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Autoradio digitale. Da Clarion il nuovo modello CZ505E

Clarion ha presentato la sua nuova autoradio Bluetooth CZ505E con tecnologia DAB/DAB+, lettore CD integrato e potenza di 4x45W.
Con la radio digitale (DAB/DAB+ Digital Audio Broadcasting) chi guida potrà beneficiare di tutti i vantaggi della radio digitale, accedendo a una vasta gamma di stazioni radio con informazioni dettagliate sulle tracce audio, come la visualizzazione dei titoli, dei nomi degli artisti e la copertina del brano mostrata direttamente sullo schermo LCD della radio. Grazie al supporto del digitale, anche la qualità del suono migliora notevolmente, abolendo le fastidiose interferenze a cui siamo normalmente abituati.

L’autoradio CZ505E è dotata di un modulo Bluetooth che permette, grazie al microfono integrato, di fare e ricevere chiamate in sicurezza e connettersi in streaming audio a tutti gli apparecchi mobile, tra cui smartphone e tablet. Sulla parte frontale dell’autoradio sono disponibili porta USB per collegare chiavette o player digitali, un mini jack di ingresso audio da 3,5 mm. Il prezzo consigliato del Clarion CZ505E è di 199 euro.

Facebook elimina l’emoticon e lo status “Mi sento grasso” (feeling fat)

Grazie a una petizione online avanzata su Change.org, petizione che in poche ore ha ricevuto più di 16mila sottoscrizioni, Facebook è stata costretta a eliminare l’emoticon e lo status “Mi sento grasso” (“feeling fat”), dalle opzioni degli utenti (non compare nella versione italiana del social network), che appare tra le opzioni degli utenti di Facebook quando cliccano sul pulsante “mi sento”. Secondo la petizione, si tratta di un chiaro modo per trasmettere un messaggio negativo relativamente al fatto di vergognarsi del proprio corpo.

Facebook ha così commentato l’episodio: “Abbiamo accolto la voce dei nostri utenti che giudicano lo status ‘mi sento grasso’ un’azione mirata a rafforzare immagine negativa del corpo, particolarmente per le persone alle prese con disturbi alimentari. Così stiamo rimuovendo questo status dall’elenco di opzioni”.

Sempre nella giornata di ieri Facebook ha anche annunciato la prossima chiusura del social network FriendFeed (acquisito nel 2009), la chiusura avverrà ufficialmente il 9 aprile 2015. Il “piccolo” social network non ha spiccato il volo, l’utenza è molto bassa e nonostante gli sforzi di Facebook non ha portato i risultati sperati.

Profitti di YouTube. 1 miliardo di utenti e soldi in cassa pari a zero

Secondo un recente rapporto del Wall Street Journal, nonostante YouTube rappresenti il sito più conosciuto al mondo, con ben 1 milardo di utenti, i profitti realizzati sono pari a zero. Sembra incredibile, eppure secondo la ricerca la maggior parte delle persone accede al sito Web tramite link condivisi e video incorporati invece di visitare l’homepage così come avviene, per esempio, per Facebook e Twitter, non generando quindi traffico, di conseguenza avendo bassi ricavi pubblicitari che incidono negativamente sui profitti di YouTube.

Google è da tempo alla ricerca di nuove soluzioni mirate a invogliare gli utilizzatori a visualizzare il sito, ma sradicare le abitudini consolidate di milioni di utenti, che fruiscono dei video YouTube da milioni di siti web, è difficile. Anche l’idea di fornire serie TV non è stata delle più felici, sembra infatti che gli utenti a YouTube, in questo caso, preferiscano servizio concorrenziali come Amazon e Netflix. Anche l’idea di creare canali professionali, cercando di attirare potenziali utenti, non ha sortito gli effetti sperati; a fronte dell’investimento milionario effettuato nel 2012, i ricavi in termini di utenze sono stati davvero miseri. Unica mossa che sembra giovare a YouTube è quella di aver integrato nel portale videoclip musicali che attirano molti utenti, ma a fronte di questo gli esborsi alle case discografiche sono davvero significativi, tanto da chiedersi se il gioco continua a valere la candela. Fonti del Wall Street Journal asseriscono che Google con YouTube nel 2014 ha incassato 4 miliardi di dollari (il 6 per cento dei ricavi totali di BigG), soldi tutti spesi per far fronte agli altissimi costi di gestione (storage, banda in primis e diritti da riconoscere alle major musicali).

E mentre YouTube sperimenta e cerca di capire come trarre profitto, i concorrenti non stanno affatto a guardare, in primis Twitter e Facebook (che di recente ha dichiarato un profitto di 3 miliardi di dollari nella gestione 2014 con ben 1.3 miliardi di utenti registrati) che stanno sviluppando i propri servizi video escludendo dai sociali network i video YouTube. Insomma, Google deve urgentemente inventarsi qualcosa per non “soccombere”.

DeepFace, la tecnologia che consente a Facebook di riconoscere una persona dal volto

Quando si decide di caricare una foto con molti volti, l’operazione di taggare ogni amico è spesso lunga e tediosa, Facebook lo sa bene, ecco perché sta investendo molto in una nuova tecnologia che permette al social network più popolare al mondo di riconoscere un utente dal volto presente in una fotografia. Facebook potrà quindi “taggare” automaticamente le facce e produrre immediatamente statistiche e notifiche dettagliate in merito ai contatti che pubblicano foto con il proprio volto.

La tecnologia – denominata DeepFace e progettata da una startup israeliana chiamata face.com, acquisita lo scorso anno da Facebook – utilizza un modello 3D per ruotare i volti individuati così come renderli con una prospettiva frontale per poi avviare un sofisticato algoritmo di riconoscimento facciale. DeepFace sfrutta una rete neurale formata da nove strati di neuroni virtuali per un totale di 120 milioni di possibili connessioni.

L'immagine presente su Facebook viene prima elaborata costruendo un modello 3D della stessa e poi sottoposta a un avanzato algoritmo di riconoscimento facciale basato su reti neurali.
L’immagine presente su Facebook viene prima elaborata costruendo un modello 3D della stessa e poi sottoposta a un avanzato algoritmo di riconoscimento facciale basato su reti neurali.

Quello che si nasconde dietro DeepFace è affascinante. Il sistema di reti neurali permette all’algoritmo di apprendere quotidianamente dai propri errori; attingendo alla conoscenza da un set di dati già esistente, il sistema insegna a sé stesso a riconoscere i modelli di volti nuovi, diventano sempre più intelligente. Un sistema che una volta funzionante al 100 per cento potrà essere impiegato anche in altri ambiti, ad esempio in quello delle  forze dell’ordine e delle agenzie governative. Secondo i suoi creatori, DeepFace permette di riconoscere un volto in una folla di persone con il 97,35 per cento di precisione.

Le foto i cui volti non appaiono con vista frontale, vengono elaborati tridimensionalmente per ricostruire una vista frontale e avere così una foto più "facilmente riconoscibile" dal sistema.
Le foto i cui volti non appaiono con vista frontale, vengono elaborati tridimensionalmente per ricostruire una vista frontale e avere così una foto più “facilmente riconoscibile” dal sistema.

Se da un lato si tratta di un’innovazione importantissima, dall’altro sono molti gli utenti che temono per la loro privacy, anche se Facebook sembra stia adottando tutte le misure di sicurezza affinché l’utente venga tutelato in toto. La funzione a quanto pare è già disponibile per un numero ristretto di persone registrate al social network. Per disabilitare DeepFace basta entra nelle impostazioni della Privacy del proprio profilo, quindi selezionare l’opzione “Suggerisci agli amici le foto in cui ci sono io”, fare click  su “Modifica” e digitare la voce “No”.

Per volere di una disposizione europea del 2012 in merito alla privacy, DeepFace non sarà resa disponibile in Italia e in altri Paesi della Comunità Europea.

Facebook può causare depressione. Lo dice un nuovo studio

Ricercatori della University of Missouri-Columbia hanno scoperto che essere invidiosi degli amici di Facebook può portare alla depressione.  “Abbiamo verificato che gli utenti Facebook che provano invidia delle attività e comportamenti dei loro amici, sono molto più propensi a sviluppare forme di depressione”, ha spiegato Margaret Duffy, che continua, “Facebook può essere un divertimento e una sana attività se gli utenti approfittano del sito per rimanere in contatto con vecchi amici e parenti e condividere aspetti interessanti e importanti della loro vita, ma se usato come modo per rapportare la propria esistente a quella degli altri, può avere un effetto negativo, facendo scaturire forme di depressione. È importante essere consapevoli di questi rischi, così da evitare certi tipi di comportamento”.

Per il loro studio, Duffy ed Edson Tandoc, un ex studente della Missouri-Columbia e ora assistente professore presso la Nanyang Technological University di Singapore, hanno intervistati 700 giovani studenti analizzando le loro abitudini relazionandole a eventuali forme depressive.

Certo, la depressione può scaturire da diversi altri fattori, ma lo studio cerca di dare una spiegazione e un aiuto a tutte quelle persone che si sentono ossessionate dai social media, spiegando loro il perché del loro malessere.

Lo studio è stato pubblicato sul magazine Computers in Human Behavior.

Facebook e Instagram non raggiungibili. Problema interno non causato dagli hacker

Questa mattina diversi utenti hanno lamentato problemi a connettersi a Facebook e contemporaneamente anche ad Instagram (blackout di circa 40 minuti). In molti hanno subito pensato a un attacco hacker, ma un portavoce di Facebook fa sapere che “non è il risultato di un attacco hacker ma un problema verificatosi in seguito a un cambiamento introdotto sui sistemi di configurazione del servizio web”.

Il portavoce di Facebook ha aggiunto che i tecnici hanno rapidamente risolto il problema ed entrambi i servizi sono ora attivi al 100 per cento. Inizialmente si era pensato a un attacco alla sicurezza del sistema, rivendicato anche da un tweet del gruppo Lizard Squad, gli stessi che avrebbero mandato in tilt i servizi online di PlayStation e Xbox a ridosso del Natale passato.

Oltre a Facebook e Instagram sono stati colpiti anche altri sistemi come HipChat e Tinder, probabilmente vittime di un effetto dominio nell’impossibilità di raggiungere i server di Facebook.

Il blackout di Facebook ha fatto subito impennare i tweet con gli hashtag #facebookdown e #instagramdown che hanno subito scalato la top ten della classifica mondiale.

Facebook lancia Stickered, un’App per Messenger che consente di incollare stick sulle tue foto

Facebook ha reso disponibile una nuova applicazione, chiamata “Stickered”, per Messenger. Al momento è disponibile solo per sistemi Android ma presto lo sarà anche per smartphone e tablet equipaggiati con iOS. Permette di selezionare una foto sulla quale applicare un adesivo scelto tra i centinaia disponibili su Facebook, quindi di posizionarli, inclinarli e ridimensionarli; una volta raggiunto il risultato voluto basterà cliccare si un tasto per posizionare la propria “creazione” in Messenger e spedirla ai propri contatti. L’App sviluppata da Creative Labs è la prima pensata come sorta di plug-in per Messenger.

App stickered

Google+ migliora automaticamente la qualità dei video in upload

La funzione che migliorava la qualità delle immagini caricate su Google+, attiva sul social network da più di due anni, è oggi stata ereditata anche dai video (Google+ su Mac, Windows e ChromeOS). Ogniqualvolta si caricherà un nuovo video che gli algoritmi di BigG riterranno potenzialmente migliorabile, Google chiederà all’utente se intente procedere con la procedura di ottimizzazione. Tim St. Clair, ingegnere di Google, spiega che la nuova funzionalità sarà in grado di migliorare automaticamente l’illuminazione, il colore e la stabilità dei fotogrammi. Se si decide di apportare il miglioramento video Google propone all’utente una comparativa side-by-side del video prima e dopo la miglioria. L’annuncio di Google arriva pochi giorni dopo che Facebook ha annunciato la funzionalità di miglioria delle immagine che gli utenti caricano sul social network.

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Il profilo Facebook di Mark Zuckerberg sotto attacco dei troll

Il profilo Facebook di Mark Zuckerberg, fondatore dello stesso social network, è attualmente sotto attacco da parte di un gran numero di troll (circa 1.600 utenti) che stanno approfittando della possibilità di lasciare commenti sulle foto postate nel tempo. Gli attacchi provengono per la maggior parte dal Brasile, i commenti, con tanto di adesivi, video e battute ironiche, imperversano da alcuni giorni senza sosta. Si tratta di semplici messaggi bizzarri, senza nessuno scopo in particolare, che vengono lasciati su foto di Zuckerberg un po’ più datate, come quella del giorno del suo matrimonio con Priscilla Chan (conta ormai quasi 2 milioni di “Mi piace” e oltre 186mila commenti).

La foto del matrimonio di Zuckerberg con Priscilla Chan conta quasi 2 milioni di “Mi piace” e oltre 186mila commenti, moltissimi dei quali lasciati da troll.
La foto del matrimonio di Zuckerberg con Priscilla Chan conta quasi 2 milioni di “Mi piace” e oltre 186mila commenti, moltissimi dei quali lasciati da troll brasiliani.
Twitter
Twitter traccia le applicazioni scaricate sul tuo smartphone

Twitter ha annunciato che ha iniziato a raccogliere dati sulle applicazioni che gli utenti scaricano e installano sullo smartphone, il tutto col fine di garantire all’utente un’esperienza di utilizzo ”più personale”. Nella sezione di Privacy e Sicurezza del sito si legge che l’azienda sta ”raccogliendo e occasionalmente aggiorna l’elenco delle applicazioni installate su dispositivi mobile, così da fornire agli utenti contenuti affini i propri interessi”. Twitter altresì rassicura gli utenti sul fatto che terrà traccia solo delle applicazioni installate, non dei dati in esse salvati. In ogni caso, se l’utente sente violata la propria privacy, la stessa Twitter sottolinea che è possibile in ogni momento disattivare tale funzionalità sia sui sistemi iOS sia Android, il dettaglio su come far è indicato passo dopo passo sul sito web dell’azienda. Twitter non è l’unico social che traccia le applicazioni, lo stesso avviene con Facebook e lo farà anche WhatsApp.

WhatsApp super il mezzo miliardo di utenti mondiali

WhatsApp, il più utilizzato e chiacchierato servizio di messaggistica online, ha reso noto che aver superato i 500 milioni di utenti in tutto il mondo. La notizia apparsa in un posto sul blog dell’azienda, e si è così espressa sul risultato: “negli ultimi mesi, siamo cresciuti rapidamente in paesi come Brasile, India, Messico e Russia; i nostri utenti condividono oltre 700 milioni  di foto e 100 milioni di video ogni giorno”. WhatsApp è stata recentemente acquisita da Facebook per 19 miliardi di dollari, sborsati in contanti e azioni societarie

Facebook riproduzione automatica di annunci video

Facebook ha annunciato oggi che sta testando un nuovo formato video per gli inserzionisti, un sistema che renderà i video pubblicitari più coinvolgenti. Già a partire da questa settimana un ristretto numero di utenti potrà visualizzare nel proprio feed alcuni video che partono in automatico ma senza supporto audio. Cliccando sul video sarà possibile visualizzarlo a schermo intero e con audio. Al termine del video, appariranno due altri video, permettendo all’utente di visualizzare più contenuti dello stesso inserzionista. Per i dispositivi mobili la fruizione dei filmati sarà appannaggio delle sole connessioni WiFi, preservando così la connessione dati del proprio gestore telefonico.

La parola meteo batte Facebook

Meteo è stata la parola più cercata in Italia sul motore di ricerca Yahoo nel 2013, a dispetto di Facebook che perde così il primato delle parole più cercate in rete. Scivola invece dal terzo al sesto posto la parola “oroscopo”, spodestata dal termine “calciomercato”. Tra i vip in classifica più cercati, Belen Rodriguez perde il primato a favore di Sara Tommasi, mentre tra le star internazionali più gettonate spuntano i One Direction, boy band inglese che spopola tra i teenager.

Facebook potrebbe catturare e memorizzare i movimenti del tuo mouse

Facebook starebbe testando nuovi metodi per meglio capire le abitudini dei propri utilizzatori e così offrire pubblicità sempre più mirata, almeno questo è quanto si legge in un post del Wall Street Journal che, tra l’altro, riprende anche una dichiarazione di Ken Rudin, analista di Facebook: “Non assicuro che questa nostra tecnologia sarà realmente implementata, probabilmente lo sapremo tra un paio di mesi”. Ma Facebook non è la sola azienda che cerca di capire quanto più possibile sui suoi visitatori, altre azienda, tra avrebbero implementato sui propri siti algoritmi in grado di tracciare gli spostamenti del mouse dei singoli utenti e così cercare di avere quante più informazioni possibili sui loro reali interessi

Facebook aggiungerà il supporto hashtag ai post

Gli sviluppatori Facebook sono a lavoro per dotare il social network del supporto agli hashtag, resi famosi da Twitter e che consentono agli utenti di commentare un particolare argomento utilizzando un cancelletto. Se attuata, la nuova funzionalità consentirà l’indicizzazione veloce di conversazioni costruite su particolari temi; con questa mossa Facebook tenta di imporsi fortemente, se mai ci fosse ancora qualche dubbio, come il miglio social network al mondo, integrando anche nuove funzionalità di ricerca e riprogrammando totalmente il news feed attualmente utilizzato.

Facebook. 1$ per inviare un messaggio a un utente che non è tra i tuoi amici

Facebook, forse non soddisfatta delle sue già entrate milionarie, sta testando nuovi servizi, per esempio potrebbe cominciare a breve a pubblicare annunci video all’interno dei News Feed di una persona. Un’altra interessante funzione che dovrebbe presto vedere la luce è quella che prevede la possibilità da parte degli utenti di inviare un messaggio a un utente Facebook, non presente tra i propri amici, dietro pagamento di una fee. Secondo CNET il quibus da sborsare per ogni singolo messaggio inviato sarà di $1 (non confermato da Facebook). Facebook ha altresì aggiunto, sempre per i messaggi, alcune importanti impostazioni per il filtraggio.

Android. Applicazione nativa di Facebook nella fase finale di collaudo

Dopo aver abbandonato l’app HTML5 di Facebook rilasciando da un mesetto o poco più un’app completamente ridisegnata per i sistemi iOS (iPhone e iPad di Apple), Mark Zuckerberg, ha dichiarato anche che l’attuale applicazione Android (sempre sviluppata con HTML5) è stato un errore. In un post pubblicato su Engadget, che si rifà alle dichiarazioni di un informatore segreto, pare che la nuova versione nativa di Facebook per Android sia attualmente nella fase finale di test. Potrebbe essere rilasciata entro la fine del mese.

Facebook pronto a lanciare il suo motore di ricerca

In una recente intervista durante la conferenza TechCrunch Disrupt, Mark Zuckerberg, CEO e fondatore di Facebook, ha confermato i diversi rumors che vogliono la società impegnata nello sviluppo e progettazione di un motore di ricerca. Zuckerberg ha dichiarato, “Facebook è in una posizione privilegiata per rispondere alle domande degli utenti; stiamo praticamente ottenendo 1000000000 query al giorno, senza neanche possedere un motore, a un certo punto sicuramente svilupperemo un search engine. Abbiamo già un team che ci sta lavorando”. Zuckerberg non ha fornito alcuna indicazione su quando Facebook potrebbe lanciare il servizio. Fonte

Facebook. Aggiornata app per iOS. Ora è velocissimo

Facebook è sicuramente una della app più scaricate e utilizzate  su iPhone; l’azienda,di recente quotatasi in borsa, ha rilasciato un corposo aggiornamento (release 5.0) che pare dia molta più velocità a un’applicazione che fino ad oggi soffriva di lentezza e numerosi bug di sviluppo. In una nota stampa, Facebook afferma: “Facebook 5.0 per iOS è due volte più veloce della versione precedente quando si avvia, nello scorrimento dei feed e nell’apertura delle immagini presenti nei post”. Anche per gli utenti Android una nuova versione dell’app, con possibilità di aggiungere emoticon nei messaggi, creare e condividere utenti. Nessuna dichiarazione, invece, per quanto riguarda miglioramenti nella velocità di gestione. Questo il link della nuova relase di Facebook su App Store