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Da KFC il vassoio con il foglio di carta che funziona da tastiera Bluetooth

Si chiama Tray Typer è un nuovo prodotto di KFC (Kentucky Fried Chicken) che farà gola a molti frequentatori di fastfood. Stai gustando il tuo pollo fritto preferito quando improvvisamente devi assolutamente commentare un nuovo post di Facebook, ma le tue dita sono piene di grasso e non ha idea di cosa fare? Tray Typer è allora la soluzione ideale, si tratta di un foglio di carta, a prova di olio e grasso, da poggiare sui vassoi e che offre all’utilizzatore una tastiera Bluetooth in grado di collegarsi al proprio smartphone o tablet. Sarà così possibile consumare le proprie patatine fritte preferite e nel contempo digitare un messaggio sullo smartphone senza doversi preoccupare di aver le mani unte.

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Il foglio di carta hi-tech, spesso appena 4mm, è così leggero e flessibile che può essere ripiegato su sé stesso, la ricarica avviene tramite una comune connessione USB. In Germania, KFC, con l’aiuto dell’agenzia pubblicitaria Serviceplan, sta promuovendo l’innovativo foglio nei suoi locali con grande successo.

Per chi non conoscesse KFC: è una famosissima catena statunitense di fast food specializzata nella produzione del pollo fritto, la cui ricetta originale è tenuta segreta sin dalla sua creazione. L’azienda venne acquistata negli anni settanta dalla Pepsi Cola e ad oggi fa parte del gruppo Yum! La KFC è una delle più grandi catene di fast food del mondo, diffusa in più di 80 paesi, in circa 13mila ristoranti.

Il touchscreen dello smartphone diventa un sensore biometrico

La rilevazione elettronica delle impronte digitali è ormai riconosciuta come un ottimo metodo per identificare univocamente le persone, tuttavia pochi sanno che oltre alle impronte digitali esistono altre parti del corpo che possono essere utilizzate allo stesso modo, ad esempio le orecchie o il palmo delle mani. Proprio queste due parti del corpo sono quelle, oltre alle dita, che entrano più a contatto con gli smartphone; in virtù di questo alcuni ricercatori di Yahoo (Christian Holz, Senaka Buthpitiya e Marius Knaust) hanno pensato di trasformare il touchscreen di un comune smartphone in una sorta di scanner biometrico in grado di interagire anche con queste parti del corpo.

Il sistema da loro messo messo a punto è stato battezzato Bodyprint e nei test di laboratorio ha ottenuto risultanti strabilianti. Il team di ricerca, infatti, ha testato l’innovativo sistema hi-tech su 12 soggetti, riuscendo a identificare le parti del corpo con la strabiliante precisione del 99.98% con pochissimi falsi positivi. Link per approfondimenti

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Apple iPhone 7 realizzato in alluminio super resistente?

I nuovi iPhone 6 e soprattutto iPhone 6 Plus sono stati presi di mira per la loro scocca troppo debole, in molti utenti hanno lamentato che gli smartphone Apple si piegano facilmente e così pare che la casa di Cupertino stia lavorando per rendere lo chassis di iPhone 7 – che potrebbe anche chiamarmi iPhone 6S e iPhone 6S Plus – e dei successivi modelli più resistente, adottando una struttura in alluminio super resistente, così come è stato fatto per l’Apple Watch Sport che monta una cassa in alluminio leggero anodizzato.

Secondo il taiwanese Economic Daily News, Apple potrebbe quindi impiegare il metallo serie 7000 anche sui suoi futuri smartphone, rendendo l’iPhone il 60 per cento più resistente; si tratterebbe di impiegare lo stesso metallo oggi impiegato per la costruzione di biciclette sportive professionali, ma opportunamente modificato da Apple per renderlo più leggero. Per l’impiego dell’alluminio rinforzato sugli Apple Watch, Jony Ive, Senior Vice President di Apple Design, si era così espresso: “Crediamo che questa lega di alluminio stabilisca un nuovo standard, non solo per l’elemento in sé ma anche per il suo aspetto estetico”

La prossima generazione di iPhone, che dovrebbe essere svelata a settembre, oltre alla scocca in alluminio, potrebbe includere il nuovo chip A9 e funzionalità Touch Force; è anche possibile che Apple rilasci una versione dello smartphone da 4” che potrebbe essere battezzata iPhone 6C.

Matita per touchscreen. Ecco la proposta di Faber-Castell

La Faber-Castell ha presentato la Stylus Pencil, una matita di grafite tonda con gomma e cappuccio touch, pensata per essere utilizzata anche su smartphone e tablet. Il cappuccio della matita, oltre a essere pensato per coprire la punta della stessa, all’occorrenza si trasforma in elemento da impiegare per l’utilizzo della matita sui display dei dispositivi mobili. La matita per touchscreen è presentata in un pratico set da 2 con design lineare ed ergonomico per un’impugnatura agevole e naturale. La matita è disponibile in due versioni: total black o con cappuccio nero e bordo verde. Il prezzo è di euro 7,50

Multitasking. Usare l’iPhone davanti alla TV ha lo stesso effetto di una droga

Utilizzare contemporaneamente più media può essere dannoso per il cervello, questo è quanto sostengono alcuni ricercatori.

Milioni di persone regolarmente si siedono davanti al televisore e simultaneamente accedono ai social network, inviano email o navigano da smartphone e tablet. Secondo un recente rapporto è una pratica comune nel’80 per cento dei possessori di telefoni cellulare. Una pratica questa che secondo i ricercatori abbassa il proprio QI (Quoziente Intellettivo), rendendo più difficile al cervello concentrarsi su un solo aspetto e cogliere le informazioni correttamente.

I ricercatori dell’Università di Copenaghen ricordano che nella normalità, le informazioni che apprendiamo sono memorizzate nel cervello nella regione dell’ippocampo, dove sono organizzate, categorizzate e rese più facili da ricordare. Tuttavia, quando si utilizzano più gadget, le informazioni vengono inviate a un’altra parte del cervello, il corpo striato, detto anche nucleo caudale, la regione del cervello deputata alla pianificazione dei movimenti e alla motivazione, così tutte le informazioni apprese diventano molto più difficili da ricordare.

Secondo gli scienziati, ogniqualvolta si adoperano contemporaneamente più dispositivi, cercando di focalizzare l’attenzione su ognuno di essi, il cervello è “costretto” a produrre dopamina, lo stesso ormone che viene prodotto quando un individuo assume droghe. Addirittura, secondo Glenn Wilson, ex docente di psicologia della Gresham College di Londra, “le perdite cognitive da multitasking sono superiori alle perdite cognitive dei fumatori di cannabis”.

E se Microsoft facesse girare anche le Android sui telefoni Windows?

Secondo diverse fonti non ufficiali, Microsoft è a lavoro per creare un sottosistema capace di lanciare le App Android sui suoi smartphone Windows Phone. Secondo i ben informati la mossa sarebbe stata dettata dal fatto che Windows Phone offre pochissime applicazioni, il che potrebbe essere un deterrente per l’acquisto di uno smartphone equipaggiato con il sistema operativo di Microsoft. Il sistema operativo di Microsoft, fino ad oggi poco gettonato dagli sviluppatori, è il fanalino di coda dei sistemi operativi mobili e le App più importanti oramai nascono prima su Android e iOS, poi, forse, anche su Windows Phone.

Una soluzione, quella di una sorta di emulatore Android, che tuttavia cozza con la politica dell’azienda di Redmond che con gli ultimi sistemi operativi sta cercando di far convergere le sue piattaforme su un unico progetto universale in grado di offrire le medesime funzionalità su tutta la galassia dei dispositivi hi-tech in circolazione, dalla soluzione desktop, allo smartphone/tablet, fino ai sistemi di entertainment.

C’è poi anche da considerare, e non è una considerazione di poco conto, che difficilmente, se non impossibile, Google rilascerà le licenze necessarie per avviare App Android sui sistemi Microsoft. Si tratta forse di una voce di corridoio trapelata da ipotetici discorsi sull’evoluzione di Windows 10? Una di quelle idee che Microsoft potrebbe sposare solo nel momento in cui le sue nuove soluzioni non dovessero prendere piede? È ancora troppo prematuro per dirlo. Windows 10 e alle porte, staremo a vedere come reagirà il mercato e se gli sviluppatori saranno invogliati a produrre software per il nuovo nato di casa Microsoft, facendo nascere un nuovo store di applicazioni capace di battagliare ad armi pari con Android e iOS.

Ricarica wireless. Con IKEA i mobili ricaricano il tuo smartphone senza fili!

IKEA ha in programma di commercializzare una nuova gamma di scrivanie, tavoli, lampade e comodini in grado di ricaricare i dispositivi mobili semplicemente poggiandoli o avvicinandoli ai mobili.

Nella giornata di ieri, in occasione del MWC 2015 di Barcellona, il colosso svedese ha svelato i dettagli della tecnologia QI che impiegherà in una nuova linea di mobili che sarà presto commercializzata. I mobili in grado di ricaricare smartphone e tablet saranno inizialmente commercializzati in Europa e Nord America il mese prossimo.

Jeanette Skjelmose, manager di IKEA, ha dichiarato: “attraverso ricerche di mercato e visite a domicilio, sappiamo che la gente odia i cavi e spesso dimentica dove ha riposto il caricabatterie. Le nostre soluzioni innovative, che integrano la ricarica wireless nei mobili per la casa, renderà la vita in casa molto più semplice”.

Una lampada abilitata alla ricarica wireless. Sarà anche possibile acquistare docking station separate da integrare  a proprio piacimento nel propro mobilo.
Una lampada abilitata alla ricarica wireless. Sarà anche possibile acquistare docking station separate da integrare a proprio piacimento nel propro mobilo.

La tecnologia di ricarica wireless Qi, uno standard del Wireless Power Consortium, che sfrutta i fenomeni di induzione e risonanza, rappresenta il tipo di ricarica senza fili più diffuso al mondo, al momento sono più di 80 gli smartphone che possono utilizzare questa metodologia di ricarica, tra questi: Nokia Lumia, Samsung Galaxy, Google Nexus e Sharp Aquos. Dietro questa tecnologia di ricarica senza fili si nasconde la classica tecnologia di ricarica induttiva, messa a punto dallo scienziato britannico Michael Faraday nel 1831; una tecnologia, quindi, ben nota ma raramente utilizzata. Attualmente viene impiegata in alcuni spazzolini da denti elettrici. Nei mobili IKEA è utilizzata all’interno di una docking station – integrata nel mobili – che grazie a una bobina interna genera un campo elettrico; quando un dispositivo mobile abilitato è posto accanto o sopra la stazione, la bobina all’interno della batteria risuona con il campo generato dal caricatore integrato nel mobile, trasformando l’energia del campo magnetico in energia elettrica da immagazzinare nella batteria. Durante la ricarica il trasmettitore e il ricevitore restano in contatto e switchano in modalità stand-by quando il dispositivo è completamente carico.

Reti 5G. Ricercatori riescono a trasmettere dati a una velocità di un terabit al secondo

Negli ultimi anni le reti mobili si sono evolute moltissimo, soprattuto per quanto riguarda la velocità di trasmissione dati. In questi mesi la gran parte delle aziende del settore si sta prodigando per estendere la rete 4G LTE quanto più possibile anche se, in laboratorio, c’è già chi studia a ulteriori sviluppi delle tecnologia. L’anno scorso, i ricercatori Samsung aveva annunciato di aver compiuto progressi significativi nelle future reti 5G, registrando una velocità di trasmissione dati fino a 7.5Gbps da fermi, e fino a 1.2Gbps in movimento a 177 km/h.

Ma recentemente i ricercatori del 5G Innovation Centre dell’Università del Surrey (5GIC), una delle struttura indipendenti più importante al mondo nell’ambito della ricerca e della sperimentazione di tecnologie 5G, sono riusciti a fare molto meglio, raggiungendo l’incredibile velocità di connessione – un record fino ad oggi – di 1Tbps (un terabit al secondo), bene 60mila volte più veloce rispetto gli attuali standard delle reti 4G LTE, la stessa capacità della fibra ottica, ma in modalità wireless.

Sebbene la tecnologia sia stata sperimentata in laboratorio, entro il 2018 i ricercatori sperano di poter presentare ufficialmente la tecnologia alle aziende interessate che entro il 2020 dovrebbero poterla utilizzare nelle loro infrastrutture.

Rahim Tafazolli, direttore del 5GIC, spiega che a beneficiare del 5G non saranno solo gli smartphone, ma sarà una tecnologia che permeerà la nostra vita quotidiana e che sarà utilizzata in diversi ambiti: automobili, appartamenti intelligenti, robot, il 5G sarà al centro del sempre più chiacchierato “Internet delle cose”.
Tafazolli spiega: “È importante che il 5G mostri una latenza prossima allo zero, senza più attese per l’utente prima di fruire dei contenuti. Il mio timore è che ci si concentri troppo sulla velocità facendo perdere di vista l’aspetto della qualità, che per l’utente è la cosa veramente importante. Puntare a ridurre a un secondo invece di due il tempo di download di un film non ha senso”. Fonte e approfondimenti

I tuoi selfie diventano tatuaggi temporanei

Picatoo trasforma in tatuaggi temporanei i tuoi scatti di Instagram. L’azienda olandese che promuove questo servizio per 10,99 euro permette di ottenere un lotto di 12 tatuaggi che, una volta applicati sulla pelle, in condizioni normali rimangono appiccicati per una settimana. Ma come funziona? Basta loggarsi sulla pagina web di Picatoo utilizzando il proprio account Instagram. Una volta effettuato il login sarà possibile scegliere le 12 foto tra quelle pubblicate sul proprio profilo, quindi cliccare sul pulsante “Add to Basket”. Il sistema effettuerà quindi la richiesta e proporrà all’utente il pagamento. Procedendo con il checkout sarà possibile pagare tramite Paypal e fornire l’indirizzo per la spedizione del pacchettino con i tatuaggi stampati.

L’Italia acquista sempre di più online, boom dell’e-commerce da smartphone e tablet

Gli acquisti on-line sono in continuo aumento, facendo segnare ogni anno un sostanziale incremento, e anche se l’Italia non è tra i Paesi ai primi posti per quanto riguarda gli acquisti elettronici – come metro di paragone si pensi che il nostro Paese ha un decimo dei volumi di e-commerce del mercato inglese – nei mesi passati, soprattutto quelli più prossimi alle festività natalizie, il fatturato italiano relativo agli acquisti online ha visto una incremento pari al 30 per cento; di contro si è registrato un calo del 2 per cento nella grande distribuzione (dati Coop-Ref-Nielsen). Sempre secondo la ricerca Coop-Ref-Nielsen, nei prossimi cinque anni il giro di denaro legato al mondo degli acquisti online potrebbe raggiungere la considerevole cifra di 40 miliardi di euro.

Molti gli acquisti da dispositivi mobili
Secondo alcune stime prodotte da uno studio dell’Osservatorio eCommerce B2c, della School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, gli acquisti effettuati da smartphone e tablet pesano poco più del 20 per cento sul totale delle transazioni e-commerce, un boom che si ripercuote anche sulla pubblicità mobile, che ha visto una vera e propria impennata nella domanda.

I settori che maggiormente hanno beneficiato delle transazioni elettroniche sono stati: editoria, informatica e abbigliamento, che hanno fatto registrare rispettivamente un incremento del 34, 31 e 25 per cento. Importanti aumenti anche per quanto riguarda settori finora rimasti nell’ombra, in primis quello alimentare, dei cosmetici e dell’arredamento. Sempre secondo lo studio, oggigiorno l’utente online sempre più spesso valuta l’acquisto in un negozio reale utilizzando comunque il web per decidere sull’eventuale spesa.

Il boom degli acquisti online lo si deve anche ai nuovi strumenti di pagamento sicuro che consentono di spendere sul web in modo facile, rapido e protetto. Esistono infatti soluzioni, come ad esempio quella proposta sul sito Paysafecard, che permettono di effettuare pagamenti online senza dover indicare alcun dato personale, estremi del conto corrente bancario o numeri di carta di credito, sistemi quindi che preservano l’utente da eventuali frodi e che garantiscono in toto la propria sfera privata.

2015. Cambia il commercio dei beni non materiali
Questo continuo evolversi degli acquisti online sta portando i governi dei diversi Paesi ad adottare leggi specifiche che regolamentano questo mercato. Da inizio gennaio di quest’anno, ad esempio, sono cambiate le regole inerenti gli acquisti di beni non materiali, per questa tipologia di acquisti sarà applicata l’IVA del Paese del cliente e non più quella dei fornitori.

Si tratta di una normativa dettata dall’Unione Europea in materia di e-Commerce diretto. La legge riguarda tutti questi acquisti non materiali quali possono essere applicazioni per smartphone, musica digitale, video etc. Per l’Italia, quindi, per questo tipo di beni e servizi sarà applicata l’IVA del 22 per cento. La normativa UE riguarda solo le transazioni B2C (Business to Consumer), cioè quelle transazione che avvengono tra aziende e privati e non quelle B2B (Business to Business), ovvero tra azienda e azienda o professionisti.

Samsung potrebbe presto comprare BlackBerry, anche se giungono smentite ufficiali

Nella giornata di ieri, le azioni del colosso canadese BlackBerry (NASDAQ: BBRY; TSX: BB), hanno subito un’improvvisa impennata del 29,71% in più rispetto al giorno precedente. Cosa si nasconde dietro questo picco di interesse verso una società ormai sul declino? Secondo la Reuters, sono in molti a pensare che l’azienda sia oggetto di interesse da parte di Samsung, pronta a fagocitarla con annessi tutti i brevetti che BlackBerry ha fatto suoi durante questi anni e che ammontano da soli a un valore che sfiora i 5 miliardi di dollari. L’offerta si dovrebbe aggirare intorno ai 7,5 miliardi di dollari (circa 6,37 miliardi di euro), una cifra che difficilmente John Chen – Chief Executive Officer di BlackBerry – e soci possono rifiutare. L’interesse di Samsung matura appena due mesi dopo che le due società hanno dato vita a un sodalizio per portare la tecnologia BlackBerry BES12 – una soluzione EMM cross-platform che gestisce in sicurezza i dispositivi di tutte le più blasonate piattaforme aziendali – sulla gamma di smartphone e tablet Samsung KNOX. Gli sforzi di BlackBerry a reinventarsi con il suo sistema operativo BB10 e altri smartphone non sono riusciti a migliorare la sua posizione nel mercato; l’azienda attualmente gode di una quota di mercato bassissima e il suo prodotto di punta, il Passport, ha ancora una lunga strada da percorrere prima di riuscire a scalfire il potere dominante di Apple iPhone e Samsung Galaxy. Samsung più che interesse verso BlackBerry potrebbe invece essere interessata ai suoi innumerevoli brevetti, molti dei quali registrati di recente.

La notizia riportata dal Reuters è stata comunque smentita dalla stessa BlackBerry che, in un comunicato stampa, spiega: “BlackBerry è a conoscenza di alcune notizie di stampa pubblicate oggi a riguardo di una possibile offerta da parte di Samsung per l’acquisto della società. BlackBerry non è impegnata in discussioni con Samsung rispetto a qualsiasi possibile offerta per l’acquisto di BlackBerry. La politica di BlackBerry non è quello di commentare indiscrezioni o speculazione, di conseguenza non si intende commentare ulteriormente la notizia”.

Samsung Galaxy A7, ultra-sottile, processore a 8 core e fotocamera da 13 megapixel

La coreana Samsung da qualche mese è in fermento per il lancio della sua nuova galassia di prodotti, che diversificano il mercato degli smartphone soprattutto dai suoi prodotti di punta afferenti l’universo Galaxy S. I nuovi smartphone della famiglia Galaxy A offrono agli utilizzatori un design nettamente diverso e prezzi più bassi, così da aggredire la fascia media del mercato degli smartphone. E così, non divulgando nessuna data di commercializzazione, Samsung ha reso noti ulteriori dettagli sul prossimo lancio del suo Galaxy A7, uno smartphone che ufficialmente sarà equipaggiato con processore a otto core; LTE/3G Dual SIM: 1.5Hz Quad-Core + 1.0GHz Quad-Core. Gli otto core sono sostenuti da una memoria di 16GB di memoria, 2GB di RAM e batteria da ben 2,600mAh.

Il telefono è equipaggiato con Android 4.4 KitKat che fa bella mostra di sé su un display da 5,5 pollici HD Super AMOLED, tutto racchiuso in uno guscio unico completamente in metallo. Sarà di fatto lo smartphone più sottile tra quelli prodotti dalla casa coreana, con appena 6,3 mm di spessore (151 x 76.2 x 6.3 mm, 141g).

Altra novità è data dalle videocamere, da 13 megapixel quella posteriore, 5 MP per quella frontale. Novità anche per il software che in Galaxy A7 strizza l’occhio ai tanto chiacchierati selfie: sarà infatti possibile scattare un selfie con un comando vocale o compiendo un determinato gesto con la mano.

Altre novità riguardano la tecnologia “Always Clear Voice Auto Control” che riduce il rumore di sottofondo in chiamata, il supporto per le applicazioni “a più schermi” e una modalità privata che aggiunge un ulteriore livello di sicurezza per documenti e file da custodire gelosamente. Dovrebbe essere commercializzato entro la fine del terzo trimestre di quest’anno per una cifra che si aggira intorno ai 500 euro.

Alcatel Pixi 3, lo smartphone economico con Windows Phone, Android o Firefox OS

Alcatel ha annunciato il suo nuovo smartphone Pixi 3, disponibile con tre diversi sistemi operativi: Windows Phone, Android e Firefox OS. Oltre alla possibilità di scegliere il sistema operativo, il nuovo smartphone di Alcatel (la prima azienda a lanciare un Windows Phone con processore a 64 bit) sarà disponibile anche con display di diverso formato: 3,5 pollici, 4, 4,5 pollici e 5 pollici; il più piccolo di questi funziona offre la sola connettività 3G mentre il resto della gamma permette anche di utilizzare le reti ultra-veloci 4G LTE. A detta di Alcatel, che ancora non ha rivelato prezzi e disponibilità, il Pixi 3 sarà un dispositivo molto economico. Ulteriori dati saranno divulgati in occasione del CES di Las Vegas che si terrà dal 6 al 9 gennaio.

Kodak pronta a presentare il suo primo smartphone

Kodak, la mitica multinazionale americana, famosa in tutto il mondo per essere stata tra le principali aziende produttrici di apparecchiature fotografiche, sarebbe pronta per presentare al grande pubblico il suo primo smartphone. In realtà per farlo starebbe pensando di poggiarsi a un’azienda inglese chiamata Bullitt. Dell’accordo non si sa molto, la Bullitt, azienda affermata nello sviluppo di soluzioni mobili, utilizzando la licenza Kodak dovrebbe commercializzare smartphone Android, a marchio Kodak, che saranno presentati in anteprima mondiale in occasione del prossimo CES 2015 (la fiera internazionale rivolta all’elettronica di consumo che si terrà a Las Vegas dal 6 al 9 gennaio 2015). I dispositivi saranno rivolti a un pubblico esperto di fotografia digitale che vuole avere in un unico dispositivo uno smartphone dalle classiche funzioni e una macchina fotografia dalle caratteristiche avanzate. Oliver Schulte, CEO di Bullitt, non ha svelato molti dettagli sul prodotto, ha solo dichiarato che lo stesso beneficerà di un software apposito dedicato a un’utenza specifica e specificatamente pensato verso l’utilizzo fotografico. Il mockup nella foto lascia intravedere come potrebbe presentarsi lo smartphone frutto del sodalizio tra Kodak e Bullitt, estetica spartana ma con hardware e software che nel campo degli smartphone-macchina fotografica potrebbero fare la differenza.

Smartphone. Nuovi chip Samsung per schermi 4K?

Samsung è pronta a integrare nuovi chip RAM da 4GB negli smartphone di fascia alta che andranno in produzione nel 2015. I chip a 8 gigabit di memoria DDR4 sono realizzati con processo produttivo a 20nm di Samsung e sorpassano il precedente modello DDR3 da 4 gigabit offrendo, rispetto a quest’ultimo, prestazioni e densità doppie.  Secondo Samsung, “i nuovi chip non solo sono più veloci rispetto alle controparte del moduli desktop e server, ma consumano anche molto meno energia – 40 per cento in meno rispetto ai moduli LPDDR3 da 2GB, con tensione di funzionamento ridotta a 1.1V – un connubio perfetto quando si parla di impiego sui dispositivo mobili”.
Secondo gli esperti del settore, l’impiego di questa tipologia di nuove memorie potrebbe, nel corso del nuovo anno, far comparire sul mercato i primi display 4K per smartphone nonché fotocamere in grado di registrare video in risoluzione UHD e scattare foto – con risoluzione di oltre 20 megapixel – con una velocità di scatto senza precedenti (con un data rate di ben 3200 megabit al secondo). Non è chiaro quale potrebbe essere il primo dispositivo Samsung ad utilizzare i nuovi chip, sarà forse il tanto atteso Galaxy S6?

Microsoft Portable Power DC-21. La batteria portatile per caricare il tuo smartphone

Lo scorso ottobre, Microsoft aveva annunciato un nuovo caricabatterie portatile (10x4x2.5 cm e 145 grammi) per smartphone. Da oggi è possibile acquistarlo per circa 39 euro, al momento solo in America ma presto arriverà anche in Italia. Il DC-21 offre 6000mAh (tantissimo rispetto alla maggior parte dei power bank in commercio, che spesso raggiungono solo 1500-2000mAh al massimo 3500mAh) di potenza e può connettersi alla maggior parte degli smartphone tramite cavo USB e microUSB. Secondo Microsoft, una volta caricato il dispositivo consente di mantenere la carica anche fino a sei mesi. La carica avviene in quattro ore, ma già in tre ore si arriva a una carica dell’80%. Il Microsoft Portable Power DC-21 è disponibile in tre colorazioni: bianco, verde e arancione, questa la pagina ufficiale del prodotto.

Il dispositivo è provvisto di Led che indicano la stato di carica del batteria al litio.
Il dispositivo è provvisto di Led che indicano lo stato di carica del batteria al litio.
Slimger, una batteria per smartphone talmente sottile che sta nel portafoglio

Slimger, progetto finanziato su Indiegogo – famoso sito internazionale di crowdfunding – si promette di balzare agli onori della cronaca grazie alla sua innovazione tecnologica. Si tratta probabilmente della batteria portatile più sottile mai realizzata finora (92 x 66 mm x 4,8 mm); a differenza delle comuni batterie per dispositivi mobili, che richiedono necessariamente una tasca o borsetta in cui riporle, Slimger è ultra-sottile, tanto quasi come una carta di credito, pensate che può essere tranquillamente conservata nel portafoglio o nel taschino della camicia. La batteria è dotata di cavo di ricarica integrato, eliminando la necessità di portare in giro un cavo separato, la capacità dichiarata è di 1.400mAh. Due i modelli previsti: Slimger-u dotata riporta micro USB e Slimger-i per i dispositivi Apple. La scocca è realizzata in alluminio anodizzato, secondi produttori una carica completa avviene in 60 minuti circa, mentre il tempo di ricarica completa di uno smartphone, ad esempio di un iphone 6, sarebbe di circa 30 minuti. Il dispositivo sarà offerto in cinque colorazioni: nero, bianco, blu, rosa e giallo; la commercializzazione dovrebbe avvenire il mese prossimo.

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Il prossimo iPhone potrebbe avere piccoli razzi per evitare la cadute

È davvero fantascientifico il brevetto Apple depositato con l’identificativo “US 20130073095 A1”, denominato “meccanismo protettivo per dispositivi elettronici”. In sostanza si tratta di piccolissimi propulsori a gas che si attivano quando lo smartphone rivela una possibile caduta, in questo modo i propulsori eviterebbero il colpo, ”modificando selettivamente il centro di massa” e facendo magicamente “galleggiare” per qualche secondo il dispositivo a pochi centimetri dal suolo. Si, è vero, sembra fantascienza ma il brevetto è stato depositato e approvato. Chissà se il prossimo iPhone 7 stupirà tutti con questa nuova diavoleria, non dite poi che noi non ve lo avevamo preannunciato…

PuzzlePhone, lo smartphone che puoi costruire pezzo per pezzo

La Circular Devices, una società svedese, prendendo come riferimento il progetto Ara di Google, ha fatto sapere che nel 2015 prevede di commercializzare la sua soluzione di smartphone modulare, il cui nome lascia chiaramente intendere la natura del prodotto: il PuzzlePhone. Ogni componente del dispositivo può essere agevolmente assemblata e disassemblata, cosicché diventa un gioco da ragazzi sostituire il display, la scocca, batteria o qualunque altra componente.
Formalmente fondata nel settembre di quest’anno e con sede a Espoo, l’azienda dietro il Puzzlephone lavora sul progetto dal 2013. Il rilascio ufficiale del primo Puzzlephone è previsto con un prezzo di fascia media nella seconda metà del 2015. Concentrandosi sull’impostazione opensource, l’azienda per il suo dispositivo utilizzerà una versione personalizzata di Android ma nel corso dello sviluppo valuterà anche altre soluzioni. Si tratta di un progetto molto ambizioso che mira a rendere il settore mobile più sostenibile nel lungo termine.

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Ogni componente del PuzzlePhone è facilmente sostituibile
Ogni componente del PuzzlePhone è facilmente sostituibile
Retina Peek, visite oculistiche direttamente dallo smartphone

Un dispositivo per smartphone che mira a effettuare esami oculistici in mobilità, una manna dal cielo per tutti quegli oculisti che non hanno modo di accedere ai loro apparati di studio. Il dispositivo potrebbe trovare impiego, ad esempio, nei Paesi in via di sviluppo laddove non esistono studi oculistici e dove la povertà dilaga. Il Retina Peek è una sorta di lente che si “aggancia” al proprio smartphone e che trasforma la fotocamera del dispositivo in una sorta di oftalmoscopio. Il dispositivo permette agevolmente ai medici di diagnosticare la cataratta, il glaucoma e altre condizioni dell’occhio. Le immagini catturate con lo smartphone possono essere istantaneamente salvate e condivise con specialisti situati in qualunque altra parte del mondo. Gli inventori hanno dichiarato di aver testato il Peek Retina per due anni in Kenya e in altre regioni con forte degrado sociale. Finanziato attraverso la piattaforma di crowdfunding Indiegogo, i produttori stanno cercando 70mila sterline per avviare la produzione, donando 60 sterline si può contribuire il al progetto e ricevere un dispositivo appena questi sarà commercializzato, si preme entro ottobre 2015.

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