Lorem ipsum is simply dummy text here.
il più grande Tyrannosaurus rex
Paleontologi scoprono in Canada il più grande Tyrannosaurus rex del mondo

Soprannominato “Scotty”, il rex da record è il più grande scheletro di dinosauro mai trovato. Lungo 13 metri Scotty visse nello Saskatchewan, una provincia del Canada occidentale, 66 milioni di anni fa. “Questo è il rex delle rex”, ha dichiarato Scott Persons, principale autore dello studio e ricercatore postdottorato nel Dipartimento di Scienze Biologiche dell’Università di Alberta “C’è una considerevole variabilità dimensionale tra i Tyrannosaurus: alcuni individui erano più esili, altri più robusti, Scotty fa parte degli esemplari robusti”. Scotty, battezzato così per via di una bottiglia celebrativa di scotch aperta nella notte in cui è stato scoperto, ha ossa delle gambe che suggeriscono un peso vivo di oltre 8.800 kg, rendendolo il più grande di tutti gli altri dinosauri carnivori. Lo scheletro fu scoperto per la prima volta nel 1991, quando i paleontologi, tra cui l’esperto Phil Currie, furono chiamati a partecipare al progetto. Per rimuovere l’arenaria che racchiudeva le ossa sono serviti diversi anni e solo ora gli scienziati sono riusciti a studiare Scotty nella sua interezza o quasi, lo scheletro è completo per circa il 65 per cento.

“Secondo gli standard del tirannosauro, le ossa suggeriscono che questo T-Rex ha avuto una vita insolitamente lunga… gli sfridi riscontrati sullo scheletro suggeriscono ferie e patologie abbastanza serie: costole rotte, mascella infetta, e sulla coda quello che potrebbe essere un morso di un altro T. rex. “Penso ci saranno scoperte ancora più grandi da fare, ma sino ad oggi questo particolare tirannosauro è il più grande predatore terrestre noto alla scienza” ha dichiarato Persons. Una mostra in cui sarà esposto il più grande Tyrannosaurus rex del mondo sarà inaugurata al Royal Saskatchewan Museum nel maggio 2019. Fonte a approfondimenti

nintendo switch su Chrome
Novità Nintendo Switch. Per l’estate 2019 in arrivo due nuovi modelli

Fino ad oggi diversi rumors hanno parlato di una console Nintendo Switch, di dimensioni ridotte, a cui Nintendo pare stia lavorando da tempo. Una console, la Nintendo Switch Mini, così è stata battezzata, dalle funzionalità limitate e pensata dal colosso nipponico per incrementare i profitti e raggiungere l’obiettivo, per l’anno fiscale 2019, di vendere 20 milioni di unità. La notizia non è mai stata confermata, lo stesso presidente di Nintendo, Shuntaro Furukawa, ha sempre affermato che la società non ha pianificato un successore della console, né tanto meno un taglio di prezzo.

Tuttavia, un nuovo rapporto che cita fonti vicine a Nintendo, e apparso sul The Wall Street Journal sostiene che la società giapponese potrebbe lanciare due modelli di console quest’estate. Un modello dovrebbe realmente prevedere funzionalità limitate ed essere destinato a un pubblico di player occasionali, un altro modello, invece, di fascia più alta, includerebbe una serie di miglioramenti, anche prestazionali. È molto probabile che i prossimi modelli di Switch debutteranno all’E3 2019 (11-14 giugno) e saranno commercializzati a ridosso dell’evento.

iphone 11
Wireless PowerShare. iPhone 11 potrebbe essere in grado di ricaricare altri dispositivi

La ricarica Wireless PowerShare – la possibilità di caricare altri dispositivi avvicinandoli al dispositivo – potrebbe essere una novità di iPhone 11. È un rumors alimentato da diverse voci provenienti direttamente dai fornitori hardware della tecnologia. In particolare, a parlare della nuova tecnologia che potrebbe essere implementata nel prossimo smartphone di Cupertino è il blog giapponese Mac Otakara; secondo gli addetti ai lavori la tecnologia Wireless PowerShare si farà strada in diversi modelli di iPhone 2019, che probabilmente saranno svelati il prossimo mese di settembre. Ma come funzionerà? Basterà poggiare gli AirPods o l’Apple Watch sul dorso dell’iPhone per cedere un po’ di carica dello smartphone al dispositivo. Una funzione molto utile, soprattutto per chi è spesso in viaggio e non ha una fonte energetica sempre a portata di mano. Sempre per quanto riguarda iPhone 11, molti rumors parlano di una carica veloce del dispositivo grazie all’adozione dello standard USB-C, standard già adottato dai produttori concorrenti basati su sistema operativo Android.

La tecnologia Wireless PowerShare risale al 2015, ma solo da poco è stata sposata dalle aziende produttrici di smartphone. Cos’altro potremmo aspettarci di nuovo nell’iPhone 11? Come già preannunciato in un precedente post, alcuni modelli di iPhone 2019 potrebbero includere funzionalità per la scansione delle vene del volto al fine di verificare l’identità e sbloccare il dispositivo, una sorta di FaceID potenziato. Novità interessante anche per il comparto fotografico, il nuovo iPhone dovrebbe essere dotato di fotocamera posteriore a tripla lente.

iphone frullato
iPhone frullato. Scienziati polverizzano smartphone per scoprire cosa c’è dentro

Ogni anno in tutto il mondo vengono prodotti 1,4 miliardi di smartphone; molti di noi ne posseggono più di uno, ma di cosa sono fatti, da dove provengono i materiali impiegati e qual è la cosa migliore da fare quando non li useremo più? Col fine di favorire il riciclaggio e capire meglio quali realmente sono i materiali impiegati nella produzione degli smartphone, due ricercatori dell’Università di Plymouth hanno letteralmente frullato un iPhone (senza batteria), polverizzandolo, per poi analizzarne dettagliatamente la composizione chimica.

L’iPhone frullato è stato mescolato con un ossidante, il perossido di sodio, a circa 500 gradi rivelando tutti gli elementi chimici di cui è composto il gioiello di casa Apple. I ricercatori hanno notato una vasta gamma di elementi, nella fattispecie l’iPhone utilizzato nei test conteneva 33g di ferro, 13g di silicio e 7g di cromo, oltre a quantità minori di altre sostanze; presentava anche una serie di elementi “critici”, tra cui 900 mg di tungsteno e 70 mg di cobalto e molibdeno, oltre a 160 mg di neodimio e 30 mg di praseodimio. Ogni smartphone conteneva anche 90mg di argento e 36mg di oro. “Questo significa che per quanto riguarda la concentrazione, un telefono ha 100 volte più oro – o 10 volte più tungsteno – di una risorsa minerale che i geologi chiamerebbero di alta qualità”, ha dichiarato Alan Williams, responsabile dei media e delle comunicazioni dell’Università di Plymouth.

Il team ha anche realizzato un video – prodotto in collaborazione con la società Real World di Devono – del loro esperimento in cui un iPhone viene triturato all’interno di un frullatore. Il breve video mostra anche la quantità e la varietà delle risorse terrestri utilizzate ogni anno nella produzione globale di telefoni cellulari.

“Siamo ora in un clima in cui le persone stanno diventando più responsabili e interessate alla composizione di ciò che acquistano”, scrive Colin Wilkins, uno dei due autori del progetto, che continua: “…molte delle principali compagnie di telefonia mobile si sono impegnate a incrementare i tassi di riciclaggio”.

I due principali produttori di smartphone hanno sicuramente iniziato a rendere i processi di produzione e riciclaggio più rispettosi dell’ambiente. A settembre 2018, Apple si è impegnata a utilizzare più materiali riciclabili nei propri iPhone, oltre a passare a fonti di energia rinnovabili per potenziare. A gennaio, Samsung si è impegnata a sostituire il suo imballaggio in plastica con materiali sostenibili e nei suoi stabilimenti statunitensi, cinesi ed europei, entro il 2020, dovrebbe garantire processi di produzione interamente realizzati grazi al 100 per cento di energia rinnovabile. Fonte e approfondimenti