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Ephedra foeminea. Il lupo mannaro del mondo vegetale

Si chiama Ephedra foeminea, è una pianta che attende la Luna piena per fiorire, iniziare a produrre nettare e “sedurre” gli insetti impollinatori. Si tratta dell’unica specie vegetale finora conosciuta che ha un tale comportamento. La pianta durante le notti di Luna piena secerne minuscole goccioline di liquido zuccherino che attirano gli insetti impollinatori; quando una farfalla notturna o un insetto si posa su una delle sfere trasparenti zuccherine il polline da essi trasportato viene utilizzato per fecondare il seme. Il modus operandi della pianta è stato scoperto da ricercatori dell’Università di Stoccolma dopo aver condotto quattro anni di ricerca su piante di questa specie presenti in Grecia e Croazia. Nello studio, pubblicato su Biology Letters, si afferma: “la tempistica esatta dell’impollinazione dell’Ephedra foeminea varia notevolmente di anno in anno, ma è stata correlata con la luna piena di luglio”. Insomma, la pianta in questione riesce a capire quando la Luna è piena, lo fa probabilmente rilevando diverse intensità di luce durante le fasi della Luna, nonché l’attrazione gravitazionale.

La faccia nascosta della Luna che nessuno potrà mai osservare dalla Terra

Dalla Terra è impossibile osservare l’emisfero lunare opposto a quello che normalmente osserviamo, solo il 10 ottobre del 1950, grazie alle fotografie inviate dalla cosmonave sovietica Luna 3, l’uomo poté osservare la vista di questo lato della Luna. Questo lato del nostro satellite risulta essere ricco di crateri e con pochi mari lunari, fenomeno dovuto al fatto di essere un lato non schermato dalla Terra e quindi facilmente raggiungibile da oggetti spaziali come, ad esempio, i meteoriti.

Per chi fosse interessato ad ammirare questo lato così misterioso della Luna, la NASA qualche giorno fa ha reso pubblica una splendida animazione – ricavata utilizzando i dati del Lunar Reconnaissance Orbiter – che mostra la faccia nascosta della Luna e nella quale sullo sfondo incombe la Terra, una prospettiva decisamente diversa da quella che siamo abituati naturalmente ad osservare.

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L’animazione riprende la Luna per l’intera durata del giorno lunare, uguale alla durata del moto di rivoluzione (lunazione) e corrisponde a 29,5 giorni terrestri.
Dalle immagini è facile distinguere il Bacino Polo Sud-Aitken – conosciuto anche come bacino SPA – un enorme cratere meteoritico di circa 2500 chilometri (quasi un quarto del diametro della Luna), formatosi circa 3.6 miliardi di anni e visibile come un’area leggermente più scura che copre la parte inferiore del disco. Il Bacino ha una profondità che si attesta intorno ai 13 chilometri, il punto meno elevato della Luna si trova proprio in questo cratere.

Azienda russa vuole costruire la propria Base lunare

Un’azienda privata russa, la Lin Industrial, ha annunciato di voler costruire una base lunare. Secondo il capo progettista della società, il costo previsto per la costruzione dell’avamposto lunare, composto da un primo stadio e seguito da un secondo stadio (presidiato rispettivamente da 2 e 4 membri dell’equipaggio) sarà di circa $9,3 miliardi. Secondo i rappresentanti dell’azienda, la costruzione richiederebbe 13 lanci di un razzo-vettore pesante e un totale di 37 lanci su un periodo di cinque anni (con la costruzione che potrebbe essere completata in dieci anni). Il cantiere della base lunare russa è stato identificato nella zona lunare conosciuta come “Montagne di Malapert” (così chiamate in onore all’astronomo belga Charles Malapert), area situata vicino il polo sud lunare, ricca di ghiacciai e quindi utile agli approvvigionamenti della base lunare stessa. Lev Zeleny, direttore dell’Istituto di Ricerca Spaziale dell’Accademia Russa delle Scienze, osserva che il progetto significa un rinnovamento di interesse nell’esplorazione lunare, ma sottolinea come sia ancora troppo presto per considerare la costruzione di un vero e proprio insediamento sulla Luna. Il progetto della Lin Industrial difficilmente prenderà piede, sebbene rappresenti l’interesse russo per l’esplorazione lunare, la società avrebbe bisogno di molti soldi per realizzare il progetto, fondi che potrebbero arrivare dal governo russo. È forse proprio questa l’idea della Lin Industrial? Solleticare Vladimir Putin su un progetto che potrebbe dare lustro all’intero Paese? Fonte

Scoperta quarta luna orbitante intorno Plutone

Quasi per caso, gli astronomi, utilizzando il telescopio spaziale Hubble, hanno scoperto una quarta luna in orbita attorno al pianeta Plutone. Nel frattempo che vi sia attribuito un nome, il corpo celeste è stato temporaneamente soprannominato P4 e si va così ad aggiungere a Caronte, Nix e Hydra. È la più piccola delle lune di Plutone, con un diametro stimato da otto a 21 miglia. P4 è stata scoperta durante la ricerca di anelli attorno al pianeta nano. “Trovo singolare che le telecamera di Hubble ci abbiano permesso di vedere un oggetto così piccolo, a una distanza di oltre tre miliardi di miglia” ha affermato Mark Showalter del SETI Institute, che ha condotto le osservazioni. La NASA sta attualmente pianificando la propria missione New Horizons, missione che ha come programma proprio una ricognizione attraverso il sistema di Plutone; l’obiettivo è quello di scoprire nuovi particolari riguardo i pianeti ai margini del nostro sistema solare. Fonte

Interno della Luna esaminato grazie ai dati raccolti più di 40 anni fa

Alcuni ricercatori hanno usato i dati raccolti durante le missioni Apollo sulla Luna per avere un quadro più esauriente sulla composizione interna del nostro satellite. Durante la fine degli anni’ 60 e primi anni ’70, gli astronauti Apollo collocarono sul suolo lunare quattro sismografi, posti sul lato della Luna che si affaccia sulla Terra. Gli strumenti hanno registrato i movimenti della superficie lunare fino a fine 1977. Visto il numero limitato di stazioni di ascolto e la debolezza del segnale, gli scienziati dell’epoca non erano stati in grado di elaborare dettagliatamente i dati. Oggi, utilizzando un metodo moderno di analisi,i ricercatori sono stati in grado di combinare una serie di segnali di piccola ampiezza dai dati originali per identificare le riflessioni a diversi livelli degli strati interni lunari. L’analisi ha rivelato una più accurata struttura interna della Luna, mostrando come il nucleo interno solido ha un raggio di 240 ± 10 km, circondato da un nucleo fluido esterno, che si estende a 330 ± 20 km, e una zona di confine parzialmente fusa estesa per 480 ± 15 km. Le zone più all’interno del suolo lunare manifestano una struttura simile alle regioni interne della Terra. Fonte e approfondimenti

NASA crea mappa Lunare senza precedenti

I crateri polari della Luna, per molti versi ancora misteriosi, saranno presto ben visibili grazie al lavoro svolto da un gruppo di scienziati della NASA. Infatti, grazie alla sonda Lunar Reconnaissance Orbiter e al Lunar Orbiter Laser Altimeter (Lola), sarà possibile avere una mappa topografica del nostro satellite, dettagliata e precisa, la migliore che fino ad oggi disponibile. Secondo quanto riportato sulla pagina web della NASA, Lola, che è a bordo della sonda LRO, sarà in grado di determinare la densità dei crateri lunari e la formazione di bacini multi-ring. La mappa sarà utile agli scienziati anche per determinare le aree lunari che sono in grado di accumulare e conservare materiale volatile come acqua ghiacciata (generalmente profondi crateri vicino ai poli lunari). Fonte e approfondimenti

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Rhea, la luna di Saturno potrebbe avere un’atmosfera respirabile

Rhea, uno dei satelliti di Saturno potrebbe avere una atmosfera di ossigeno e anidride carbonica molto simile alla Terra. Il biossido di carbonio suggerisce addirittura che potrebbe esserci vita e che, forse, l’uomo riuscirebbe a respirare senza problemi. Secondo i nuovi dati dalla sonda Cassini, la sottile atmosfera della luna è mantenuta dalla decomposizione chimica costante di acqua ghiacciata sulla superficie.I ricercatori sospettano che grandi quantitativi di ossigeno su Rhea non sia effettivamente “liberi” in questo momento, ma intrappolati negli oceani congelati. Fonte

La NASA trova più acqua sulla Luna di quanto si pensasse

La Luna potrebbe assolvere a uno scopo molto più grande di quello d’essere solo il satellite naturale della Terra. Nel novembre dello scorso anno, la NASA ha annunciato la scoperta di acqua lunare; in un comunicato, pubblicato solo oggi si rivela che sulla superficie lunare vi è più acqua sulla sua superficie di quanto si pensasse. Inoltre, i membri della missione Apollo oltre all’acqua avrebbero anche scoperto tracce di argento, insieme a mercurio, oro e altri elementi e composti. Gli scienziati hanno fatto la scoperta dopo aver analizzato i risultati di un esperimento condotto lo scorso anno, quando la NASA volutamente fece impattere un razzo (che viaggiava a una velocità di 6000 miglia orarie) sulla superficie della Luna, creando un cratere di 6 metri. La quantità di acqua sarebbe di ben il 50% in più rispetto a quanto inizialmente stimato. In alcune zone, l’acqua è stata confermata come cristalli di ghiaccio più puro. Gli scienziati ritengono che questi ultimi dati siano importantissimi per permettere la costruzione di una stazione sulla Luna. Fonte

Sulla Luna una caverna che potrebbe ospitare la vita

Uno studio condotto dall’Agenzia Spaziale Giapponese (Jaxa) e coordinato dal prof. Junichi Haruyama,  mostra come sul nostro satellite sarebbe possibile ospitare la vita, senza dover compiere chissà quali rivoluzioni tecnologiche. Ciò sarebbe possibile grazie al rinvenimento di una lunga caverna di lava, larga circa 65 metri e profonda quasi 90. La caverna è situata nella regione di Marius Hills e sarebbe ottima per preservare l’uomo dalle ostiche condizioni del suolo lunare. La scoperta, pubblicata sull’American Geophysical Union è stata individuata grazie alla sonda Selene (sonda facente parte di una missione spaziale giapponese diretta verso la Luna e lanciata il 14 settembre 2007) e potrebbe essere un importante tassello per le future missioni atte all’esplorazione del satellite, un posto dove gli astronauti potrebbero rifugiarsi o creare una base di appoggio ideale.

E’ certo. Sulla Luna c’è acqua

Sulla Luna c’è acqua, è questo il dato certo che viene fuori dai dati incrociati delle missioni di studio lunare realizzate da India, Italia e America. Non si tratta, ovviamente, di acqua allo stato liquido, ma di una grande quantità di molecole di idrossile, pari circa al 25% ogni tonnellata si “terra lunare”. Secondo gli scienziati la presenza più massiccia è ai poli. Le molecole d’acqua dovrebbero essere presenti, oltre che in superficie, anche a una profondità di 2-3 centimetri. Tale scoperta apre scenari incredibili per la colonizzazione o permanenza dell’uomo sul nostro satellite, in primis la possibilità di creare aria respirabile in modo facile e tutto sommato a costo quasi zero.

La Michelin sviluppa le ruote dei prossimi veicoli lunari

Michelin, azienda nota per la produzione di pneumatici, nei centri di ricerca europei e nord americani, ha messo a punto una nuova soluzione di ruota che equipaggerà i prossimi veicoli Small Pressurized Lunar Rover (equipaggiato con 12 ruote mosse da due motori elettrici) che solcheranno la superficie lunare. Si chiama Lunar Wheel, è una particolare ruota priva di aria al suo interno, e in grado di conservare elasticità e appoggio tale da consentire ai veicoli lunari di superare terreni mobili come i crateri, anche a temperature bassissime.  Rispetto alle ruote in filo d’acciaio e titanio, utilizzate in occasione delle missioni Apollo, le nuove ruote Michelin saranno ben 3,3 volte più efficienti.