, il catetere raggiunge i nervi dell’arteria renale, gli stessi che forniscono sangue ai reni, questi ultimi fortemente coinvolti nella regolazione della pressione sanguigna. Chi si è sottoposto al trattamento ha giovato fin da subito di una riduzione della pressione nell’ordina di 30mmHG, riducendo così in modo drastico il rischio di morte improvvisa a causa di un ictus o un attacco cardiaco. Fonte e approfondimenti